Fabio Falcetta, un professionista che ha dedicato e dedica tutto se stesso al mondo della moda. Oggi è:

Responsabile Distribuzione Jean Paul Gaultier / Jean Paul Gaultier Junior

Collaboratore presso ufficio distribuzione Pascale / Armino Mezzo per i marchi Zegna, Mix&Match, Fendissime, Missoni, Mabrun, Mario Valentino, Krizia.

Quanto i cambiamenti sociali ricadono sulle scelte dei fashion designer?

“In un momento particolare come questo, dove la rivoluzione sociale è così grande anche da un punto di vista del riconoscersi in tutte le sue diversità, diventa importante per noi Designer coglierne tutte le sfumature affinché si possa generare un equilibrio tra  domanda e offerta”

Qual è la tua interpretazione di marketing creativo e quali le realtà a cui applicarlo?

“Mi sono sempre definito un uomo di Marketing Creativo perché sono convinto che ci siano sempre stati stilisti, persone, che hanno fatto del prodotto senza guardare il mercato.

Dando semplicemente soddisfazione al proprio estro ed ottenendo risultati straordinariamente positivi. Esattamente come un pittore al quale non puoi dare un tema, se lo sceglie lui.

Chi fa marketing creativo cerca di interpretare il mercato leggendone i bisogni ed attraverso la propria sensibilità e creatività   tradurli con soddisfazione a quelle che sono le esigenze che arrivano dal sociale”

Quanto il valore percepito dal prodotto incide nelle scelte di marketing?

“Oggi vince il percepito e di conseguenza il marketing deve concentrarsi su quello. Non c’è più tempo per spiegare ciò che non viene colto nei primi 7 secondi ”

Tra i vari aspetti legati alla fattibilità sia di un nuovo prodotto o di una nuova collezione presi in considerazione c’è quello del rischio d’impresa. Come lo gestite?

“Diciamo che questa è una domanda che andrebbe fatta più a un industriale, tuttavia penso che già nell’immediato ci sia la volontà anche da parte dei Designer di progettare delle collezioni riducendo per quanto possibile gli sprechi e quindi i costi. Col vantaggio di ridurre   parte dei rischi contemplati in fase di analisi.”

Il fast fashion è entrato prepotentemente nel mercato della moda condizionandone le scelte collettive. La qualità del prodotto e non il valore percepito di un Brand ha ancora un valore reale da parte dell’utente finale?

“Nella moda, l’uomo e la donna hanno due approcci diversi. Parlando dell’uomo, che è il settore che conosco di più, penso che ci sia un percepito iniziale emozionale. Ovvero: mi piace, non mi piace. Giudizio astratto che non tiene conto della qualità a prescindere che gli stia bene o no.

Oltre ad un prezzo finale che con tutto il rispetto, ti fa capire che cosa stai comprando. Con il tempo, ci si accorge che abbiamo l’abitudine di usare dei capi con più frequenza rispetto ad altri, accorgendoci, che quello che stiamo indossando si è rivelato un prodotto di scarsa qualità.

 Ricordo un aneddoto che sentii da Lucio Battisti quando ancora i 45 giri costavano 700 lire. Ovvero, lui sosteneva che il costo del suo disco non poteva essere equiparato agli altri, perché avresti continuato ad ascoltarlo anche a distanza di parecchi anni. Infatti nonostante siano passati 40anni lo si ascolta ancora. Esattamente come un capo che indossi per vent’anni sempre allo stesso modo semplicemente perché è di qualità. Quindi: non può essere paragonato agli altri”.

Fabio Falcetta come si definirebbe?

“Una persona che ha cercato di esprimere attraverso il costume le proprie capacità intrinseche e professionali.”

Cosa ti affascina di più nel tuo lavoro?

“Sicuramente tutto il processo produttivo partendo dalla scelta del tessuto fino al capo finito. Un modo per saper reinventare e reinventarsi sempre con grande entusiasmo e serietà. Ricordo un viaggio in Cina, quando vidi una persona per strada che indossava un capo realizzato da me. Oltre alla soddisfazione, quell’episodio mi generò una grande emozione”.

Cosa ti rende felice?

“La semplicità delle cose”.

intervista di: Gabriele Vinciguerra

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Gabriele Vinciguerra
L’obbiettivo del fashion photographer Gabriele Vinciguerra, è quello di emozionare! Eclettico nell’interpretazione delle esigenze del cliente, attraverso immagini artistiche, accattivanti dall'identity univoca. L’alta moda è il suo focus. Un mondo irrinunciabile, un’ossessione perseverante soddisfatta solo quando fotografa. Le capacità tecniche sono importanti. Tuttavia, l’anima, l’intensità e la sensibilità che ha nel saper cogliere ciò che inquadra con la macchina fotografica, lo rendono diverso. “La fotografia non è un lavoro, è una necessità intrinseca della sua anima. Una maledizione e una fortuna che rendono unica la sua espressione artistica

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