Eccomi in viaggio verso Force, piccolo paesino delle Marche che mantiene e distanza di tempo la qualità dell’artigianato e dei piccoli laboratori sartoriali che ancora oggi sono una risorsa importante per non dire fondamentale nella moda Italiana.

E’ mattino presto, piove a dirotto e come in tutte le grandi città il traffico ha già congestionato ogni possibilità illusoria di evitarlo… Poco importa, armati di pazienza e tanto entusiasmo si parte. Destinazione San Benedetto del Tronto, per essere ospiti in una TV locale dal nome: Vera TV visibile sul digitale terreste al Canale 79. Nel programma televisivo Pourparler condotto dalla giornalista Stefania Serino.

L’oggetto del nostro invito è legato ad progetto appena conclusosi nel quale vi era stato il coinvolgimento della Stylist Marta Jane Alesiani che confeziona 4 outfit per l’attrice Federica Strozzi impegnata nella promozione del film di Fabio Bastianello: Milano in The Cage, in occasione del 73° Festival del Cinema di Venezia.

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Ecco… vi ho presentato i miei due compagni di viaggio. Conosciuti per caso ma come se li conoscessi da sempre. Federica la incontrai a Cannes, dopo qualche scatto fotografico, l’idea di sviluppare qualcosa di più significativo visto l’impegno che a breve l’avrebbe condotta a Venezia.

Sai ho una cara amica che è una Stylist che da poco ha l’asciato l’azienda (Versace) per intraprendere da solista l’attività di stilista con un suo brand. Ecco ciò che mi propose e che ovviamente colsi al volo. E come dichiarato anche in altre occasioni Marta si rivelò una risorsa inscindibile fatta di pura sostanza. Rimasi sopraffatto dalla bellezza dai suoi abiti, che come per incanto erano esattamente ciò che avrei voluto che Federica indossasse.

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Dopo qualche ora arriviamo a Force, paese natio di Marta (Stylist) dove riceviamo un’accoglienza da parte dei suoi genitori: Luciana Bellabarba e papà Nazzareno Alesiani a dir poco disarmante. Insieme andiamo in albergo dove ci aspetta il Sig. Antonio Alessandroni, titolare dell’Hotel: La Vecchia Posta. Magari a voi sembrerà scontato ma neanche il tempo di sederci ed il Sig Antonio e la moglie Tania ci portano una quantità di cibo tale da rifocillare un esercito… giusto per rinfrancarci dalla fatica del viaggio. Ed è qui che ho perso la testa per qualcosa che il mio palato non aveva ancora assaggiato… i cremini fritti della Sig.ra Tania accompagnati dal vin cotto. Vista l’ora andiamo nelle nostre stanze e dopo circa due ore l’incontro con le personalità locali quali il Primo Cittadino il Dott. Augusto Corti, il Vice Sindaco Amedeo Lupi e l’Assessore all’Urbanistica: Fabio Flamini, oltre ad altre personalità locali, giornalisti e fotografi. Subito dopo un breve per così dire rifresco, visitiamo il Villino Verrucci dell’Architetto Ernesto Bey Verrucci. Edificato nel 1935 STILE ECLETTICO gioiello architettonico, un unicum per il territorio piceno, ha dei punti di contatto con il revival di un Medioevo nostalgico e fiabesco alla Viollett-Le Duc ma filtrato attraverso la rilettura stravagante e fantasiosa di Gaudì.

Un villino pieno di colori e vitalità, con cenni di bi-cromatismo riconducibile all’architettura toscana, ma contestualizzato attraverso l’uso di due materiali tipici del Piceno, il rosso del mattoncino in laterizio ed il bianco del travertino.

L’interno del Villino Verrucci possiede suite incredibili, sognanti.  Immutata rimane la ”Stanza Nera”, con i vecchi mobili in legno scuro intarsiati, le sedie in pelle antiche e un camino che sembra uscito dalle fiabe. Destinato a diventare un Luxury Hotel. Una lunga giornata dedicata alla visita di altre realtà locali conclusasi con una cena ufficiale in compagnia di tutte quelle persone che con il loro calore ci hanno accompagnati per tutto il tempo. Stanchi, esausti ma felici andiamo a dormire per l’impegno televisivo del giorno dopo.

San Benedetto del Tronto, ci siamo. Pronti per l’intervista veniamo microfonati ed eruditi su come sarebbe andata la trasmissione. Se sia andata bene o no, di questo lascio a voi l’ardua sentenza. Direi che sia arrivato il momento di sentire il parere dei miei compagni di viaggio.

