È disponibile da oggi nelle nostre sale il film horror Hereditary – Le Radici del Male. Film scritto e diretto dal giovanissimo regista americano Ari Aster. Aster si è già fatto notare con i cortometraggi The Strange Thing About the Johnsons e Munchausen (che si possono vedere cliccando sul link in fondo all’articolo).

Hereditary è la disturbante opera prima di Ari Aster che ha conquistato la critica americana

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Anche il primo lungometraggio di Ari Aster è con focus su oscuri segreti familiari. I protagonisti principali sono  Toni Collette, Gabriel Byrne, Alex Wolff, Milly Shapiro e Ann Dowd. Il film è distribuito da Key Films/Lucky Red. É stato presentato al Sundance Film Festival 2018 nella sezione Midnight. Ed ha  già conquistato la critica americana che l’ha acclamato all’unanimità come uno degli esordi più brillanti degli ultimi anni.

Hereditary, un tragico destino è la dotazione di una famiglia

Un tragico destino viene ereditato da una famiglia nell’ horror Hereditary – Le Radici del Male, che si rivela allo spettatore quando l’anziana Ellen muore. I suoi familiari cominciano lentamente a scoprire una serie di segreti oscuri e agghiaccianti sulla loro famiglia che li obbligherà ad affrontare il cattivo destino che sembrano aver ereditato.

Un film che “fa davvero paura”

La critica e il pubblico americano concordano nel definire Hereditary come un film che “a differenza della maggior parte degli horror contemporanei fa davvero paura”.  Su Variety è stato etichettato come “il film più eccitante del Sundance di quest’anno”. Perché “ha la sostanza che dà corpo ai momenti di paura e mira a qualcosa di sofisticato. Il modo in cui un danno fisico e mentale diventa parte dello spirito di una famiglia. E viene trasmesso come se fosse… uno spirito. Comunque la pensiate sul paranormale, questo è un dramma sintonizzato sugli spettri della comunione genitore-figli che vive in tutti noi”.

Recensioni di Hereditary – Le radici del male

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«Osannato negli Stati Uniti, il film d’esordio di Ari Aster è nella forma, nella durata e nella trama il chiaro tentativo di ammantare l’horror di una patina fighetta e art-house che lo possa sdoganare presso il pubblico maistream – scrive nella sua recensione su Comingsoon Federico Gironi – Formalista e perfino un po’ derivativo nella trama. Gioca con l’inquietudine sottile e perturbante dell’incubo. Ed esplode in qualche scena suggestiva che, però, pagano il prezzo di uno sforzo poco naturale… ».

https://ari-aster.squarespace.com/

 

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Valeria Gennaro
Giornalista, insegnante, fashionista e cultrice della materia in storia del cinema con la passione per la moda, i bijoux e la social communication. Laureata magistrale in Teoria e filosofia della comunicazione e laureanda in Scienze filosofiche. Neuro Linguistic Programming Master Practitioner. Collabora con "La Gazzetta del Mezzogiorno", Cinematographe, Fashion Life, ed è caporedattore del giornale "Alpi Fashion Magazine" e del relativo supplemento sul lusso Luxury Style Mag

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