Parte 1 – le premesse fisiche e comportamentali per diventare fashion model

Cari lettori e lettrici di Alpi Fashion Magazine,

con questo primo articolo ho il piacere di darvi il benvenuto, scrivendovi dalla vibrante Londra, alla nuova rubrica della rivista Alpi F.M. dove lo psicologo del lavoro – specialista in risorse umane ed organizzazioni – risponderà alle vostre lettere e scriverà articoli sui temi di vostro interesse. Con la redazione, pensiamo di tenere la rubrica con cadenza settimanale o bi-settimanale a seconda delle lettere che ci invierete.

Dato che ancora non ci conosciamo, vi racconto qualcosa di me: durante la mia carriera in Italia, ho avuto il piacere di lavorare con ottimi fotografi pubblicitari – perché la psicologia è anche comunicazione, così come lo è la moda – e fashion designer, nonché di collaborare con le edizioni regionali di celebri concorsi di bellezza come Miss Mondo o Miss Universo ed altri celebri marchi, operando come giurato, opinionista, talent scout e formatore. Così, ho scoperto alcuni giovani talenti ed ho avviato alla professione promettenti promesse, come Oksana Dryga.

In queste occasioni, ho spesso conosciuto ragazze che, vedendomi appunto tra i giurati dei concorsi di bellezza, mi hanno chiesto con la luce negli occhi “Ma secondo te sono abbastanza bella per fare la modella professionista?” e, con loro sorpresa, la mia risposta è stata: “dipende da cosa vuoi fare, la bellezza non sempre è la caratteristica più importante”.

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Noemi Di Pilla

Prima di procedere, premetto che in questo articolo mi rivolgo soprattutto alle femmine ma tutto è ugualmente valido anche i maschi che vogliono fare i modelli.

Questo perché non esiste un’unica carriera da modella ma generalmente si tende a distinguere tra modelle da passerella e fotomodelle, dove una professionista può essere più tagliata solo per una o entrambe le categorie. Per le prime, avere un corpo statuario forgiato in palestra, alto, slanciato ed una bellezza del viso canonica è indiscutibile; per le seconde invece le proporzioni del corpo sono molto più importanti dell’altezza e, più della bellezza canonica è molto più importante la fotogenia: una qualità innata che consiste nel mantenere una certa profondità ed espressività soprattutto del viso quando si viene ritratti in “2D” dalla macchina fotografica e si finisce su uno schermo (dalla televisione ad uno smarthphone) o su uno stampato. Questo perché la propria immagine viene appiattita e diventa statica, mentre si perde appunto la terza dimensione che è quella della profondità, presente nella vita reale che è dinamica, che va ricreata artificialmente. Certamente, avere un’ottima equipe composta da fotografi, truccatrici e tecnici delle luci aiuta moltissimo ma la base è ciò che conta di più.

Ecco perché ci sono modelle (e modelli) che dal vivo fanno pensare “sì bella, ma chissà perché la prendono per lavorare” e poi in fotografia ti fanno sognare, così come altre che in foto fanno l’effetto opposto e poi dal vivo lasciano senza parole. Dunque, non importa se siete donne con tanto o poco seno, se con la pelle chiara o scura, bionde, rosse o more, basse o alte: se pensate di avere delle caratteristiche fisiche positive per diventare modelle, proponetevi là dove pensate di poter trovare il vostro spazio secondo la vostra soggettività.

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Patrizia Trisi foto di Alex Comaschi

Sempre a livello fisico, ci sono altri elementi molto importanti che possono costituire un importante valore aggiunto: care aspiranti modelle, rendetevi conto che voi per il datore di lavoro siete un investimento a valore decrescente. Vuol dire che l’imprenditore che vi assume e vi paga per sfilare e per formarvi professionalmente e poi, man mano che il tempo passa, la vostra bellezza inevitabilmente diminuisce e quindi l’investimento fatto rende sempre meno.

Dunque, è importante sia proporsi da giovani ma soprattutto condurre uno stile di vita estremamente sano e salutare per preservare la vostra bellezza il più a lungo possibile. Iniziamo con un’alimentazione bilanciata dove si evitano “schifezze” ricche di grassi monoinsaturi, zuccheri semplici ed alcool. Servono anche ritmi sonno-veglia regolari, un’attività sportiva adeguata alle vostre esigenze da condurre in modo regolare e niente fumo, in quanto le sigarette macchiano pelle e denti e causano invecchiamento precoce (per non parlare poi degli effetti sulla salute). Evitiamo anche lampade abbronzanti ed esposizione eccessiva ai raggi solari, per non bruciare la pelle e prevenire così un invecchiamento precoce irreversibile.

