Sviluppo Sostenibile: equilibrio tra esigenze e rispetto ambientale; tutela per le future generazioni.
In un’epoca in cui il mercato ci propone beni di ogni genere, è diventato difficile privarci di quello che è ormai il nostro concetto di benessere.
Ricerca continua di ciò che è veramente necessario o una questione di status symbol?
Cellulare superaccessoriato di funzioni “indispensabili”? Shopping per un reale bisogno o per avere l’ultimo modello di tendenza?
In una società consumistica dove assume importanza l’apparenza, ciò che si vuole che gli altri vedano sembra essere ciò che noi vogliamo.
Tutto appare indispensabile e così ogni oggetto diventa velocemente vecchio, un concetto che nulla ha a che fare con l’usura bensì con l’immagine e spesso con il bisogno di rinnovarsi nella rincorsa illimitata verso una meta che possa dare una soddisfazione materiale e un riscontro nella società.
Un comportamento non “sostenibile” di cui ne fa le spese la Terra con un consumo smisurato di risorse spesso non rinnovabili e, inevitabilmente, una produzione eccessiva di rifiuti, non sempre correttamente smaltiti.
Anche i giovani sono ormai inglobati nel vortice del consumismo ma la moda è anche innovazione, nuove idee e controtendenza; così “l’usa e getta” richiama soluzioni alternative, in un’ottica di sostenibilità.
Un atteggiamento “eco friendly” a sostegno della natura, con riduzione, riuso, riciclo, raccolta, recupero, le cinque R di un comportamento dettato dalla scelta consapevole di una Terra sana.
“Ethical fashion”, una moda orientata verso la responsabilità ma anche una scelta di qualità, non rinuncia ma valorizzazione della “produzione sostenibile”, del Made in Italy e dell’artigianato.
“Eco green” per rispettare l’ambiente e favorire i cicli produttivi senza utilizzo di sostanze tossiche e a favore dei prodotti biodegradabili e delle risorse rinnovabili.
Una moda sostenibile che richiede l’impegno e il coinvolgimento responsabile dei consumatori e delle aziende che possono e devono intraprendere percorsi di produzione ecosostenibile.
Daniela Marras
In collaborazione con i suoi alunni della 1°AFM