Simboli che diventano visioni. Visioni che si rivelano storie da raccontare. Di quelle storie che non ti esimeresti mal dal narrarle. Ricche di ilarità. In grado di sconvolgere e stravolgere. Molto spesso sono più grandi di noi e non le sappiamo decifrare nel più profondo. Nel nostro piccolo siamo capaci di dare un senso a tutto. Raramente ci rendiamo conto che quel tutto è un illusione che ci tiene imprigionati come un pezzo di carne all’interno del cellophane al supermercato.

Madh-Sayonara

Siamo tutti dipendenti da qualcosa dal quale vogliamo uscire, ma di rado lo comprendiamo. Molto spesso, tanti, non riescono a uscire da quell’involucro troppo stretto che ci tiene troppo legati a convinzioni, luoghi comuni che non rispecchiamo ciò che siamo.

Perché ciò che siamo va al di là delle chiacchiere, delle battute mosce, e di tutto ciò che ci allontana da quell’equilibrio che vorremmo raggiungere.  Delle volte osare aiuta a farci comprendere quanto l’arte nel tempo abbia contribuito a cambiare realmente il pensiero, e il modo di attuarlo.

La bellezza sta proprio nel percepire il senso dell’arte. Esprimere se stessi e la propria visione del mondo in un modo che potrebbe dare l’impressione che siamo stati capaci di prenderci sul serio, fin troppo sul serio, fino a raggiungere degli spasmi, a causa di aver superato ogni limite. Come segno che quei limiti in realtà non esistono.

In questi casi correre non serve a nulla, ed il senso lo ritroviamo nel fermarci per brevi attimi, assaporare un  thé rigenerante, meditare e perdere i sensi per riacquistarli quando, in un secondo momento, avremmo ripreso a respirare nuovamente.

“Sayonara” è un arrivederci al mondo, e l’inizio di una seconda vita.

Qual è la tua reazione?

emozionato
0
Felice
0
Amore
0
Non saprei
0
Divertente
0
Stefano Fiori
Stefano Fiori. Questo è il nome. Di solito non mi piace scrivere di me, la trovo pura esibizione di se stessi, ma è anche un modo per farmi conoscere ai lettori di ALPI FASHION MAGAZINE. Non mi reputo un ragazzo come tanti, e fin da piccolo ho coltivato l’idea che trascorrere del tempo con se stessi, con la propria individualità fosse un fatto affascinante, e da cui ne sto traendo qualche frutto. Scopri cose di te stesso, che probabilmente mai nessuno saprà mai. Impari che persino il silenzio ti entusiasma, ma non quanto il rumore, che insieme hanno la particolarità di avvolgere la sensibilità che ti sei creato nel tempo. I libri sono sempre stati il mio nutrimento, la mia più grande ispirazione. Mondi nel quale rifugiarsi e vivere quando non sopporti più l’idea di vivere in silenzi immensi. I libri sono colore, uno per ogni stato d’animo. Il sorriso la mia caratteristica. Non c’è una fotografia, un vecchio filmato nel quale io non sorrida. Sono sempre stato un bambino sereno, nel senso che la mia eleganza consisteva, fin da piccolo nel procedere a passi felpati, per paura di disturbare, persino a casa mia, quello che poi sarebbe diventato il più grande regno degli amori, più che di semplici affetti. Col tempo scrivere è diventato quel modo di colmare quei vuoti, nei quali dominava l’inconsistenza più assurda. Un modo per emozionarmi, e talvolta emozionare. Scrivere mi aiuta ad amplificare il dislivello tra l’essere e l’apparire. Ciò che mi definisce, almeno fino a questo punto è una sensibilità maturata col tempo, ed un amore per la bellezza, per l’arte, per i sorrisi. Mi piace pensare che queste tre cose siano collegate e possano in qualche modo rendere più autentiche in quanto più consapevoli le persone, che muovono il mondo e gli danno dinamicità e pregio, gli danno vita. www.newstilepublications.com

Ti potrebbe piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

More in:Musica