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PAtrizia Trisi foto di Alex Comaschi

Se quindi vi alzate la mattina e vi strafogate di nutella per poi saltare il pranzo e “cenare” con pizzette al taglio e drink alcolici nel nuovo locale all’ultimo grido, mentre vi siete fumate mezzo pacchetto di sigarette in poche ore e tornate a casa alle 8 del mattino, l’inizio non è proprio dei più promettenti anche se siete giovani e belle.

Altra cosa da evitare assolutamente è quella di “marchiare” il vostro corpo con tatuaggi, piercing o acconciature permanenti: per quanto possano piacervi, qualunque stilista vi vedrà come una tela per dipingere e non vorrà mai lavorare sulla tela non bianca, magari già usata da qualcun altro (voi). Coprire i segni dell’invecchiamento, delle nottatacce o i piercing ed i tatuaggi è possibile ma questo richiede più lavoro di make-up e/o post-produzione, ed i soldi ed il tempo sono un costo per qualunque impresa, che dunque vi farà perdere punti.

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Noemi Di Pilla foto di Paul Pigas

Se tutto questo vi sembra difficile, la risposta è che avete ragione: quello della moda è un settore molto competitivo (come del resto quasi tutto, oggi giorno) dove dovete competere per pochi posti con ragazze belle quanto voi, se non di più. La domanda non è quanto follemente volete fare le modelle, ma cosa siete disposte a fare – in termini di costanza ed impegno – per avere quel lavoro! Se siete pronte a rinunciare ad un po’ di divertimento per rincorrere il vostro sogno di lavorare nell’alta moda e sapete auto-disciplinarvi, allora siete sulla strada giusta.

Spero di avervi incuriosito dandovi un indirizzo, senza per questo scoraggiarvi, e vi invito a continuare la lettura tra due settimane.

Un caro saluto dal vostro psicologo del lavoro, doc. Mattia Loy.

www.mattialoy.it

Essere Fashion Model: redazione@alpifashionmagazine.com

Foto in evidenza la modella Noemi Di Pilla

Altre immagini: Noemi Di Pilla e Patrizia Trisi

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Mattia Loy
Mattia Loy è psicologo e coach, che oggi opera e vive a Londra, Regno Unito pur mantenendo alcuni servizi di consulenza a distanza tramite Skype anche per gli Italiani. Dopo aver iniziato la sua carriera nel 2010, a Cagliari come libero professionista, ha lavorato per alcune delle principali imprese in Sardegna e nel Lazio, poi diventando esperto sul mobbing in convenizone con la UIL.p.a, perito tecnico per il tribunale di Cagliari e fondatore delle associazioni ISDRI e Social Synergy (europrogettazione). Come scrittore, è autore del blog d'opinione "Orion - galaxy of warmth emotions" e collabora o ha collaborato per varie riviste tra cui Alpi Fashion Magazine e Rivista Donna, con la rubrica online Amore e Business. Esperto nell'ambito "società-lavoro-famiglia", offre consulenza e servizi per le imprese e le persone. Per le imprese, occupa principalmente di Risorse Umane (HR) e incremento di performance (selezione del personale, formazione, sviluppo organizzativo, valutazione rischio stress etc) grazie alla specializzazione in "psicologia del lavoro e delle organizzazioni sociali" ed al master in HR presso la scuola romana di Alfio Cascioli. Per i privati, invece, opera come consulente personale e coach di vita, occupandosi di una vasta gamma di tematiche che variano, ad esempio, dalla risoluzione di problematiche relazionali-sentimentali sino all'orientamento allo studio o al lavoro. Per quanto i servizi offerti alle imprese e alle persone siano molto diversi, il modo di operare si fonda su presupposti comuni: l'approccio utilizzato, non-terapeutico, parte dall'analisi dei bisogni della persona così come dell'organizzazione. Vengono quindi analizzati i vissuti passati ed il contesto nel presente per definire strategie personalizzate, volte al conseguimento pratico degli obiettivi, siano essi la risoluzione di problematiche o il raggiungimento di nuovi traguardi.

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