Nella passata e recente edizione della Moda Inglese, relativa alle collezioni della PE 2017, sono state riconosciute influenze vittoriane che saranno poi inserite nella prossima collezione AI 18.
Il periodo di riferimento è il Regency e la figura di Jane Austen.
Sono trascorsi quasi 200 anni dalla morte della scrittrice, ma la sua influenza è ancora forte tanto da portare nuove suggestioni sia sulle passerelle di Londra che Milano, New York e Parigi.
Tra i maggiori esponenti, ricordiamo Gucci ovvio che ha incorporato nell’invito alla sfilata un vinile nel quale era riportata la Lettera d’amore di Frederich Wentworth a Anne Elliott. Si tratta di una poesia appartenente al romanzo “Persuasion”.
La lettera è stata il messaggio e il cuore dell’intera collezione fosse l’Amore.
Tipicamente e rigorosamente Regency sono gli abiti in stile impeto, arricchiti e personalizzati dalla diffusione della manica lunga. Di ripresa dello stile neoclassico con arrcciature, piccole balze, maniche a sbuffo e drappeggi.
Gli stessi elementi oggi sono presenti nell’elegantissima e raffinata collezione di Vera Wang, ispirata al periodo Napoleonico – il corrispettivo del Regency inglese – e nel focus sulla vita alta di tutta la sfilata prêt-à-couture di Delpozo.
Come anche Loewe, disegnata da J.W.Anderson, che ripreso la silhouette scivolata e le ampie maniche che possiamo immaginare indossate dalle protagoniste dei romanzi di Jane Austen, con stampe e tessuti rielaborati in chiave contemporanea, così come è stato fatto da Chalayan con alcuni look presi dalla sua ultima collezione.
Per ultimo ma non per minore importanza, la moderna figura di Elisabeth Bennet, l’eroina di “Orgoglio e Pregiudizio”, che ha “sfilato” a Londra per Molly Goddard con arricciature e pieghe tra tulle, felpe e maglieria, cui obiettivo era quello di far rivivere per un attimo goli ideali e l’eleganza di J. Austen. La nascita della donna nuova arrivo proprio da questo capolavoro: quando nacque, nel 1775, il periodo storico era caratterizzato dalla presenza di corsetti che stringevano spietatamente il busto femminile, i guardinfante che rendevano voluminose le gonne e le parrucche incipriate, ma fu proprio allora, in quello scorcio di secolo, che si avvertirono le avvisaglie di un nuovo stile.
Il punto vita si alzò, linea e ornamenti divennero più semplici, mussole e garze sostituirono i broccati, boccoli naturali o deliziose cuffiette definivano i visi: una moda di ispirazione classica che sciolse la rigida formalità settecentesca preannunciando elementi romantici.
Laura Savini