Intervista di Gabriele Vinciguerra

Tante le collaborazioni, da Calvin Klein a , Trussardi ed altri. Quanto hanno contaminato la tua visione creativa, o quanto hai contaminato tu la loro?

Ognuno di loro, a suo modo, mi ha aiutato a prendere coscienza di ciò che sono. Della creatività che c’era in me, e a comprendere come trasformarla rendendola reale.

Non ho mai cercato di contaminare la natura del brand che ero chiamato a dirigere, ma  rispettarla rappresentandolo al meglio.

C’è un elemento comune che ti accompagna in ogni tua creazione?

E se ti chiedessi: cos’è un abito? Cosa racchiude? Io ti risponderei con certezza che in lui si racchiude tutta  la nostra “esperienza”. Quella fatta di storie.

Di quelle più private, personali custodite dentro di noi nel luogo più onirico insieme ai segreti. Pulsioni così palpabili perché fatte di emozioni, memorie, vissuti. Storie talmente radicate dentro di te da sentirne la consistenza.

Ed il mio sentire è così forte e dirompente dentro di me da non poterlo frenare, se non farlo sbocciare in un racconto autentico, narrato dagli abiti, scritto con il linguaggio di stoffe plasmate con mani pregevoli e lavorazioni così ricche nel decorare la pelle, accarezzandone l’anima.

La moda ci definisce per ciò che siamo o per ciò che gli altri vorrebbero che fossimo?

Amo la vita nel suo significato più ampio e profondo! Nella mia Donna, trovi tutto questo. L’entusiasmo, la sicurezza, la capacità di sapermi stupire sempre. Colei che trasforma il mio IO in collezioni.

Colei, che nel ritrovarsi davanti ad ogni strada, saprà di averne tutte le possibilità.

Social media e la moda. Oggi viene data la possibilità di vedere nel settore moda cose belle e meno belle. Mentre le riviste fanno ancora da filtro. Pensi che questo veicolo ci faccia perdere l’attenzione su ciò che di bello la moda può esprimere oppure?

Al momento, la confusione regna sovrana.
Molti i Marchi che hanno iniziato a ripensare la propria presenza sui Social.

I social media, ti rendono iperteso, impegnato, ansioso e tutto questo penso che per la Moda cominci ad essere contro-intuitivo.

La Moda è libertà, che va dalla scelta di comprare, provare e indossare un sogno che esso possa essere un abito o un accessorio, che nel mostrarlo possa stupire rendendolo esclusivo. Sui Social Media molti prodotti sono discutibili.

E se i contenuti nascono per restare, sui Social media questo aspetto fondamentale si perde, esattamente come l’attenzione dell’utente che fin da subito dimentica ciò che ha visto l’istante prima.

Le azioni di marketing adottate sembra che puntino proprio a questo… grandi quantità di contenuti, che nella loro velocità ti portino a perdere di vista tutto ciò che sia realmente bello e di qualità.

Forse i Social Media, sono l’evoluzione di un sistema pubblicitario consolidato.

Qual è la visione creativa di Mario Dice?

Una donna forte e al tempo stesso, delicata.
“ Ho sempre avuto il massimo rispetto per il corpo e per la testa delle donne”

L’eleganza delle mie collezioni nasce da questi due punti fondamentali.

Così facendo, ogni Donna che indossa un mio abito ne trasmette la propria eleganza, diventando il mezzo per esprimere a sua volta, l’eleganza di MARIO DICE.

Come definiresti il tuo stile?

Lo stile è ciò che domina il mio lavoro!
E lo “stile”, riconoscibile, innovativo è ciò che crea un Brand. Le donne che acquistano un mio abito sono le uniche Star che seguo.

La sensibilità è ciò che mi rende fragile, il mio tallone di Achille,  in un mondo dove essere sensibile spesso non aiuta. Che dire… diversamente non riuscirei a creare un sogno solo, ma solo prodotto e ne abbiamo già tanto in giro…

Come vedi la moda oggi?

Purtroppo, ancora una volta il mondo della moda non è unito ma individualista.

Dopo tante frasi fatte su stagioni da cancellare e collezioni da non mostrare non è cambiato nulla. Si parla spesso della volontà di creare vere collezioni nate dalla creatività e di grande qualità. Ti pongo io una domanda: Dove sono?

La moda deve riprendere i suoi elementi emozionali e puntare ancora sui nuovi creativi e non nasconderli sotto direzioni creative di grandi nomi.  Meritano la visibilità che gli spetta.

Sostenibilità. Ci si è adeguati realmente a questi nuovi standard , o è solo un modo per darsi un tono?

La sostenibilità?
Per ora un utopia, nessuna azienda può garantire che ciò che dichiara sostenibile arrivi almeno al 50% del vero.

Se tu potessi?   

Racconterei ciò che realmente avviene in questo sistema. Credo che ci sia una sola cosa che un Creativo non dovrebbe mai fare: perdere il rispetto per sé stesso. Il Fashion System è un mondo che molto spesso ti costringe a confrontarti con numeri e compromessi.

Qual è la tua reazione?

emozionato
1
Felice
3
Amore
0
Non saprei
0
Divertente
0
Gabriele Vinciguerra
L’obbiettivo del fashion photographer Gabriele Vinciguerra, è quello di emozionare! Eclettico nell’interpretazione delle esigenze del cliente, attraverso immagini artistiche, accattivanti dall'identity univoca. L’alta moda è il suo focus. Un mondo irrinunciabile, un’ossessione perseverante soddisfatta solo quando fotografa. Le capacità tecniche sono importanti. Tuttavia, l’anima, l’intensità e la sensibilità che ha nel saper cogliere ciò che inquadra con la macchina fotografica, lo rendono diverso. “La fotografia non è un lavoro, è una necessità intrinseca della sua anima. Una maledizione e una fortuna che rendono unica la sua espressione artistica

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