A Palazzo Ducale, la Regione Liguria nei propri spazi, riserva la propria attenzione con la mostra “quaro Arte” agli artisti che nel corso degli anni sono stati la linfa del Museo Attivo delle Forme Inconsapevoli. Si deve al loro apporto infatti la nuova immagine dell’ ex – ospedale psichiatrico di Quarto, alla convinzione che l’arte potesse entrare in luogo legato a sofferenze indicibili. Ma facciamo un passo indietro. Siamo nel 1988. L’allora direttore, lo psichiatra Antonio Slavich affascinato dai contenuti del Laboratorio di Arte Terapia, ideato voluto e sostenuto da Claudio Costa, diede vita insieme all’artista al Museo Attivo delle Forme Inconsapevoli. Entrambi credevano fermamente che “l’arte possa vivere la sua libera avventura nel mondo, al di fuori di schemi precostituiti o di classificazioni definite e che esiste come supporto creativo per una rinnovata socializzazione”.

A fianco di opere di artisti affermati i lavori dei pazienti, cosa che non mancò allora di creare polemiche. Museo “Attivo” perchè il luogo era aperto non solo a dibattiti, incontri, assemblee, convegni che miravano a divulgare le funzioni riabilitative della creatività, ma anche a mostre e pieces teatrali, cogliendo e vinvendo una sfida che sembrava impossibile, impensabile direi.

Fu un progetto in progress, altamente innovativo, si parla di trent’anni fa, solo recentemente infatti è stato affiancato da “Itaca“, il centro che Giorgiana Corsini ha aperto a Firenze per combattere l’atteggiamento di rifiuto verso i pazienti colpiti da disabilità mentali. Claudio Costa con i cofondatori dell’I.M.F.I. diede vita quindi ad un Centro Pilota organizzando nel tempo laboratori di pittura e disegno, ceramica, incisione, acquarello e danza aperti anche al pubblico.

Per questo allora “Quarto Arte“, la mostra realizzata nel quadro delle iniziative del Coordinamento Quarto Pianeta, che presenta una scelta di lavori prestati o creati per l’occasione, e testimonia la qualità delle collaborazioni instaurate che hanno dato vita inoltre al patrimonio museale custodito a Quarto.

Gli Artisti hanno risposto ora come allora con l’entusiasmo di sempre e la loro sentita partecipazione, dimostrata dalle opere via via realizzate, ha di fatto scandito il percorso del Museo. Per 25 anni “il cartellone” fu arricchito da mostre quindi, performance, incontri, laboratori di pittura e disegno, ceramica, incisione, acquarello e danza, ora aperti a persone con disagio e a partecipanti esterni , convegni tra i tanti cito “Luoghi, percorsi e voci” o “La creatività nell’espressione terapeutica” del 1993 al recente “Totem e Tabù” del 2015, o manifestazioni teatrali come il progetto “Case Matte, un viaggio attraverso gli ex-manicomi italiani” di Teatro periferico in collaborazione con Chille de la Balanza, in contatto a sua volta con La Tinaia di San Salvi. Ancora pubblicazioni di volumi di poesie raccolte fra le carte degli ospiti della Residenza protetta come “Parola smarrita, parola ritrovata”, a cura del Gruppo per la poesia del Coordinamento Riabilitazione USL 3 collaborando con il circolo cinematografico Lamaca gioconda e la Compagnia de La Zanzottereide alla produzione di “Uargh”, di Maria Lodovica Marini dedicato ad Antonio Slavich. Infine non possomesimermi dal citare la scoperta e la diffusione dell’opera di Davide Mansueto Raggio, a lungo ospite dell’O.P. di Quarto, autore di straordinaria forza inventiva.

La mostra è in chiusura.

Tiziana Leopizzi

Per informazioni imfi@hotmail.it 3397228865 – 3473897010

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Tiziana Leopizzi
Architetto e giornalista, si occupa di comunicazione e di organizzazione di eventi di arte contemporanea in Italia e all'estero. Editore pubblicazioni d'arte. Direttore e consigliere di Ellequadro Documenti - Archivio Internazionale di Arte Contemporanea con sede a Genova.

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