La Stilista Marta Jane Alesiani racconta così la sua esperienza:
“Aver avuto la possibilità di condividere questo progetto con dei grandi professionisti, come l’Attrice Federica Strozzi e il grande fotografo Gabriele Vinciguerra, resta per me un grandissimo onore, che non solo mi ha arricchita a livello professionale, ma soprattutto umano. Eravamo nelle Marche per un’intervista televisiva, relativa al Festival del Cinema di Venezia, che ha visto le mie creazioni sartoriali indossate dall’Attrice Federica Strozzi e fotografate da Gabriele Vinciguerra; ho ritenuto potesse essere un’occasione perfetta per  far conoscere la mia terra d’origine, Force, in provincia di Ascoli Piceno e far visitare loro il borgo storico e soprattutto il maestoso Villino Verrucci.  Abbiamo ricevuto un’accoglienza bellissima!  Mi sono sempre ritenuta fortunata, per essere nata e cresciuta in una realtà ancora piena di valori e in un territorio vivo e magico, che ti permette non solo di sviluppare la tua creatività ma anche di essere immerso tra personalità allegre, ricche di storia, artigianato e carattere.”
Nella vita si incontrano persone normali – ha dichiarato Federica Strozzi – e quelle che fanno la differenza. Marta rientra certamente in queste ultime. Ha uno spessore professionale al quale mi inchino con silenzio e riverenza. Mi ha cucito addosso degli abiti spettacolari che ho sentito miei fin da subito. Indossare le sue creazioni è stato un onore ed un privilegio. Le immagini che abbiamo scattato a Venezia mi emozionano. Penso di essere ad ogni scatto una Federica diversa e questo è stato certamente possibile grazie al lavoro di tanti. Di Marta, di Gabriele Vinciguerra famoso fotografo di moda, del suo assistente Andrea Cogotti, di Alessandro Torti e la sua creatività nell’adeguare ad ogni outfit un’acconciatura perfetta, delle mani preziose di Stefania Molon nel truccarmi”.

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Chi sono io? Eh.. semplicemente il fotografo, Gabriele Vinciguerra, che con la sua macchina fotografica spera di aver incarnato il senso di un progetto nato dal cuore e da tanta emozione.

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Vista l’importanza architettonica del Villino Verrucci, lascio alcune note in merito a colui che lo realizzò:
ARCHITETTO ERNESTO BEY VERRUCCI nato a Force il 14 Marzo 1874.

Trascorse gran parte della sua vita in Egitto, come architetto della famiglia reale egizia.

Stabilitosi ad Alessandria d’Egitto, lavora al Museo Greco-Romano. Nel 1897 si trasferisce al Cairo. Nella sua carriera realizza, tra l’altro, la sede della Società di economia politica in stile rinascimentale italiano; la Scuola greca di Heliopolis, in stile bizantino; il Teatro nel giardino dell’Esbekieh del Cairo; la sede della Società entomologica. Nel 1917 inizia a lavorare per il Sultano Fuad I d’Egitto, per il quale progetta il mausoleo della Regina Madre e quello dello stesso Sultano, le facciate del palazzo e gli appartamenti pubblici e privati della casa reale. Il Sultano lo ricompensa concedendogli il titolo di Bey e di membro del “Comité de Conservation des Monuments et de l’Art Arabe” e affidandogli delicate missioni all’estero volte a documentare le diverse civiltà che caratterizzarono la storia egiziana. Tornato in Italia nel 1936 si ritira a Force in un curioso villino progettato da lui stesso (ancora conservato) con una torretta simile a quella progettata per il palazzo reale di Montazah ad Alessandria d’Egitto (ispirata a sua volta alla Torre del Mangia).
II Verrucci, assieme al più importante titolo di
Bey, ricevette dallo Stato Italiano la medaglia d’oro del Governo d’Italia per la diffusione della cultura Italiana all’estero. Tra i personaggi forcesi di rilievo, Verrucci è l’unico a essere nato e morto nella sua terra. Trascorse la vecchiaia nel suo villino a Force, ove morì nel 1945. E’ sepolto nel cimitero locale in una splendida tomba di travertino, da lui ideata e fatta edificare.

Gabriele Vinciguerra

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Gabriele Vinciguerra
L’obbiettivo del fashion photographer Gabriele Vinciguerra, è quello di emozionare! Eclettico nell’interpretazione delle esigenze del cliente, attraverso immagini artistiche, accattivanti dall'identity univoca. L’alta moda è il suo focus. Un mondo irrinunciabile, un’ossessione perseverante soddisfatta solo quando fotografa. Le capacità tecniche sono importanti. Tuttavia, l’anima, l’intensità e la sensibilità che ha nel saper cogliere ciò che inquadra con la macchina fotografica, lo rendono diverso. “La fotografia non è un lavoro, è una necessità intrinseca della sua anima. Una maledizione e una fortuna che rendono unica la sua espressione artistica

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