Ho avuto il piacere di intervistare la Svedese Hana Begovic, CEO e Fondatrice di Earth Advocacy Youth, che ringrazio vivamente per questa cordiale intervista.
Come ti definiresti personalmente e professionalmente?
Come persona, sono una donna con i piedi in terra, premurosa ed energica. Mi sforzo di esplorare e ampliare costantemente la mia visione del mondo, formare le mie percezioni del mondo che mi circonda e definire ulteriormente il mio ruolo su questo bellissimo pianeta. Creatività, connessione e curiosità mi spingono avanti ogni giorno e mi motivano a essere la persona migliore che posso essere. Sono imperfetta ma non ho paura di confrontarmi, imparare dalle mie esperienze e crescere. Professionalmente, sono un organizzatrice, coordinatrice di progetto e relatore. Mi piace tenere seminari interattivi e conferenze sui diritti della natura, i giovani, l’alfabetizzazione ecologica e l’azione per il clima. Il mio lavoro dei sogni sarebbe probabilmente quello di organizzare, coordinare e mobilitare attraverso Miro tutto il giorno, ogni giorno, utilizzando grafici, tabelle e sistemi per costruire piani, strategie e spazi virtuali interattivi.
Quando e com’è nata la tua passione per la natura e la difesa della Terra?
La mia passione per la difesa della natura è nata quando avevo 14 anni. Ho iniziato a raccogliere articoli e rapporti sui cambiamenti climatici, sullo sviluppo sostenibile, i diritti umani e l’uguaglianza di genere. Già allora, ho notato che c’era qualcosa di problematico con le strutture di governance della nostra società e i tessuti socio-culturali che modellano il modo in cui vengono trattate sia la natura che le donne. Mi sentivo come se l’umanità stesse andando nella direzione sbagliata e che la mia generazione avrebbe potuto diventare un attore chiave per cambiare il corso del mondo. Così ho deciso di stabilire una rete mondiale e approfondire il mio impegno e la mia conoscenza attraverso gli studi. Ho seguito un corso internazionale presso un liceo che trattava i miei argomenti preferiti all’epoca e prevedeva una gita in India e in Nepal dove ho costruito il mio progetto sui diritti delle donne e sui ruoli di genere. Già allora ho iniziato a partecipare a varie iniziative di sostenibilità. Questo, insieme al mio corso, ha confermato in molti modi che ero sulla strada giusta per ciò che desideravo. Successivamente, ho deciso di conseguire una laurea in studi globali, un programma interdisciplinare, che mi ha dato una prospettiva sulle complesse strutture e relazioni che compongono il nostro mondo globalizzato e mi ha aiutato a capire che è tempo di mettere la natura, di cui siamo parte, al centro del lavoro ambientale. Ho capito che bisogna concentrarsi sull’uomo e sul lavoro ambientale, sull’idea che dovremmo proteggere la natura principalmente per garantire i “servizi” e benefici che fornisce agli esseri umani. Sembrava sbagliato, insostenibile e non etico pensare alla natura in questo modo, come una sorta di fornitore di servizi invece di una complessa rete di vita e di relazioni interconnesse.
Potresti darci una breve introduzione sul progetto “Earth Advocacy Youth”?
Earth Advocacy Youth è un gruppo di azione globale di giovani professionisti creativi, audaci e qualificati in Giurisprudenza della Terra che si sono mobilitati per applicare soluzioni e pratiche ecocentriche audaci attraverso politiche, istruzione e leggi. La nostra missione si realizza principalmente attraverso il lavoro politico con il governo locale e regionale insieme ad organizzazioni globali che si occupano di diritto della Terra, cambiamento climatico, biodiversità e transizione. Forniamo anche consulenza professionale su come identificare e applicare al meglio strategie ecocentriche per informare i decisori, i responsabili politici e le parti interessate, con lo scopo di fare della Giurisprudenza della Terra uno degli strumenti a loro disposizione. Per noi, la difesa della Terra comprende il lavoro di comprensione, riconoscimento e co-creazione con gli esseri viventi con cui condividiamo la nostra casa sulla Terra, fornendo al contempo la prospettiva unica delle giovani generazioni. Alla base di questo lavoro c’è la responsabilità degli esseri umani di rispettare e difendere la vita su questo pianeta, di riconnettersi con il sistema di cui facciamo parte e riconoscere che siamo membri di una comunità olistica.
Che cos’è la Giurisprudenza della Terra?
