Sono 5 le grandi emergenze in Italia. Secondo INC Non Profit Lab e Rai, presto i cittadini dovranno fronteggiarle con l’aiuto del Terzo Settore
Si chiama “Poveri noi. Il Terzo Settore e la sfida dei nuovi bisogni, dopo i tre anni che hanno sconvolto il mondo” la prima edizione della ricerca condotta da INC Non Profit Lab in collaborazione con Rai per la Sostenibilità – ESG. Lo studio evidenzia 5 grandi emergenze in Italia, a cui i cittadini dovranno far fronte con l’aiuto del Terzo Settore e degli interventi delle ONP.
Tuttavia, l’effetto “long Covid” impatta anche sulle donazioni, che si riducono quando calano gli appelli di emergenza. Ecco perché si fa più urgente la messa in atto di operazioni destinate a supportare i cittadini in difficoltà.
Il sito web ufficiale di INC Non Profit Lab
Emergenze in Italia: le 5 più problematiche
E ora, dopo tre anni di crisi, cosa li spaventa di più? La risposta degli italiani e degli operatori non-profit non lascia spazio a dubbi. La povertà è l’emergenza maggiormente avvertita dall’opinione pubblica (circa 3 persone su 10) e da chi si occupa del Terzo Settore (6 su 10).
Nella sconfortante top 5 anche altre quattro paure emerse in modo lampante: l’insicurezza alimentare, il rischio del collasso del sistema sanitario italiano, l’arretramento nella lotta al cambiamento climatico e il disagio psicologico seguito alla pandemia.
È quanto emerso dallo studio di INC Non Profit Lab, laboratorio per il Terzo Settore di INC Istituto Nazionale per la Comunicazione. Nella ricerca realizzata con il patrocinio di RAI per la Sostenibilità – ESG sono racchiusi i dati provenienti dai cittadini e da un campione di addetti ai lavori che operano in 70 ONP.
La conferenza stampa
Lo studio è stato presentato il 14 ottobre scorso presso la sede RAI di Roma, alla presenza del presidente di INC Pasquale De Palma, del vicepresidente Paolo Mattei e del direttore di RAI per la Sostenibilità – ESG Roberto Natale.
In foto, lo studio Rai. In alto, da sinistra: gli ospiti dell’incontro; Roberto Natale; Rossano Bartoli; Pasquale De Palma; Paolo Mattei; Paolo Ferrara; Ileana Bello; Francesca Rizzo; Giuseppe Unufrio; Chiara Cardoletti; Alessandro Betti
Nell’incontro, la voce del Terzo Settore è stata affidata a personalità di rilievo tra cui Rossano Bartoli, presidente Lega del Filo d’Oro; Ileana Bello, direttrice Amnesty International Italia; Alessandro Betti, direttore Raccolta Fondi Fondazione Telethon; Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino; Paolo Ferrara, direttore generale Terre des Hommes Italia; e Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo Greenpeace Italia.
Il parere della Rai
In particolare, Roberto Natale, direttore di Rai per la Sostenibilità – ESG, ha ricordato che: “Le disuguaglianze […] segnano sempre più profondamente la società italiana. Il 2020 è stato l’anno in cui l’appello alle donazioni della Protezione Civile, rilanciato dalle reti del servizio pubblico, ha permesso di raccogliere la cifra record di 169 milioni euro” ha sottolineato.
“Il servizio pubblico decide la sua ulteriore legittimazione su questo terreno, […] che è oggetto del lavoro quotidiano del Terzo Settore. Perciò è importante che il nostro rapporto di collaborazione si faccia sempre più stretto” ha concluso Roberto Natale.
Eurostat e INC Non Profit Lab
Già i dati Eurostat indicavano che, nell’agosto 2022, le persone a rischio povertà sarebbero state circa 12 milioni, con 1 minorenne su 4 in famiglie che subiscono forti disagi. Il Rapporto Coop 2022 parla invece di 18 milioni di persone non in grado di accedere a beni e servizi di primaria necessità. Sono 6 milioni in più rispetto al 2021. E 1 italiano su 3 (il 32% del totale) non riuscirà più a pagare gas e luce entro la fine dell’anno.
A tal proposito, il Presidente di INC Pasquale De Palma ha spiegato: “Con il suo lavoro […] il Non Profit Lab di INC si propone di aiutare il mondo del Non Profit a cogliere i cambiamenti del nostro tempo […]. Sono più di 25 anni che siamo al fianco di organizzazioni non governative, Onlus e Fondazioni per raccontare le loro storie, sensibilizzare, costruire reputazione”.
La risposta del Terzo Settore
In merito alle percezioni legate a questo scenario, la ricerca ha evidenziato coerentemente anche le reazioni del Terzo Settore.
La risposta è stata proattiva e tempestiva, grazie a nuove campagne di comunicazione e raccolta fondi (55%) e nuovi progetti (45%) scaturiti dalle emergenze degli ultimi 3 anni. Una significativa capacità di ascolto, tradottasi anche in un potenziamento dei progetti in essere (36,6%) e nella riorganizzazione di strutture operative e modelli d’intervento (35,2%).
Donazioni e campagne di raccolta fondi
Le donazioni legate alle emergenze sono decisamente aumentate (52%); in calo, invece, le donazioni per ciò che non riguarda l’attualità (19,7%). Inoltre, cresce nuovamente l’attenzione per le campagne di raccolta fondi tramite numerazione solidale. Negli ultimi 3 anni, il 60,6% delle associazioni ha fatto richiesta per ottenere una campagna di raccolta fondi televisiva tramite numerazione solidale. E circa la metà di quelle che non lo hanno fatto vuole tornare a richiederle per fronteggiare le necessità crescenti.
ONP in prima linea con le Istituzioni
Secondo le stime effettuate, nei prossimi 2-3 anni la situazione d’incertezza persisterà (lo pensa il 45% di chi opera nel Terzo Settore). Tuttavia, il 38% degli operatori vede delinearsi una società fortemente impegnata a risolvere queste emergenze.
Chi opera nelle ONP ritiene che sarà sempre più necessario operare in sinergia con le istituzioni (22,5%) e indispensabile coinvolgere realtà di secondo livello (24%) per aumentare l’efficacia delle azioni messe in campo.
Emergenze in Italia: incertezza e preoccupazione
Infine, saranno tante le associazioni che si occuperanno di povertà ed emergenza sanitaria (31%) e le campagne si concentreranno sull’Italia (28%). In questa prospettiva poco incoraggiante, il problema di una graduale crisi della solidarietà spaventa il 32,4% delle ONP. In merito alle raccolte fondi, si prevede un calo per il 35,2% delle associazioni, e una crescita solo per il 23,9% di queste.
Incertezza e cautela, quindi, rispetto a una situazione che, secondo l’Istituto Italiano della Donazione, già nel 2021 ha visto raccolte fondi in diminuzione per il 41% delle ONP, nonché invariate per il 13% e in aumento per il 46% delle associazioni.
Fonte: comunicato stampa 18/10/2022