Tre grandi portali aperti su Milano e sulla Design Week, tre installazioni per festeggiare la nascita di Door, il nuovo mensile di Repubblica.

Tale of Wonder: è questo il nome del progetto firmato da Studiopepe e sviluppato in collaborazione con Alcantara. Che, spiega il direttore di door Emanuele Farneti, «abbiamo fortemente voluto proprio per il suo valore simbolico. Perché ci ricorda che Milano deve la sua fortuna al fatto di essere luogo di apertura e accoglienza. E che la forza del Salone del mobile è stata a sua volta quella di aprire le proprie porte ad altri mondi, ad altre industrie e al grande popolo creativo che tutti gli anni arriva a portare idee ed energie in Fiera e alla città».

Alcantara è stata scelta come rivestimento dei portali anche per il suo impegno in tema di attenzione all’ambiente. L’obiettivo di Alcantara in questo progetto è preciso: mostrare come sia possibile ridare vita a materiale upcycled e a scarti di fabbrica del brand utilizzati per i pezzi piccoli dei patchwork per creare un punto di attrazione per la città.

«Essere protagonisti delle istallazioni di door, portali immaginifici che si aprono simbolicamente su valori e bellezza lasciando alla fantasia del singolo la libera interpretazione, si coniuga perfettamente con gli infiniti linguaggi di Alcantara. Una sintesi visiva della trasversalità del nostro materiale e dell’impegno sul tema della sostenibilità che costituisce un valore per il futuro», dice Andrea Boragno CEO e Chairman Alcantara S.p.a.«L’azienda ha infatti ricoperto un ruolo pionieristico sul fronte della sostenibilità, essendo la prima realtà industriale italiana – e tra le primissime al mondo – a raggiungere lo status di Carbon Neutrality nel 2009 certificato TÜV SÜD».

All’ombra dei grattacieli di piazza Gae Aulenti (piazza Gae Aulenti 8, square 2) per incorniciare l’orizzonte della nuova Milano; in via Palestro, tra il verde dei giardini Montanelli e l’ingresso del Pac (Padiglione di arte contemporanea) per celebrare il legame tra arte e natura; nel cuore del Quadrilatero della moda, in via Croce Rossa, dove via Montenapoleone incrocia via Manzoni, per collegare i distretti del Fuorisalone. È qui che, il 18 aprile – in concomitanza con l’inaugurazione del Salone del mobile – sono apparse le tre grandi porte alte 5,5 metri, larghe 5,9 metri e profonde 4,2 metri.

Nella settimana più creativa dell’anno, si candidano a diventare altrettanti punti di riferimento per il popolo del design internazionale che si è dato appuntamento in città. «Una costellazione immaginaria di simboli e messaggi, enfatizzata anche dal concetto del portale, varco fisico che funge da via di passaggio tra due luoghi, comunicazione tra due ambiti, non solo fisici, ma anche simbolici, come il passaggio tra due livelli: il noto e l’ignoto, il profano e il sacro», raccontano Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto di Studiopepe. Le designer hanno tratto ispirazione per questo progetto dalla tradizione del quilting, che prevede l’utilizzo di pezzi ritagliati da stoffe diverse per creare «artefatti dal valore simbolico, che in diverse culture fungevano da amuleti protettivi o per raccontare storie».

Lo stesso concetto è spesso applicato, attraverso illustrazioni o statue, anche sui muri delle case e sopra le soglie delle porte. Un lungo e approfondito lavoro di ricerca e segni«rivisitati e reinterpretati attraverso un linguaggio contemporaneo che attinge dal mondo dei tatuaggi e della street culture, ma anche dalla simbologia apotropaica, che utilizza le figure di animali come portatori di messaggi e significati. Un invito alla pace, alla gentilezza e al rispetto per l’ambiente».

La sostenibilità è infatti la chiave dell’intero progetto, fin dalle tre strutture metalliche autoportanti che, spiega Thomas Zangaro dello studio di interior ed exihibit design che porta il suo nome e si è occupato di produrre i portali, «sono state già utilizzate per le impalcature dei palchi e, alla fine della Design Week, rientreranno in circolo. Anche le opere avranno una seconda vita come arazzi».

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Marina Greggio
Innamorata delle lingue e colleziono instancabilmente viaggi. Nel tempo libero scrivo, leggo, corro e mangio. Milano e Londra sono le mie due case, i due posti in cui il mio cuore si divide.

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