Timothée Chalamet è uno dei protagonisti di Un giorno di pioggia a New York, l’ultimo film di Woody Allen. L’attore americano che ha raggiunto il successo mondiale grazie al ruolo di Elio in “Chiamami col tuo nome” – si ricorda – ha fatto parte della rosa dei nomi di star che hanno dichiarato di essersi pentiti di aver lavorato con il celebre regista.
Chalamet, “stilisticamente perfetto” in Un giorno di pioggia a New York e attento alla sua carriera artistica
Dopo aver visto recitare Timothée nell’ultimo film del regista di Match Point, con l’attore che mantiene stile ed eleganza malgrado una iperattiva Elle Fanning (nel ruolo della fidanzata in cerca di avventure) faccia “i quattrocento colpi”, sembra quasi impossibile concepire le dichiarazioni su Allen. Peraltro, aver lavorato con il Maestro, che per tendenza nevrotica (o per naturale insoddisfazione) è un autentico perfezionista, non deve essere stata cosa da poco.
“A proposito di niente”, nel discusso libro di memorie il regista si prende la sua rivincita contro Chalamet (e non solo)
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L’autobiografia sembra essere stata utile al regista per puntualizzare e spiegare alcune sue ragioni, o, meglio, per liberarsi di qualche peso
L’autobiografia sembra essere stata utile al regista per puntualizzare e spiegare alcune delle sue ragioni, o, meglio, per liberarsi di qualche peso (dopo le accuse di violenza sessuale e il movimento #metoo). Spuntano nel testo nomi di attori con i quali il regista ha lavorato. “Stelle” che naturalmente Woody ha ammirato- seguito- amato prima di affidar loro una parte. Quelle che avrebbero poi dichiarato ai media di essersi “pentite” di aver lavorato con lui, fra le quali appunto il talentuoso e promettente Timothée Chalamet.
Allen: “Chalamet ha dovuto accusarmi, perché era candidato all’Oscar per Chiamami col tuo nome. Ma io non rimpiango nulla”
Così si legge nel libro di memorie a proposito del film “A rainy day in New York”. In una sorta di “commento dimostrativo” sulla decisione di Chalamet di rinnegarlo:
“Tutti e tre i protagonisti di Un giorno di pioggia a New York sono stati splendidi ed è stato un piacere lavorarci. In seguito Timothée ha affermato pubblicamente che era pentito di aver lavorato con me e che avrebbe devoluto il suo compenso in beneficienza, ma ha giurato a mia sorella che ha dovuto farlo perché era candidato all’Oscar per Chiamami col tuo nome e lui e il suo agente pensavano che avrebbe avuto più possibilità se mi avesse denunciato, così l’ha fatto. Comunque, io non rimpiango di aver lavorato con lui e non restituisco niente dei miei soldi”
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