Come comunicano i promotori dell’iniziativa attraverso una nota, “Accompagnare, discernere, integrare matrimoni falliti e famiglie ferite” è il tema del primo corso di formazione per i parroci di Basilicata. Ma destinato anche agli operatori di pastorale familiare. Organizzato dal 17 al 19 settembre dal Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano di Basilicata (Teib) a Potenza. Con la collaborazione della Conferenza Episcopale di Basilicata e la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana (Puu).
In cattedra il professor Luigi Sabbarese, decano della Facoltà di Diritto Canonico della Puu
Tre le tematiche in cui è stato diviso il lavoro di studio. ‘Struttura essenziale del matrimonio canonico’. ‘L’indagine pregiudiziale o pastorale’. E ‘processi per la dichiarazione di nullità del matrimonio’. “Durante il corso ci si confronterà sulla fase pregiudiziale o pastorale – come ha dichiarato il vicario giudiziale mons. Antonio Cardillo – e verranno dati ai parroci gli strumenti del diritto matrimoniale canonico per approcciare queste situazioni e poter fare chiarezza nella loro vita”.
“Dietro ogni fallimento vi è una storia che va recuperata, scoperta e illuminata dalla grazia di Dio“
Dietro ogni fallimento vi è una storia che va recuperata – ha spiegato Sabbarese – scoperta e illuminata dalla grazia di Dio. Siccome non ogni matrimonio fallimento può essere dichiarato nullo se non vi sono i motivi per la dichiarazione i nullità, ogni matrimonio fallito può essere accompagnato, perché gli sposi il cui matrimonio non funziona più continuano ad essere cristiani e devono poter vivere la loro fede all’interno di una comunità. […]La facoltà di diritto canonico della Puu si è resa disponibile a costruire il percorso formativo e a condurlo, secondo le indicazioni ricevute dagli stessi operatori del tribunale e dal vicario giudiziale che a sua volta ha sottoposto la proposta all’approvazione dei vescovi della Basilicata. Inoltre la riforma di Papa Francesco chiede la collaborazione dei Parroci e dei canonisti nell’indagine pregiudiziale o pastorale.
Come interagire con le situazioni di fallimento familiare?
“Credo – ha aggiunto Sabbarese – che l’interazione della parrocchia con le situazioni di fallimento debba iniziare già nella fase di preparazione al matrimonio.
“Sono convinto che i corsi di preparazione al matrimonio non siano ormai più sufficienti”
È preferibile parlare di percorsi, cioè di esperienza di fede all’interno di una comunità cristiana che inizia con la preparazione al matrimonio e non finisce più. In questo modo l’accompagnamento è permanete, la prossimità della chiesa verso i sui fedeli è un percorso senza termine, come un servizio permanente. La riforma dei processi matrimoniali ha sicuramente indicato anche delle modalità concrete di intervento: servizi costituiti stabilmente, ove è passibile a livello parrocchiale, altrimenti a livello interparrocchiale, diocesano o interdiocesano, ove il vescovo, se il servizio è diocesano, o il parroco, se il servizio è parrocchiale, è operatore con gli operatori di pastorale familiare”.