Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea, il risultato sarebbe la figura del Minotauro.

La mostra Picasso Metamorfosi in programma dal 18 ottobre a Palazzo Reale segna la stagione autunnale milanese: dedicata al rapporto multiforme e fecondo che il genio spagnolo ha sviluppato con il mito e l’antichità, si propone di esplorare da questa particolare prospettiva il suo intenso e complesso processo creativo. Promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale MondoMostreSkira, la mostra è curata da Pascale Picard, direttrice dei Musei civici di Avignone e presenta circa 200 opere tra lavori di Picasso e opere d’arte antica cui il grande maestro si è ispirato.

“Quando nel 1953 – afferma il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala – Picasso scelse Milano e la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, in parte distrutta dalla guerra, per mostrare al mondo Guernica, simbolo della sua straordinaria capacità espressiva, tra il suo genio e la nostra città nacque un legame unico e reso evidente, ad ogni ritorno delle sue opere, da una appassionata partecipazione di pubblico. È indubbio quindi che Picasso piaccia a Milano e che grazie allo studio e al lavoro dei curatori e degli organizzatori la proposta culturale sia sempre stata all’altezza delle aspettative. Per questo confidiamo che anche questa nuova esposizione, saprà sorprendere ancora, forte della qualità e del valore di un progetto che ha scelto il tema della mitologia come filo conduttore, per svelare aspetti ancora inediti della produzione di questo eccezionale artista”.

Le sei sezioni della mostra

  1. Mitologia del Bacio – Ingres, Rodin, Picasso

Con l’invenzione delle Demoiselles d’Avignon, riconosciuta come il manifesto di una nuova estetica, Picasso scardina i codici della pratica artistica accademica. Prima di lui, erano stati Ingres e Rodin ad aprire la strada. L’introduzione della mostra riunisce i tre artisti attorno al tema del bacio con alcuni dipinti di Picasso cui fanno da contrappunto due opere emblematiche: Il bacio di Rodin e Paolo eFrancesca di Ingres.

Pablo Picasso – Il bacio, 1969
olio su tela, 97×130 cm
Paris, Musée National Picasso

  1. Arianna tra Minotauro e Fauno

La ricerca estetica di Picasso sin dall’inizio si rifà alle tante raffigurazioni di esseri fantastici presenti nel repertorio mitologico. Tra i suoi punti di riferimento ricorrenti vi sono figure ibride lacerati tra umano e animale, bene e male, vita e morte. La figura di Arianna, emblema della bellezza che incarna il rinnovamento tra tradimento e idillio amoroso, suggerisce l’idea di una rinascita perpetua e ciclica. L’artista sviluppa attorno alla sua figura temi che gli sono particolarmente cari: il Minotauro, l’arena, la guerra, la passione amorosa e la perpetua ebrezza della vita incarnata dal corteo bacchico.

  1. Alla Fonte dell’Antico – Il Louvre

Il virtuosismo di Picasso si sviluppa sin dalla sua adolescenza a contatto con una pratica accademica di cui padroneggia perfettamente la tecnica e il repertorio, avendo assimilato le forme della scultura greca. Questo approccio si sviluppa ulteriormente in occasione del suo viaggio in Italia, a Roma e Napoli, nel 1917.

Pablo Picasso
Nudo sdraiato, 1932
olio su tela, 130×161,7 cm
Paris, Musée National Picasso

  1. Le “Demoiselles” del Dyplon: tra greci, etruschi e iberici

Picasso visita regolarmente il Louvre dal 1901 e dalle testimonianze della sua prima compagna Fernande Olivier e del pittore-scrittore Ardengo Soffici, vi tornerà numerose volte, scoprendo i periodi arcaici e la pittura dei vasi greci d’epoca geometrica, la cui estrema stilizzazione attira la sua attenzione.

  1. L’antichità delle metamorfosi

La spettacolare scultura La donna in giardino in ferro saldato utilizzato come materiale di riciclo e volutamente dipinta di bianco come un marmo apre questa sezione per introdurre le Metamorfosi di Ovidio. L’importanza della pratica dell’acquaforte nell’opera di Picasso applicata all’edizione a stampa permette qui di approdare al libro d’artista. La scarsa tiratura dell’opera e il modo in cui Picasso incide la lastra di rame con un semplice tratto crea un effetto concorrente al disegno. L’effetto grafico rinvia ugualmente ai decori antichi dei vasi dipinti.

Pablo Picasso
Nudo seduto, studio per “Les demoiselles de Avignon”, 1906-1907
olio su tela, 121×93,5 cm
Paris, Musée National Picasso

  1. Antropologia dell’antico

La ceramica è la protagonista di questa sesta e ultima sezione. Picasso la scopre nel dopoguerra, aprendo un nuovo capitolo delle sue declinazioni dall’antico e, sperimentando il potenziale artistico della terracotta dipinta, fa evolvere l’oggetto dalla sua funzione d’uso allo status di opera d’arte. Come nell’antichità, il ceramista e il pittore coabitano nello studio e creano insieme.

La mostra Picasso Metamorfosi propone dunque di penetrare nel laboratorio intimo di un artista mondiale alla luce delle fonti antiche che ne hanno ispirato l’opera, ma anche di svelare i meccanismi di una singolare alchimia che pone l’Antichità al cuore di una modernità determinante per l’arte del XX secolo.

Segnatevi dunque in calendario questa fantastica opportunità, e se volete già prenotare la vostra visita:

  • i singoli visitatori possono prenotare a questo numero telefonico: 02 92897755
  • i gruppi a questo numero telefonico: 02 92897793
  • oppure èpossibile prenotare anche online tramite il sito.

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Marina Greggio
Innamorata delle lingue e colleziono instancabilmente viaggi. Nel tempo libero scrivo, leggo, corro e mangio. Milano e Londra sono le mie due case, i due posti in cui il mio cuore si divide.

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