claudio Coviello

Si è inaugurata con sedici minuti di applausi la nuova stagione di balletti al Teatro alla Scala di Milano con La Dame aux camélias di John Neumeier, opera ispirata al celebre romanzo di Alexandre Dumas figlio La dama delle camelie, in scena per dodici recite dal 17 dicembre al 13 gennaio con les étoiles, gli artisti, gli ospiti e gli importanti debutti per gli interpreti scaligeri.

Il primo ballerino Claudio Coviello debutterà nel ruolo principale di Armand Duval, accanto a Emanuela Montanari, nella recita che si svolgerà oggi pomeriggio e che andrà in scena anche nelle sere del 29, del 30 dicembre e del 4 gennaio.

Coviello, classe 1991, è nato nel capoluogo lucano dove ha incominciato gli studi di danza, si è diplomato presso la scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma nel 2009, poi il giovane artista ha raccolto una serie di prestigiosi riconoscimenti.

Ormai il ballerino potentino è uno dei più grandi talenti della scena internazionale della danza: «Il talento più evidente che abbia visto, una gemma pura da coltivare» per dirla con l’étoile Roberto Bolle.

claudio coviello,teatro alla scala di milano

Il primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano Claudio Coviello, photo Brescia-Amisano

Quello che mi ha colpito dall’inizio, da quando ho avuto occasione di incontrati, è stata la tua passione genuina per la danza che ti  accompagna nel percorso di crescita e di formazione. Nelle performance di ballo peraltro già il pubblico riesce ad intercettare quel lavoro, quegli sforzi che nel tuo caso sono stati ripagati, e, forse, a comprendere i sacrifici per raggiungere simili livelli. Sei riuscito a portare la bandiera lucana al top, perché ballare per te è…

Ballare per me è la mia più grande “distrazione”: mi fa stare bene,  non mi fa pensare ad altro. È solo ballando che riesco ad esprimere tutto me stesso.

 Il tuo curriculum è fatto di formazione, di ruoli, di premi e di viaggi, ma come nasce un talento così?

Sicuramente alla base di tutto questo ci sono grandi sacrifici, l’appoggio di una famiglia meravigliosa che è sempre stata dalla mia parte, tanta determinazione e un duro e costante lavoro.

Qual è il tuo maestro o modello di riferimento? Oltre alla volontà personale e all’appoggio della tua famiglia, avrai sicuramente una fonte di ispirazione e ammirazione…

Ogni artista deve, a mio parere, avere più punti di riferimento per ampliare la propria conoscenza e personalità.

In questo momento della mia carriera, ad esempio, un punto di riferimento per me molto importante è Massimo Murru: un’artista eccezionale, nonché ora mio maestro, grazie al quale sto crescendo molto.

 

Prove in sala del balletto La Dame aux Camélias, ballerini Coviello e Montanari

Sei partito dal capoluogo lucano, poi sei arrivato nella Città Eterna, e a Milano; è iniziata la tournée a Istanbul, a Hong Kong e in Costa Mesa, poi hai recitato nel ruolo di Romeo a Tokyo, hai seguito il gruppo in Kazakihstan e a Parigi.  

Cosa apportano al tuo lavoro di ballerino questi viaggi?

Mi portano a conoscere diversi stili di vita, diverse culture, e questo è un aspetto molto  importante, non solo per la crescita artistica, ma anche per quella personale,  per cui mi ritengo davvero fortunato ad aver viaggiato tanto con il Teatro alla Scala e ad aver danzato in così tante parti del mondo.

In giro per il mondo hai quindi impersonato diversi ruoli fra cui quello di Oberon in Sogno di una notte di mezza estate di Balanchine, quello di Albrecht in Giselle, e, ancora, di Quasimodo, Romeo, Basilio, eccetera. Hai anche ballato nel ruolo del Principe de Lo schiaccianoci, ma c’è un personaggio che più di tutti hai sentito tuo?

 Sicuramente Romeo, che è sempre stato uno dei miei ruoli preferiti, ma più cresco e più scopro caratteri di altri ruoli che mi affascinano e in cui mi ritrovo, anzi, a volte, mi stimola e mi appaga tanto anche interpretare ruoli che sono ben diversi dalla mia personalità: è un modo attraverso cui scopro lati del mio carattere che non conoscevo prima.

Questo aspetto trovo sia davvero interessante: è un confronto con “l’altro” che non può che essere illuminante.  

Ma torniamo a Milano, cosa vuoi dirci su questo debutto, nel balletto La Dame aux camélias, nel ruolo di Armand?  

La Dame aux Camelias di John Neumeier è uno dei più bei balletti che io abbia mai visto e che abbia avuto la possibilità di interpretare. Mi ritengo davvero fortunato ad interpretare Armand, perché questo balletto, oltre ad essere un capolavoro coreografico, è straordinario soprattutto sul lato narrativo: sembra di essere all’interno di un set cinematografico e si legge chiaramente, passo per passo, il romanzo di Dumas a cui è ispirato.

Ho anche la fortuna di essere accompagnato, in questo debutto, da Emanuela Montanari, artista di grande sensibilità e meravigliosa interprete che anche in sala prove riesce a trasmettermi tanto riuscendo così a creare quel feeling importantissimo per l’interpretazione di questi balletti

Prove in sala prima del debutto di Claudio Coviello e di Emanuela Montanari nel balletto La Dame aux Camélias

 

Com’è il tuo personaggio? 

Quello di Armand è un personaggio complesso, sensibile e insicuro, ma al tempo stesso forte e determinato.

C’è qualcosa che vi accomuna?

 Sì, ci sono molti lati che ci accomunano, li sto scoprendo ogni giorno in sala prove e spero di riuscire a portare in scena tutto ciò che sto scoprendo e vivendo su questo straordinario personaggio.

Non v’è dubbio che lo farai Claudio. Ogni debutto è una nuova emozione? Cosa rappresenta per te? 

Direi che ogni spettacolo è una nuova emozione… anche le repliche di uno stesso spettacolo non sono mai una uguale all’altra. Certo i passi, la coreografia e la storia non cambiano, ma i sentimenti e le emozioni che si provano al momento non sono mai le stesse ed è questo che fa la differenza e che rende vivo uno spettacolo. Ogni debutto è anche una crescita artistica, perché ogni ruolo, ogni personaggio, richiede un lavoro diverso per cui ogni debutto serve ad arricchire e a rafforzare la propria personalità.

Per i dettagli relativi alle recite in programma, alla sinossi del balletto, e alla scheda della produzione consultare il sito del Teatro alla Scala di Milano.

http://www.teatroallascala.org/it/stagione/2017-2018/balletto/la-dame-aux-camelias.html

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Valeria Gennaro
Giornalista, insegnante, fashionista e cultrice della materia in storia del cinema con la passione per la moda, i bijoux e la social communication. Laureata magistrale in Teoria e filosofia della comunicazione e laureanda in Scienze filosofiche. Neuro Linguistic Programming Master Practitioner. Collabora a "La Gazzetta del Mezzogiorno", Cinematographe, CineCriticaWeb, Fashion Life, ed è caporedattore del giornale "Alpi Fashion Magazine" e del relativo supplemento sul lusso Luxury Style Mag.

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1 Commento

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