La Giurisprudenza della Terra è una filosofia e pratica del diritto e del governo umano che riconosce che la Terra è incorporata in un sistema complesso che governa la rete della vita. La Terra sostiene in modo unico la vita come la conosciamo attraverso un complesso sistema di processi e relazioni viventi, come organismo planetario autoregolante. Tutte le specie, compreso l’uomo, sono inestricabilmente soggette a queste leggi e processi. Questa filosofia si basa sull’idea che gli esseri umani sono una parte di una più ampia comunità di esseri e che il benessere di ciascun membro dipende dal benessere del pianeta nel suo insieme. Ciò che mi affascina della Giurisprudenza della Terra è che rende possibile la creazione di sistemi legali e di governance ecologicamente consapevoli. Al fine non solo di consentire una vera e inclusiva Giurisprudenza della Terra, ma anche per garantire l’efficace pratica globale di approcci centrati sulla Terra, i cambiamenti fondamentali nei discorsi di potere e sovranità sono cruciali. Quindi, spostare le nostre percezioni sul nostro ruolo su questo pianeta e approfondire le nostre relazioni con il mondo naturale è una parte essenziale di questa trasformazione.
Come’è l’atmosfera della tua squadra e quale sarebbe la vostra missione?
Abbiamo un’atmosfera di squadra davvero fantastica e penso che abbiamo un tale successo nella nostra dinamica per due motivi: investiamo molto tempo nella creazione di fiducia e nel team building e lavoriamo duramente per costruire una chiara struttura di governance che ci consenta di lavorare in modo efficace ed empatico. Prima siamo esseri umani, poi siamo lavoratori, quindi dobbiamo assicurarci che l’essere umano dietro la professione sia felice, sano e realizzato. La nostra missione di squadra, pur garantendo un ambiente di lavoro creativo, stimolante e basato sull’empatia, è suddivisa in due parti: in primo luogo, identifichiamo gli attori per i quali la Giurisprudenza della Terra potrebbe essere uno strumento utile e poi li assistiamo nell’implementazione di pratiche ecocentriche attraverso il nostro set di competenze. In secondo luogo, lavoriamo per amplificare le voci dei giovani che cambiano il sistema costruendo una solida rappresentanza di leadership dove si prendono le decisioni, si elaborano le politiche e si intraprendono azioni.
Potresti raccontarci alcuni dei tuoi progetti realizzati nel tuo paese oppure all’estero?
Una delle attività in corso è una collaborazione con tre organizzazioni centrate sulla Terra di tre diversi paesi. Stiamo promuovendo e lavorando per l’inclusione dei diritti della natura nella Convenzione sulla biodiversità, più specificamente nel quadro globale sulla biodiversità post-2020. Stiamo collaborando con rappresentanti statali, ONG, accademici e attivisti per portare questa richiesta nello spazio decisionale principale, e finora sta andando molto bene! Una seconda iniziativa del momento è “educare” cosa intendiamo quando diciamo “natura”. Stiamo sostenendo lo sviluppo dell’alfabetizzazione ecologica dei giovani responsabili del cambiamento aprendo un dialogo su come utilizziamo, definiamo e percepiamo il concetto. Abbiamo tutti un’esperienza diversa della natura nelle nostre vite. Tuttavia, molte volte, è percepita e raccontata attraverso la lente insidiosa di una falsa dicotomia che separa l’ ”umano” dalla “natura”. È una separazione cognitiva, come se la “natura” fosse qualcosa che esiste al di fuori di noi stessi. In realtà, è qualcosa che esiste dentro di noi. Siamo esseri viventi, vivi proprio come un albero, una tartaruga, un’ape o un fiore. La nostra composizione è unica ma facciamo ancora parte della stessa rete della vita.
Come ti possono contattare le persone che desiderano collaborare con il tuo team?
Possono contattarci alla nostra email hello@earthadvocacy-youth.org con tutte le idee che si hanno! A parte questo, ci sono tre modi principali per collaborare. Se sei un giovane studente, avvocato o ricercatore, ti invitiamo a contribuire con il tuo tempo prezioso e le tue capacità come volontario attraverso la nostra sezione di politica, ricerca e legge della Terra, che uscirà prossimamente ed in esclusiva per giovani professionisti. Puoi sostenere Earth Advocacy Youth donando tramite il nostro sito web www.earthadvocacy-youth.org. Infine, puoi anche mettere mi piace alla nostra pagina Facebook e condividere la pagina o il nostro sito web con i tuoi amici e colleghi!
