Life Turtlenest, progetto di tutela delle tartarughe marine, nasce nell’anno delle nidificazioni record in Italia

Life Turtlenest è il progetto europeo nato per creare una rete internazionale volta alla tutela dei nidi di Caretta caretta sulle coste in Italia, Spagna e Francia. Il 2023, infatti, è stato l’anno delle nidificazioni record di tartarughe marine nel Mediterraneo Occidentale.

E sono 444 i nidi di Caretta caretta registrati in Italia a fine stagione: è il dato più alto di sempre. Un risultato accompagnato da monitoraggio e messa in sicurezza dei siti di deposizione da parte delle associazioni partner di Life Turtlenest.

I dati Tartapedia

L’elaborazione di Legambiente sui dati di Tartapedia.it, che accoglie le segnalazioni di associazioni e istituti di ricerca, fa emergere che in Italia il numero delle deposizioni è il triplo rispetto al 2022. L’anno scorso, infatti, il conteggio di fine stagione era pari a 129 nidificazioni.

La Campania è ancora la terza regione più gettonata dalle tartarughe (54 nidi), specialmente nella provincia di Salerno. In particolare, 33 nidi sono stati trovati tra Eboli, Ascea Marina e Marina di Camerota. Altri 17 nidi sono stati registrati in provincia di Caserta, tra Castel Volturno e Mondragone. Dati raccolti grazie alle diverse associazioni presenti sul territorio, incluse quelle coordinate dalla Stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli. E si stima che le piccole tartarughe campane saranno circa 2700.

Life Turtlenest, le coste monitorate

In testa alla classifica del boom italiano c’è la Sicilia (156 nidi), seguita nella top 3 dalla Calabria (125 nidi) e dalla Campania (54, di cui 33 in provincia di Salerno e 17 in provincia di Caserta). Altre regioni interessate dalle deposizioni sono la Puglia, la Toscana, la Sardegna, il Lazio, la Basilicata, l’Abruzzo e l’Emilia-Romagna.

Un vero e proprio record che ha coinvolto anche le coste di Spagna e Francia, rispettivamente con 27 e 12 nidi. In totale, nel Mediterraneo Occidentale sono stati identificati 483 nidi.

Perché le tartarughe marine amano l’Italia?

Il surriscaldamento delle acque dovuto ai cambiamenti climatici sta orientando sempre di più le tartarughe verso il Mediterraneo Occidentale. Le tartarughe marine, infatti, sono rettili eterotermi (a sangue freddo), quindi dipendono da fonti di calore esterne per bilanciare la temperatura corporea.

Tuttavia, le aree di nidificazione spesso coincidono con zone di turismo balneare. Queste, se non ben gestite, rischiano di compromettere la schiusura delle uova. A tal proposito la Spagna, la Francia e l’Italia sono tra i primi 7 Paesi mediterranei con maggiore afflusso turistico. Si rende quindi necessario un compromesso tra le attività economiche e la salvaguardia della specie. Coinvolgendo anche operatori del turismo, amministrazioni locali, associazioni ambientaliste, cittadini e comunità scientifica.

Life Turtlenest

Life Turtlenest

È proprio quest’alleanza comune la sfida del progetto europeo Life Turtlenest. Un’iniziativa volta a implementare il monitoraggio, la messa in sicurezza e le attività di ricerca e informazione rivolta ai cittadini.

Oltre al capofila Legambiente, il progetto europeo coinvolge diverse realtà tra cui:

  • Stazione zoologica Anton Dhorn
  • Ispra
  • Università La Sapienza – Roma
  • Università di Barcellona
  • BETA Technological Centre (UVic-UCC)
  • ENCI
  • Cest Med
  • Regione Basilicata
  • Campania
  • Regione Puglia
  • Agenzie per la protezione ambientale della Toscana.

E sono centinaia i volontari che per tutta l’estate hanno sorvegliato i litorali. Da notare anche il lavoro dei gestori balneari. Tanto che Legambiente ha formato quest’anno quasi 5000 assistenti bagnanti grazie a un accordo con la Federazione Italiana Nuoto – FIN.

Il parere degli esperti

Secondo Stefano Di Marco, coordinatore dell’Ufficio progetti di Legambiente e project manager di Life Turtlenest: «Alla luce di questi numeri, questa porzione del Mediterraneo si conferma un’importante nursery. Assumendo quindi un ruolo significativo per la conservazione della specie». Un elemento da non sottovalutare.

«Per questo» prosegue «è impellente garantire adeguate misure di conservazione attraverso la collaborazione con le amministrazioni locali e sensibilizzazione. Inoltre, è necessario implementare i processi d’inserimento della Caretta caretta nei siti Natura 2000, dove la specie non è ancora presente».

Obiettivo: protezione tartarughe

Il risultato di quest’anno assume particolare rilievo, perché conferma il trend positivo dell’ultimo decennio e l’espansione delle nidificazioni di Caretta caretta in quest’area.

Dai nidi deposti si attendono circa 20.000 “baby” tartarughe, che dovranno poi fronteggiare tutti i rischi connessi alla vita in mare. Infatti, si stima che solo 1 esemplare su 1000 possa arrivare all’età riproduttiva (20-25 anni). «Con Life Turtlenest» spiega Sandra Hochscheid, ricercatrice della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli e responsabile scientifico «andremo a individuare le aree di sviluppo giovanile, gli ambienti di alimentazione degli adulti e i corridoi migratori. L’obiettivo è una strategia di conservazione che consenta di applicare le migliori pratiche di tutela nel contesto del cambiamento climatico».

Per consentire a queste splendide creature di sopravvivere il più possibile nell’ambito di un ecosistema in costante cambiamento.

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Maria Cristina Folino
Laureata in Pubblicistica e Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Salerno, specializzata in programmazione e gestione d'interventi per gli archivi e le biblioteche digitali, dal 2008 collabora con stampa locale e giornali online. Già docente di scrittura creativa ed esperta di comunicazione digitale, lavora come giornalista, social media manager e copywriter. In precedenza ha vinto numerose competizioni artistico-letterarie a livello nazionale. Dopo la raccolta di poesie "Ali di Gabbiano" (Aletti Editore, Roma 2008) e due ebook con Edizioni Il Pavone, nel 2022 ha pubblicato "Tim Burton e il catalogo delle Meraviglie" con Edizioni Dialoghi. Su Instagram ha un account dedicato a libri e moda: seguila su @fashionreadersit

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