Le perle di Pinna tra tv, editoria e un nuovo progetto: WikiPinna, raccontato in un’intervista a “cuore aperto”

Per chi lo conosceva già, lui è semplicemente “Le perle di Pinna“. Per chi l’ha conosciuto da Pechino Express in poi, Antonio Andrea Pinna è blogger, influencer e volto televisivo tra i più ironici e irriverenti del panorama italiano, vincitore nel 2015 del reality di Rai 2.

Origini sarde e milanese di adozione, è salito alla ribalta grazie ai suoi aforismi, “Le Perle di Pinna”, da cui sono nate anche le iconiche collaborazioni con Yamamay, Pitti Uomo e altri brand. Dopo il successo del suo ultimo libro, “Il mio lato B(polare)” edito da HarperCollins, e un attacco hacker che gli sta dando del filo da torcere, Andrea Pinna ci ha parlato del suo progetto più recente, “WikiPinna“, e tanto altro, in un’intervista a “cuore aperto”.

Spaziando da un passato non troppo lontano a un prossimo futuro con prospettiva di trasferimento all’estero.

Le perle di Pinna

Dal blog “Le Perle di Pinna” all’abbigliamento, da Instagram alla tv: com’è cambiata la tua vita da influencer nel corso degli anni?

La mia vita, ultimamente, è stata pregna di avvenimenti – come vi racconterò dopo. Negli ultimi anni ho fatto di tutto, vincendo anche Pechino Express nel 2015. Eppure, anche se sono stato uno dei primi influencer a partire dal 2010, siamo passati dai circa 5000 influencer italiani nel 2018 a oltre un milione nel 2023. Quindi, andando avanti con gli anni mi sono reso conto, come tutti, che la concorrenza è sempre più spietata. E far crescere ulteriormente Le Perle di Pinna non è roba da poco. Ecco perché sono sempre aperto a nuovi progetti e opportunità, e di recente ho ideato WikiPinna, pur vivendo un momento difficile.

Com’è nata l’idea di questo progetto (@wikipinna_official su Instagram)?

Per quanto riguarda WikiPinna, c’è stata una versione embrionale del progetto pubblicata nelle stories in evidenza del mio account Instagram @leperledipinna. Si tratta di approfondimenti su biografie in chiave umoristica, in cui ho parlato di vari argomenti, spaziando da Madre Teresa alla famiglia Windsor. A un certo punto mi sono reso conto che le persone che mi seguono volevano interagire e saperne di più sui fatti raccontati, cosa che nelle stories non si può fare. E rispondere esaustivamente a tutti i direct sarebbe impossibile. Tuttavia, mi sembrava un’opportunità da non sottovalutare. Mi sono ritrovato davanti a un bivio: sfruttare quest’opportunità per raggiungere nuovi followers, o coltivare il rapporto con quelli già affezionati.

Per questo, inizialmente, avevo in previsione di aprire un podcast. Poi, anziché cercare un nuovo pubblico ho deciso di cominciare “coccolando” chi mi conosce già e di fare qualcosa di diverso, decidendo personalmente come e cosa dire, quando dirlo e per quanto tempo dirlo.

Inoltre, con un podcast ci sarebbe poco spazio per le domande finali e l’interattività. Ecco perché ho ideato questa sorta di lezioni (che saranno erogate tramite Google Meet). Per chi veramente è interessato e vuole pagare questo servizio a cui dedico personalmente del tempo.

Le perle di Pinna

Il profilo Instagram de @leperledipinna

Come funziona WikiPinna nel concreto? Cosa avviene dopo l’iscrizione?

È possibile acquistare, con una piccola quota d’iscrizione, dei pacchetti di lezioni o, in casi eccezionali, una lezione singola per iniziare a conoscere WikiPinna. Tutte le informazioni vengono fornite via WhatsApp. E c’è anche la possibilità d’interagire già prima della lezione in due gruppi, uno dove si votano gli argomenti e un altro più goliardico, dove stanno nascendo nuove amicizie tra gli utenti.

