Il bello della moda si sa è quello di lasciare messaggi, dai quali trarne qualche beneficio, si intende. Sarà il potere degli anni settanta che tornano a farsi vivi nelle mode e nelle tendenze delle più blasonate runway mondiali. Da Milano a Londra, da Parigi a New York tutto ha come preso potere, dandolo alla gente comune, capace con le proprie sensazioni di dare vita a encomiabili emozioni, per quanto indissolubili. Ed anche se durassero l’incanto di una sera, in compagnia magari della persona amata, pazienza. Le esperienze si sa hanno la capacità rinvigorirci, in una qualche maniera proteggerci. Definibili come una specie di corazza, di scudo che parla della nostra personalità. Nella moda come nella vita l’essenziale è sentirci, più che apparire in abiti cenciosi che hanno un valore solamente per il gusto di darlo a tutto ciò che ci potrebbe rappresentare. Indossare è essere. Essere padroni di noi stessi.
Queste ultime sfilate Moda donna ce lo hanno fatto ripensare. Le visioni romantiche non sono mancate, come quelle di Dolce&Gabbana portando in scena le mamme della moda, che già di per se è parlare di futuro. Futuro con un sorriso beffardo addosso, sempre pronto a sdrammatizzare ogni circostanza. Ricco di ilarità, necessità di apparire quasi con la miglior forma perfetta. In una mise divina, o da cinquanta sfumature di grigio, non importa. Sorprendere è diventato l’unico vero must. Meravigliare con ciò che possediamo, che più ci rappresenta, che ci rende per cosi dire diversi.
Come le textures che ci piace donino il viso, in una giornata di pioggia. Perché tanto sappiamo perfettamente che quella pioggia è solo un fatto temporaneo. Prima o poi tornerà il sole, e sarà unico, per quanto catartico.
Stefano Fiori