I brand di lusso più forti sono determinati nell’utilizzo del linguaggio dei big data. Non c’è dubbio infatti che l’intelligenza artificiale, ovvero la disciplina che studia se e in che modo si possano riprodurre i processi mentali più complessi mediante l’uso di un computer, sarà la soluzione strategica del futuro per i brand internazionali del fashion luxury. Questi ultimi sono sempre più connessi e attenti a testare sia tecnologie connettive negli store sia strategie nell’e-commerce puntando, segnatamente, sulla personalizzazione.
IA e fashion, i clienti gestiranno l’85% delle relazioni con l’azienda attraverso “un cervello artificiale”
Come si legge da più parti, l’industria dell’intelligenza artificiale quest’anno ha fatto registrare un business con cifre da capogiro. E si stima che raddoppierà le sue performance nel 2022. Entro il prossimo anno si stima che si arriverà a gestire l’85% delle relazioni con un’azienda senza interagire con un essere umano. I brand saranno quindi sempre più connessi in un comparto che, seguendo Gartner, società per azioni multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione, raddoppierà i ricavi al 2022 a quota 3,900 miliardi di dollari!
Dai robot di messaggistica per le informazioni al riconoscimento facciale e vocale, i brand di lusso attenti al potenziale dell’IA
Il riconoscimento vocale, ad esempio, è già usato al 50% dai searchers, ma anche quello facciale sta decisamente contribuendo a far effettuare una virata al comparto del lusso verso la IA. Inoltre, gli utili chatbot, cioè i robot di messaggistica progettati per conversare e fornire informazioni utili ai potenziali clienti sono già stati perfezionati da ad esempio Louis Vuitton su Facebook Messenger per suggerire prodotti o per risolvere problemi logistici.
Secondo lo studio “Ai: built to scale” le aziende migliorano del 32% la performance finanziaria
“Ai: built to scale”, la ricerca realizzata da Accenture, multinazionale di consulenza di direzione e strategica, servizi tecnologici e outsourcing, ha rilevato che “le aziende che passano dalla sperimentazione alla piena integrazione dell’Ai nella propria strategia migliorano la propria performance finanziaria del 32%” anche se, c’è da aggiungere che, la stragrande maggioranza di quelle italiane sembra ancora avere qualche difficoltà a trovare la giusta “spinta” in queste nuove modalità di comunicazione digitali.
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