La bellezza non ha età, non ha colore di pelle, e neanche un prezzo; la bellezza, quella autentica, continua a costellare un red carpet e ad innalzare al trono la sua regina, ovunque ella sia. Con queste parole, nel mondo del Fashion si potrebbe far riferimento alla super modella degli anni Novanta Naomi Campbell, la Venere nera, inserita dalla rivista People tra le cinquanta donne più belle del mondo la quale continua a far parlare di sé. La carriera di Naomi infatti sfida le norme del settore, perché per la tenebrosa top model britannica sembrano non esserci limiti di alcun tipo.
Se il 1990 è stato l’anno cruciale della sua esistenza, nel momento in cui è stata ritratta dalla copertina di British Vogue accanto a Cindy Crawford, tra le altre, poi sono arrivate le copertine dell’edizioni francese, italiana e americana (per quest’ultima la top model ha posato per Peter Lindbergh). Nello stesso anno Naomi ha iniziato a sfilare a Milano per lo stilista Gianni Versace.
«Il 2017 sembra un anno altrettanto buono per Naomi», come sottolinea Jess Cartner-Morley per Theguardian. Infatti, la Campbell è stata in prima fila nello show Burberry alla settimana della moda di Londra, fra il caporedattore Edward Enninful e Kate Moss, inoltre è stata fotografata alla Paris Fashion Week dopo un pranzo al Ritz con il compagno e con l’ex première dame di Francia Carla Bruni, mentre nella notte del venerdì della settimana della moda di Milano, la Venere nera si è mostrata con il suo abito-toga metal-mesh Versace, figura centrale, il 22 settembre, fra le 5 supermodelle degli anni Novanta alla sfilata di Versace Primavera-estate 2018 che si sono unite a Donatella per un tributo a Gianni. In questa occasione infatti Naomi è tornata eccezionalmente in passerella per rendee omaggio a Gianni Versace nel ventennale della sua scomparsa, insieme alle colleghe Carla Bruni, Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Helena Christensen. Nel 2018 Naomi Campbell apparirà per la quarta volta sul calendario Pirelli, dopo le edizioni del 1987, 1995 e 2005, fotografata da Tim Walker e ispirato alla fiaba Alice nel paese delle meraviglie. What else?
Ma la nuova centralità di Naomi Campbell nel Fashion la spiega così Jess Cartner-Morley la quale è tranchant: «Fortunatamente anche lei è entrata nel sua quarantina in un momento in cui l’industria ha rilassato regole di lunga durata […]. Se c’è una cosa che la cultura popolare del XXI secolo ama di più – aggiunge Morley – “it’s a retro-tinged comeback”. Abbiamo visto la seconda venuta di Nicole Kidman. Adesso, quasi tre decadi dopo la prima copertina, Campbell è più vicina alla sede del potere-Vogue di quanto non lo sia mai stata».
Si lasci alle spalle, la bellissima Campbell, ogni tipo di accusa, o, peggio ancora, di manifestazione di razzismo. «C’è pregiudizio – dichiarava la Campbell in una intervista nel 1997 – e non continuerò a nasconderlo sotto il tappeto rosso». Impossibile dimenticare le parole con le quali Karl Lagerfeld aveva etichettato la giovane Naomi: «Una nera Brigitte Bardot». La Campbell però ha saputo cavalcare il red carpet come nessun altra, ha lottato contro il razzismo e i pregiudizi nel mondo della moda, e, potremmo dire, che ne è uscita vincitrice, perché Naomi Campbell è la moda.
Valeria Gennaro