In occasione del centenario dalla prima rappresentazione di “Sei personaggi in cerca d’autore”, il Teatro Nuovo dedica la riapertura a Pirandello

Il Teatro Nuovo di Salerno, dopo oltre un anno dalla chiusura determinata dalla pandemia di Covid-19, ha riaperto ufficialmente al pubblico il 9 maggio alle ore 17.30 con un evento dedicato ai “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello.

La data ha un significato particolare, poiché il 9 maggio del 1921, al Teatro Valle di Roma, venne rappresentata per la prima volta l’opera teatrale di Luigi Pirandello. Accolta con toni polemici e rabbiosi (celebre le urla del pubblico “manicomio, manicomio”), nel giro di pochi anni diventò uno dei lavori più amati e celebrati della storia del teatro.

La proiezione dedicata a Pirandello

Il centenario dei Sei personaggi in cerca d’autore

«Il 9 maggio è una data estremamente importante per noi che facciamo teatro. Andò in scena giusto 100 anni fa. Uno spettacolo e un testo che fece camminare su gambe velocissime la fama di Pirandello nel mondo, che per noi italiani è come lo Shakespeare degli inglesi, e riaprire una sala e incontrare le persone in presenza in onore di Pirandello mi sembra la cosa più bella».

Sei personaggi in cerca d'autore
Il regista Paolo De Cristofaro con il Prof. Alfonso Amendola dell’Univeristà degli Studi di Salerno

«Il teatro oggi, nel sistema culturale, è stato messo un po’ da parte» afferma il regista teatrale Pasquale De Cristofaro, coordinatore e promotore dell’evento «però questo non significa che abbia perso valore, vigore, necessità. Il teatro è sempre necessario, è un luogo dove ci si ossigena l’anima, e può aiutare. Il teatro è scomodo, il vero teatro non è mai accomodante, ha un impatto sociale importante. Ora ci si era quasi abituati a stare sempre in casa e a vedere il teatro su uno schermo, tutte cose che secondo me penalizzano le persone. Il teatro è un fatto sociale, e quindi bisogna incontrarsi».

La riapertura dei luoghi culturali

«Con tutte le precauzioni, bisogna comunque riaprire, altrimenti non si vive più» afferma. «La vita è fatta di tante cose, anche degli incontri, e il teatro è il luogo per eccellenza della socialità. Dicono che sia lo specchio della vita: a volte è convesso, concavo, però necessario. La vita senza il teatro e tutte le arti sarebbe sempre manchevole di qualcosa. Il teatro aiuta le persone a capire meglio il loro ruolo nella società, nel mondo: è un utile strumento per capire se stessi. Da parte mia grande emozione e grande speranza per la riapertura, è difficile sapere se il pubblico seguirà questa ondata, ma un’occasione come questa può aiutare a capire se c’è ancora spazio, se la gente vuole essere presente nei teatri. Quello di oggi è un buon auspicio».

Il filmato tratto dagli archivi RAI

La data ha un significato particolare, poiché il 9 maggio del 1921, al Teatro Valle di Roma, venne rappresentata per la prima volta l’opera teatrale di Luigi Pirandello. Accolta con toni polemici e rabbiosi (celebre le urla del pubblico “manicomio, manicomio”), nel giro di pochi anni diventò uno dei lavori più amati e celebrati della storia del teatro.

L’evento

Ad omaggiare i “Sei personaggi in cerca d’autore”, un evento corale a cura di “Corpo Novecento”, in collaborazione con il Teatro Nuovo di Salerno. Un programma denso ed articolato, diretto dal regista teatrale Pasquale De Cristofaro, che ha proposto frammenti video tratti dai “Sei personaggi in cerca d’autore” della Rai (versione De Lullo-Valli, 1964).

La proiezione del monologo di Paolo Puppa

A seguire, coordinati dal professore Alfonso Amendola, le relazioni di Francesco G. Forte e Rino Mele, che hanno proposto una riflessione sulla centralità dell’opera di Pirandello, e in particolare dei suoi Sei personaggi (che assieme a “Ciascuno a suo modo” e “Questa sera si recita a soggetto” completano la trilogia del teatro nel teatro).

Proiezioni e dibattiti in onore di Pirandello

Un’occasione per ritrovare la potenza espressiva dei “Sei personaggi in cerca d’autore“, lavoro cardine per tutta l’Avanguardia europea e statunitense, che valse il Nobel a Pirandello, grazie al suo spazio d’innovazione tra invenzione metateatrale, alla riflessione sulla scrittura, all’innovazione tra intreccio e narrazione. E, soprattutto, un ingresso della vita che esplode in scena. Quel desiderio di vita che si spera possa irrompere, nuovamente, in tutti i teatri d’Italia e della Campania.

L’introduzione, a cura di Pasquale De Cristofaro, è stata seguita dalla video-proiezione di alcune scene dei “Sei personaggi in cerca d’autore” e dagli interventi di Francesco G. Forte (Oèdipus Edizioni) e Rino Mele (presidente di “Ex Machina”, Fondazione di poesia e storia). Un dibattito coordinato dal prof. Alfonso Amendola (Università di Salerno), con l’interessante Monologo del Figlio di Paolo Puppa e il Monologo della Figliastra con Rosanna Di Palma, di Pasquale De Cristofaro.

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Maria Cristina Folino
Laureata in Pubblicistica e Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Salerno, specializzata in programmazione e gestione d'interventi per gli archivi e le biblioteche digitali, dal 2008 collabora con stampa locale e giornali online. Già docente di scrittura creativa ed esperta di comunicazione digitale, lavora come giornalista, social media manager e copywriter. In precedenza ha vinto numerose competizioni artistico-letterarie a livello nazionale. Dopo la raccolta di poesie "Ali di Gabbiano" (Aletti Editore, Roma 2008) e due ebook con Edizioni Il Pavone, nel 2022 ha pubblicato "Tim Burton e il catalogo delle Meraviglie" con Edizioni Dialoghi. Su Instagram ha un account dedicato a libri e moda: seguila su @fashionreadersit

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