Troppo spesso si confonde l’aggressività con la sincerità: chi si pone ad una lettura cartomantica con tale atteggiamento otterrà un analisi molto complessa. Considerarsi schietti non deve essere confuso assolutamente nel legittimare la maleducazione, che per logica conseguenza, comporterà inevitabilmente, un flusso negativo. Gli Arcani risentono subito di tale energia psichica e comportamentale, condizionando tutto lo sviluppo di indagine sul futuro di chi pone le domande, con tale arroganza di pensiero. Per paradosso, chi è eccessivamente convinto di esser nel giusto, e per questo motivato ad esternare con prepotenza il proprio pensiero dominante, otterrà una realtà di “parassitismo emotivo“. Questi soggetti infatti, per sviluppare le loro intenzioni, agiscono solo su menti più fragili: solitamente su famigliari e compagni. Creano un vero proprio “clan” al di fuori del quale, non hanno ovviamente sviluppo. Traducendo il tutto in termini di esplorazione cartomantica appunto, le persone che hanno questo comportamento, avranno una frustrazione di fondo, in quanto non sempre il famoso “clan famigliare” può garantire a loro il successo. A tale proposito ricordo una cliente che sfruttava tale meccanismo, per “succhiare” le varie forze emotive ed economiche alla famiglia ed ex marito. Mantenuta in ogni richiesta ed esigenza, sprecava il suo tempo pensando totalmente a se stessa, trascurando anche gli stessi impegni di madre. Chiedeva sempre ai “Tarocchi” se trovava il vero amore e lavoro. In tale ottica la risposta era ripetitiva, in quanto in esterno non riusciva a relazionarsi se non con scontri, spesso violenti, causati da questo comportamento eccessivo nel voler ottenere tutto: sia in campo privato che lavorativo. Certamente gli alibi erano di attribuire la colpa agli altri in ogni ambito. Capì solo quando i famigliari cominciarono ad ammalarsi e l’ex compagno a trasferirsi per lavoro all’estero con una nuova donna, che la sua prepotenza nel pretendere, non bastava più. Consapevolezza purtroppo tardiva, in quanto non aveva costruito nulla al di fuori del suo “clan” per il suo futuro.

Stefania Merello

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