All’inizio ho pensato che avrebbero partecipato al massimo in 5-6 persone, poi mi sono ritrovato con un gruppo di 70 persone che continua ad aumentare… La cosa mi ha stranito e mi ha fatto sentire anche molto fortunato. Le lezioni si seguono live o registrate. E per portare contenuti validi mi baso su alcuni punti fondamentali raccontati con un po’ di leggerezza, per divertirsi insieme.

Su WhatsApp ci sono persone da tutta Italia, da Napoli ad Ancora, che interagiscono tra loro e si stanno già organizzando per fare aperitivo… Così nascono rapporti “live” che superano la barriera dello schermo tra persone che già mi apprezzano e alle quali piace come parlo, senza lo stress dei podcast.

Le perle di Pinna

Il profilo Instagram dedicato a WikiPinna

Un successo dopo l’altro, a pochi mesi di distanza dalla tua ultima pubblicazione…

Il libro che ho pubblicato con HarperCollins, “Il mio lato B(polare)”, è uscito ad ottobre ed è nato per raccontare una parte molto difficile della mia vita. Posso dire che è andato molto bene, anche grazie all’affetto dei fan, ma non l’ho scritto con un intento commerciale. Come ho raccontato sul mio profilo Instagram durante una diretta, nel 2020 mi è stato diagnosticato il bipolarismo.

Nel periodo di maggiore slancio della mia carriera ero all’apice della malattia, per cui non mi sono goduto quel momento. E la terapia che seguivo era sbagliata. Ho un disturbo bipolare di tipologia A, il peggiore in assoluto: infatti ho tentato di farmi del male ben 22 volte. Quando lo dissi per la prima volta in una story su Instagram, la notizia uscì in meno di 24 ore su due dei maggiori quotidiani italiani. Perché la malattia viene vista ancora come un tabù.

Quindi ho scritto questo libro un po’ per gli altri, un po’ per me. E rileggerlo è stato più doloroso che scriverlo. Eppure ho deciso di pubblicarlo a testimonianza del fatto che il problema è, molto spesso, sottostimato.

Quando hai capito davvero che, a un certo punto della tua carriera, stavi diventando “qualcuno”? E come vivi questa notorietà oggi?

Forse non mi sentirò mai “qualcuno”, però ho capito di essere più in vista un po’ prima del periodo di Pechino Express, quando mi fermavano in strada e io ero imbarazzato, perché non sono un artista o un cantante, quindi mi chiedevo: “Perché mi fermano?”. In effetti, in questo lavoro ci sono “inciampato”. La notorietà è il risultato di un buon lavoro, ma non m’interessa molto. In ogni caso, cerco di essere sempre molto sincero, di spogliarmi di sovrastrutture, perché io sono senza filtri, anche quando devo parlare di cose che mi riguardano come il problema con l’alcol. Sono stato male soprattutto durante il periodo del Covid, e paradossalmente in modo a volte perfino divertente. Come quando, una sera, davano in tv la notte degli Oscar. Ne parlo nel mio libro.

Le perle di Pinna

Le perle di Pinna a Pechino Express

Sul tuo account Instagram principale (“Le Perle di Pinna”) hai parlato di un recente attacco hacker. Questa situazione ti ostacola, in qualche modo?

Sono incappato in un ladro d’identità. Spesso si tratta di nigeriani, che sono talmente bravi da non farti accorgere di nulla. È iniziato tutto così: ho scattato con il mio cellulare una foto allo schermo del pc, con un pagamento ricevuto su PayPal, dov’era scritto in chiaro il mio indirizzo email. Senza password, senza altri dati sensibili. Trenta secondi dopo si è spento tutto. Da quel che sono riuscito a ricostruire, l’hacker era già entrato nel mio telefono e poi si è intrufolato negli altri dispositivi tramite l’email, scovando all’interno di Google Password Manager tutte le password di una vita passata sul web.

A quel punto, non riuscendo ad accedere anche al mio conto corrente che è scollegato, pare abbia cominciato a cambiare tutte le mie password e a clonare tutte le mie foto salvate nell’account Google e sul telefono con l’intento di ricattarmi. Poi mi ha buttato temporaneamente fuori da tutti i miei account concedendomi, solo in un secondo momento, di usare una password impostata da lui.

