Loredana De Pace
All’anagrafe oggi sono Loredana Maria De Pace in Martinez Carvajal, ma quando sono nata, qualche decennio fa, ero Loredana De Pace. Ho sempre amato l’arte, positivamente influenzata da un papà creativo, poeta e pittore, e da una mamma insegnante di musica e canto. Da ragazza ho ricevuto in dono la prima reflex: una Yashica FX-3 Super 2000. Con “lei” ho trascorso lunghi pomeriggi sulle rive del mar Jonio, nella mia terra d’origine, la Puglia: la prima rivelazione concessami dalla Fotografia. Negli anni successivi ho fotografato di tutto; la camera oscura è arrivata con l’Accademia di Belle Arti. Poi è stata la volta della sperimentazione e dei primi progetti compiuti, seppure acerbi. Per inseguire il mio sogno, ho raggiunto la Capitale, dove ho approfondito le mie conoscenze in campo fotografico frequentando i corsi dell’associazione culturale Officine Fotografiche. A Roma ho cominciato anche il mio percorso lavorativo; inutile dire che le esperienze sono state le più varie, dalla fotografia nei villaggi turistici, alla realizzazione di immagini di copertina per diversi libri, fino ai primi progetti importanti, quelli che mi hanno condotta lontano, in Ecuador (Sud America). Tornata in Italia tutto è cambiato… Sono certa che sia importante ambire a buone immagini senza mai accontentarmi di una sola prospettiva di visione. Credo molto in questo concetto, tanto da farne una regola fondamentale della mia esistenza. Per questo motivo, alcuni anni orsono ho cominciato a cercare un altrove, tanto nella fotografia quanto nella vita. Esiste pure una biografia meno ufficiale nella quale si afferma che io sia una cittadina del mondo che ama viaggiare, intraprendere nuovi percorsi interculturali, e che ha fatto della fotografia e della cultura fotografica la ragione della sua vita.