Non tutti sanno che il vetro, se riciclato nel modo giusto, può diventare una risorsa. Una risorsa per l’ambiente, per le persone, per l’intero ecosistema mondo. Ecco perché è importante effettuare una corretta raccolta differenziata. Ad oggi, per fortuna, secondo i dati Ipsos, per 28 milioni di italiani vi è già una forte consapevolezza di quanto questo materiale abbia delle potenzialità di riutilizzo enormi. Può essere infatti, trasformato, recuperato, riconvertito al 100%, per un infinito numero di volte. Un tesoro inestimabile, il vetro, che anche i viaggiatori durante il periodo estivo adoperano in quanto ecocompatibile. E anche facile da smaltire.

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Una risorsa “green” oltre che per certi aspetti “smart”. Insomma un “amico dell’ambiente” e dell’uomo. Come sostenuto da Gianni Scotti, Presidente del CoReVe, ” Quasi 8 imballaggi in vetro su 10 utilizzati quotidianamente in Italia sono riciclati. Un numero impressionante, in senso positivo, che dimostra quanto la maggior parte degli italiani siano pronti al cambiamento ecologico. Un cambiamento che gioverà a tutti, all’intera umanità.

Coreve, tra i consorzi leader nel riciclo del vetro

Coreve è il Consorzio Recupero Vetro. Una società priva di scopi di lucro che ha come obiettivo il riciclo e il recupero dei materiali e degli imballaggi vitrei prodotti su tutto il territorio nazionale. Inoltre predispone attività di prevenzione e di comunicazione dei risultati del riciclo. Insomma svolge attività di ricerca ma anche di monitoraggio. Un monitoraggio che al momento svela dati oltremodo positivi.

Dati Censis: aumenta la raccolta differenziata del vetro

Un numero impressionante, in senso positivo, che dimostra quanto la maggior parte degli italiani siano pronti al cambiamento ecologico. Un cambiamento che gioverà a tutti, all’intera umanità. E ancora, come attestato da Scotti, il 2018 è stato un anno da record per quanto riguarda la raccolta differenziata degli imballaggi che in vetro (+8,4) . Segno positivo anche per le quantità riciclate (+6,6%). E si prevede un crescente aumento anche per quest’anno. Certo, si può migliorare, sempre di più, cambiando le proprie abitudini domestiche. Anzitutto rispettando in modo ossequioso le indicazioni e le regole imposte da ogni Comune per una corretta raccolta differenziata. Ma la cosa importante è ricordare sempre di lavare bene le bottiglie e in vasetti, sotto acqua corrente, eliminando ogni residuo alimentare o di altra natura organica.

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Migliorare le abitudini di imballaggio del vetro significa preservare l’ecosistema

Inoltre bisogna togliere dai vasetti tutti gli eventuali accessori dell’imballaggio, per esempio, i tappi metallici, i collarini o gli sleeves. Infine, occorre stare attenti a buttare ii vasetti nei giusti contenitori, in generale facilmente riconoscibili per la scritta “vetro”. Il sacchetto di plastica non va assolutamente buttato assieme agli imballaggi in vetro. Ed infine, un consiglio fondamentale è di stare molto attenti a confondere materiali similari al vetro come ceramica, porcellana, pyrex, oggetti di cristallo o bicchieri, questi ultimi ancor più assimilabili al vetro ma tali non sono. Per ciò vanno assolutamente inseriti non nei contenitori dedicati all’imballaggio vitreo, ma nei bidoni della raccolta indifferenziata.

Oppure vanno portati direttamente nelle isole ecologiche, dove saranno opportunamente smaltiti con procedure ad hoc. Insomma, la fonte del Censis è attendibile e attesta che il vetro, come altri materiali, ha un valore sociale prima che economico. Un valore che va preservato, tutelato e non sprecato con un cattivo processo di riciclo. Infatti il vetro è una potenziale risorsa, ma può diventare un pericolo se ad esempio viene smaltito illecitamente nei mari, oppure se non si opta per opportuni ed adeguati sistemi di imballaggio, che preserverebbero, ad esempio, la flora e la fauna oceanica da violente aggressioni esterne.

Marianna Gianna Ferrenti

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Marianna Gianna Ferrenti
Sono una giornalista pubblicista lucana. Dopo alcune esperienze sul territorio, ho allargato gli orizzonti, affacciandomi nel 2012 al mondo del social journalism. Laureata magistrale in Scienze filosofiche e della comunicazione, dopo un corso di Alta Formazione in Graphic Design ed Editoria digitale, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ho arricchito il mio background con competenze tecniche nell'ambito della scrittura digitale

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