Se provo a modificarla, lui riprende possesso degli account e mi minaccia. Accedendo anche al bluetooth e alla rete WiFi, riesce a sapere ogni cosa di me, e io sono praticamente ospite all’interno dei miei dispositivi che ora comanda lui da remoto. Per risolvere questa situazione ho consultato almeno una dozzina di esperti del settore molto preparati, ma per fargli la guerra mi ci vorrebbero troppi soldi, e al momento non posso investire così tanto per una cosa del genere.

Una volta gli ho anche parlato in videochiamata, mi è parso che sia un ragazzino di non più di 16 anni che copriva la videocamera con la mano, forse della Nigeria. Mi ha detto “You are rich and famous in Italy, ma forse mi ha scambiato per qualcun altro: faccio una vita normale, non sono mica Fedez. Lui vuole i miei soldi per comprare videogiochi o film sui servizi di streaming, ma fortunatamente non è riuscito ad arrivarci. E se chiamo la Apple, pare che lui disturbi la telefonata, oppure se provo a cercare su Internet procedure di cambio password lui fa comparire solo risultati di ricette o cose che non c’entrano niente.

Un’altra volta, addirittura, pare che sia riuscito a spiarmi mentre entravo in un negozio vicino casa mia collegandosi alle telecamere dell’esercizio commerciale. So che sembra fantascienza, ma ho le prove. Sono riuscito a inviare degli screenshot ai miei amici, che li conservano in modo che lui non possa cancellarli. Alla Postale stanno cercando di aiutarmi, ma ci sono ostacoli non da poco. Ho provato anche a cambiare tutti i dispositivi, ma il problema si è ripresentato: non so come abbia fatto, tuttavia sembra che tramite il bluetooth sia riuscito ad accendere un vecchio dispositivo e ad entrare anche in tutti quelli nuovi. A questo punto, ho deciso di convivere con questo problema e cercare anche di farmelo amico, ma lui è omofobo e questa cosa un po’ mi spaventa.

Questa situazione che stai tuttora affrontando ha rallentato un po’ l’avvio di WikiPinna?

Gli iscritti a WikiPinna sono consapevoli della cosa, ma tanto lui ha preso di mira me, non gl’interessa chi non è famoso. Ho perso la metà degli iscritti, che per fortuna sono numerosi. E sembra che lui continui a cambiare i font dei miei dispositivi e a mandare messaggi di phishing per carpire informazioni, ma ormai non ho modo di combatterlo. Questa cosa di sentirsi onnipotenti piace molto agli hacker. Una volta gli ho detto: “Cosa vuoi da me? Quanti soldi vuoi?“, e lui mi ha risposto: “Fammi un bonifico di 50 euro“. Così poi potrebbe individuare il processo con cui gli spedisco il denaro e accedere a tutti i miei risparmi.

Non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione del genere, per me è arrivato il momento di cambiare aria. Non escludo la possibilità di trasferirmi all’estero, e poi chissà.

Intanto, desidero ringraziare tutti coloro che mi seguono su Le Perle di Pinna e che hanno accolto con entusiasmo il progetto WikiPinna.

Per maggiori informazioni su Le Perle di Pinna, e per iscriversi a WikiPinna, è possibile consultare l’account Instagram https://www.instagram.com/wikipinna_official.

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Maria Cristina Folino
Laureata in Pubblicistica e Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Salerno, specializzata in programmazione e gestione d'interventi per gli archivi e le biblioteche digitali, dal 2008 collabora con stampa locale e giornali online. Già docente di scrittura creativa ed esperta di comunicazione digitale, lavora come giornalista, social media manager e copywriter. In precedenza ha vinto numerose competizioni artistico-letterarie a livello nazionale. Dopo la raccolta di poesie "Ali di Gabbiano" (Aletti Editore, Roma 2008) e due ebook con Edizioni Il Pavone, nel 2022 ha pubblicato "Tim Burton e il catalogo delle Meraviglie" con Edizioni Dialoghi. Su Instagram ha un account dedicato a libri e moda: seguila su @fashionreadersit

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