L’iniziativa spontanea dell’artista Adalgisa De Angelis ha commosso Salerno e non solo, con le sue mascherine fatte a mano
«Anche oggi sono riuscita a ridare il sorriso a chi, per paura, non usciva neppure per fare la spesa». Ex artigiana dalla lunga esperienza, artista dal cuore grande, Adalgisa De Angelis lavora quasi esclusivamente sulla fiber art e pop art, dedicandosi a temi di spessore come la sofferenza dell’essere umano e la “navigazione” interiore, realizzando opere creative e composite.
Oggi, in Italia e nel mondo, il Coronavirus ha messo in ginocchio imprese e cittadini. «Nel mio quartiere sono tante le persone che, con sofferenza, rinunciano a uscire di casa» racconta «anche per i beni di prima necessità». Adalgisa decide così, nel suo studio casalingo, di utilizzare le stoffe colorate per realizzare decine di mascherine fatte a mano, che regala e spedisce personalmente ad amici, concittadini e perfino ai supermercati di Salerno, la sua città.
Mascherine artigianali, un gesto di speranza
Alcuni le raccolgono dal suo cesto di vimini “calato” con la corda, alla vecchia maniera. Complice il passaparola prima in città, poi sul web, tra le amiche e clienti storiche più affezionate, le mascherine raggiungono anche Milano, Piacenza, Battipaglia e altri comuni della provincia di Salerno.
Nonostante l’emergenza globale, la sua creatività non smette di riempire il cuore di grandi e piccini. Le mascherine artigianali, realizzate in doppio strato di TNT, vengono regalate a chi non può procurarsele. «Il mio studio è pieno di stoffe e tele. Inizialmente le realizzavo per me, poi le ho spedite a tanti che non le avevano ancora».
Un dono prezioso
In passato, con le sue creazioni targate “Sogni d’Arte“, Adalgisa De Angelis si è fatta conoscere come artista a tutto tondo anche sul piccolo schermo. Da anni volontaria Unicef, è anche la “mamma” delle bambole pigotte, e i suoi bijoux sono apparsi spesso in TV (anche in “Maggie & Bianca Fashion Friends”, presso il Giffoni Film Festival e non solo).
Negli ultimi anni, invece, ha deciso di dedicarsi completamente alla passione per l’arte, esponendo quadri e arazzi nell’ambito di mostre e fiere di settore. «L’idea delle mascherine è nata spontaneamente, con il passaparola. Me ne privo volentieri per chi ne ha davvero bisogno».
Le mascherine artigianali, benché differenti dai presidi medici, sono sterilizzate, lavabili e riutilizzabili. «Meglio di niente: nelle farmacie sono introvabili. Un modo come un altro per ridare speranza a chi vive nella paura». E infatti, in un momento storico così buio, i loro colori sembrano sorridere, al contempo, a chi le indossa e a chi le guarda.