Il titolo ‘Reality Bites’ viene da un film degli anni ’90. Viviamo in un tempo in cui i morsi della realtà affliggono l’intero pianeta. Simon Cracker ha deciso di raccontarlo a modo suo. La collezione non ha realmente a che fare con il film, a parte un paio di look ispirati al periodo, ma rispecchia il percorso e le esperienze nel concepire e realizzare questa collezione: le difficoltà di essere un brand ‘emergente’ nel mondo della moda oggi, dominato dal cinismo, dalle strategie di marketing e così lontano da quello che avviene ‘per strada’.
Simon Cracker ha continuato ad approfondire il concetto di ‘punkindness’ (il punk gentile, che paradossalmente è più di rottura rispetto al punk violento) mischiando un’estetica ‘cruda’, fatta di cuciture industriali, spille da balia, orli non finiti e graffiti, a una più delicata e naïve caratterizzata da ricami, balze, tessuti con scritte simili ai quaderni dei bambini e stampe fatte a mano utilizzando una mela come ‘timbro’ e un colore che profuma dello stesso frutto.
Il risultato è quello che ci può essere tra i Sex Pistols e le Holly Hobbie.
Oltre ai ‘morsi’ del titolo, anche la realtà è un tema fondamentale. Tutto nella collezione è “vero”: a partire dai materiali rigorosamente riciclati e provenienti da quello che viene scartato, alla scelta dei modelli, tutti amici e fan del brand, che hanno completato lo styling con gli accessori che sono abituati a portare ogni giorno, definendo la loro vera identità.