Quale sarebbe il miglior modo per supportare la tua organizzazione?
Apprezziamo tutto il supporto che si vuole dare, ovviamente! Attualmente stiamo conducendo il nostro lavoro come volontari, il che può essere molto impegnativo, specialmente con il COVID-19. Quindi il modo migliore per sostenerci in questi tempi imprevedibili sarebbe attraverso la promozione di YEA come gruppo d’azione globale guidato dai giovani per la Giurisprudenza della Terra (ovvero, condividendo il nostro sito Web e la pagina Facebook con i tuoi amici e colleghi) e attraverso donazioni o investimenti.
Che consiglio daresti alle persone per raggiungere un vero benessere e proteggere la Terra?
Continua ad andare avanti! A volte sembra di fare un passo avanti e poi due indietro, eppure sempre più persone generano cambiamenti stimolanti e misurabili nel mondo. Il mondo sta cambiando e l’unico modo in cui può continuare a cambiare in meglio è continuando ad informarsi, diventando consapevoli delle complesse dinamiche che compongono la nostra società globalizzata e trovando modi per esprimere e applicare quella consapevolezza nelle nostre vite.
Perché ritieni sia necessario praticare la difesa della Terra? Come immagini il futuro?
Stiamo assistendo a come la salute delle comunità ecologiche stia deteriorando rapidamente. Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la crisi ecologica globale stanno costringendo le persone a ripensare le strutture legali, economiche e di governance alla base delle nostre società. Questo ecocidio di massa si è verificato nel corso di una sola generazione umana, il che dimostra quanto la vita sulla Terra possa essere messa a repentaglio e possieda un fragile equilibrio. Il problema sta nella visione odierna del mondo, che definisce la “natura” come proprietà umana da possedere e mercificare. Un’autorità umana che sfida le leggi naturali che governano i sistemi vitali del pianeta. Vediamo che questo sistema avvantaggia solo pochi, mette a repentaglio i diritti alla vita, alla dignità e al rispetto di molti e distrugge senza pietà. Tuttavia, la realtà è che non possiamo separarci dall’acqua che beviamo, dal cibo che mangiamo o dall’aria che respiriamo.
Cosa significa per te “natura”?
Per me, la natura è la vera rete della vita composta da relazioni interattive e reciproche che collega ogni organismo sulla Terra in un unico ecosistema planetario e complesso interdipendente. La natura non è un oggetto o una serie di oggetti, ma un processo di vivere relazioni incrociate.
Quante lingue straniere parli?
Parlo 6 lingue e attualmente sto imparando la mia settima – l’italiano!
Perché le giovani generazioni sono così importanti nella protezione della natura?
Attualmente, i giovani di tutto il mondo sono in prima linea nel promuovere norme sui diritti della natura poiché si rendono conto che fare come si è sempre fatto non è un’opzione sostenibile né per il sistema Terra né per le generazioni future. I giovani stanno portando le loro prospettive al tavolo e combattono per un futuro sicuro in cui tutte le generazioni possano vivere bene, prosperare e convivere. Per ottenere questo cambio di paradigma, uno dei primi passi sta nella comprensione della natura come soggetto di diritti. Invece di mantenere una dicotomia tra natura e essere umano, dobbiamo incoraggiare il loro ricongiungimento. Per fare ciò bisogna immergersi profondamente nelle strutture delle nostre leggi e politiche, confrontarsi con le idee, le norme e i valori che hanno dato loro forma e consentito la loro esistenza. Ora più che mai, è essenziale una partecipazione significativa e una forte rappresentanza dei giovani nella creazione di nuove pratiche e strategie per la protezione della vita. I giovani responsabili del cambiamento hanno le capacità necessarie per sperimentare, promuovere e applicare efficacemente soluzioni creative per affrontare la crisi ecologica. Ma dobbiamo sviluppare soluzioni alla pari. Un aspetto cruciale da considerare non è solo creare uno spazio per i giovani, ma bisogna assicurarsi di integrare la loro visione a quella esistente. Solo in questo modo, possiamo iniziare a trasformare il tessuto socio-culturale della nostra società, insieme alle nostre percezioni di quale dovrebbe essere il nostro posto sulla Terra come esseri umani.
Posted, Interviewed and Translated to Italian by Avv.Mg.Alejandro Di Noto (Argentina).
Photo:Maria Belén Enriquez Eguiguren