Siamo inoltre permeati da immagini, spesso pubblicitarie, di volti truccati con delicatezza ed eleganza: tutto ciò contribuisce ad affinare il gusto orientandolo verso la preferenza di visi curati, è un fatto psicosociale.
Una volta i modelli di trucco erano più rigidi e non c’era tutta questa apertura o diversità di effetti di maquillage: oggi si va dal sofisticato al correttivo; dai soft nude agli smokey eyes di tutti i colori. Ogni donna può trovare il suo stile, senza necessariamente coprire i propri lineamenti, cosa che inconsciamente rimanderebbe all’idea di non mostrarsi così com’è. Non è un caso se l’industria cosmetica si è accorta di questa evoluzione del trucco tendente alla “simil-naturalità”, lanciando le famose BB cream che, grazie al perfezionamento del colorito, si stanno rivelando il successo del decennio.
Perfezionarsi è la parola chiave per interpretare il motivo dell’attrazione del trucco: “il fatto che una donna si sia truccata richiama nell’altro sesso l’idea di una compiacenza seduttiva e il desiderio di essere cercata – sostiene lo psicoanalista Roberto Pani – in questo senso il trucco è uno stimolo di socializzazione maggiore rispetto ad un volto acqua e sapone, proprio perché è più ammiccante”.