La vigilia di Natale era una giornata tranquilla, il sole splendeva e non sembrava una delle tipiche giornate londinesi di fine dicembre, tutt’altro che cupa e grigia. La città non era vuota, come accade nelle nostre, molti correvano per i regali dell’ultimo minuto, altri si godevano la giornata con la propria famiglia per le strade della metropoli. Nonni e nipoti, genitori e figli, un po’ mi mancava l’aria del Natale in famiglia vedendo quelle scene. Quella mattina decisi di fare come loro, di uscire tardi di casa e camminare a passo lento, godendomi ogni minuto. Ho preso la metro e sono scesa ad High Street Kensington per visitare la nuova sede del Design Museum, grandissima rispetto a prima, in legno e sale enormi. Erano disponibili tre mostre, ne scelsi solo una – data la mia bassa capacità nell’interpretare l’arte moderna – che era quella che più mi interessava, con oggetti appesi alle pareti, ognuno dei quali raccontava una storia diversa.

Da lì, passeggiando per le eleganti vie del borgo, sono giunta al mio amato mercatino dell’antiquariato di Notting Hill, le bancarelle di gioielli in argento e quelle di porcellane una impilata sull’altra, mi fanno sognare una Londra Vittoriana, tra la diffusa povertà e queste ricchezze che solo i nobili potevano permettersi. Qui la prima volta che venni a Londra presi una collana, che non tolgo mai, un costante ricordo sul mio cuore. Nel raggiungere il mercatino sono passata per il famoso pub The Churchill Arms, costruito nel 1750 è uno tra i più antichi ed il suo nome è dovuto alle assidue frequentazioni dei nonni del famoso ministro Winston Churchill, inoltre questo pub (non) molto inglese è adatto per gli amanti del cibo thai, che a vostra sorpresa potrete trovare. Vi consiglio di vederlo verso sera, quando il sole comincia a tramontare per lasciar spazio alla notte e alle sue magiche luci.

Entrando sempre più nella zona di Portobello decido di fare un salto da Biscuiteers Boutiques & Icing Cafés a Kensington Road, una biscotteria, sì proprio così, perché la loro specialità sono i biscotti, in qualsiasi formato: natalizi, personalizzati, per i neonati, per un matrimonio o un compleanno, persino per il proprio amico a quattro zampe e tutti impacchettati in tenere scatole di latta decorate per l’occasione. Stranamente non ho comprato nulla, ma più probabilmente perché ero stata incaricata di fare una piccola spesuccia al mercato di Portobello, dove ho preso frutta e pane in vista del pranzo di Natale. In quel momento mi sentivo come se potessi veramente costruirmi una vita lì, o come se questa vita l’avessi da tempo. Era tutto naturale, come ho chiesto aiuto per la frutta, come chiacchieravo ridendo e scherzando, sembravano cose che facevo ogni giorno. Con in mano il mio bottino mi feci spazio tra la folla per raggiungere le vie laterali più tranquille e fare ritorno a casa per prepararmi in vista di una cena fuori.

Si era deciso di passare la vigilia di Natale in modo alternativo, niente cenoni, tortellini e lenticchie; un bicchiere di vino per rilassarci dalla giornata in un pub vicino a Selfridge’s e poi una cena thailandese da Busaba Ethai, che si trova in una via piccola e stretta laterale al grande magazzino. Avete mai provato il cibo thai? Come ormai sapete io e il cibo siamo migliori amici, mi piace provare nuovi gusti, assaggiare e conoscere le diverse culture non solo studiando ma anche provando con mano (o per meglio dire assaporando). La cucina orientale è una tra le mie preferite, insomma i gusti che riescono a creare tra dolce e salato, le combinazioni che solo a pronunciarle sembrerebbero improbabili ma poi divengono arte una volta assaggiate. Io vi consiglio di provarla almeno una volta, da perdere si ha ben poco, ma di guadagnato in tal caso si ha veramente molto.

Una cosa che amo, fin dalla prima volta che mi hanno fatto scoprire questo ristorante, è l’atmosfera e la mentalità con cui hanno costruito l’ambiente. Non ci sono tavoli piccoli, non ci sono tavoli da due, “nessuno può sentirsi solo o stare da solo” in un posto in cui i tavoli quadrati sono enormi e si mangia assieme a famiglie diverse. Appena ti siedi al tavolo, chi è già presente accenna un saluto e un sorriso, infondo condividere un momento intimo come la cena richiede bontà ed educazione. Che bella questa accoglienza, si dovrebbe provare anche in Italia. Le luci sono soffuse, adoro quando l’ambiente è poco illuminato, è rilassante a mio parere, soprattutto se si sta mangiando dopo una lunga giornata. Se fate tappa qui vi consiglio di provare il Classic pad thai e i Thai calamari, non ve ne pentirete.

Una volta finita la vostra cena, se vi piace camminare, uscite e passeggiate per le vie addobbate di luci. L’atmosfera è delle migliori, gente per strada ne incontrerete poca e potrete godervi ogni angolo e ogni via che solitamente pullula di gente che corre avanti e indietro intenta nei propri pensieri. In pochi passi finirete su Bond Street, la via delle grandi marche, le cui facciate delle boutique sono incartate come dei regali da mettere sotto l’albero per far sognare anche i più scettici. A quel punto percorsa tutta New Bond Street vi ritroverete a Piccadilly e a qualche minuto alla mezzanotte non c’è nulla di più emozionante che visitare la chiesa di St. James’s, a pochi passi da Fortnum & Mason, segno di umiltà con le poche luci di candela che la adornano ed un gigantesco albero di Natale nel piazzale di entrata, e in poco tempo vi augurerete Buon Natale in una città che fa sentire chiunque al sicuro e a casa nonostante tu sia a km di distanza.

Marina Greggio

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Marina Greggio
Innamorata delle lingue e colleziono instancabilmente viaggi. Nel tempo libero scrivo, leggo, corro e mangio. Milano e Londra sono le mie due case, i due posti in cui il mio cuore si divide.

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