Comincia la Milano Fashion Week, almeno per il nostro magazine, con la sfilata di Alberto Zambelli, il designer che ogni anno ci stupisce con linee e colori sempre nuovi.

Quest’anno, per la collezione primavera estate 2019, tutto ha origine dal principio, da una natura pura e incontaminata che viene lavorata e levigata fino talvolta a diventare marmorea, così perfetta da riflettere la luce in riverberi materici. Ogni abito acquisisce una purezza primigenia, nuova, bianca celebrando in tutte le sfumature questa tinta che cambia e muta, mai uguale a se stessa come nelle opere di Antonio Canova.

Le anatomie sono perfette e i gesti misurati come se fossimo davanti a delle statue neoclassiche. Le forme e i volumi così slegati dalla presenza di colore si sviluppano liberi e il bianco distillato ne esalta ogni movimento. La sartorialità emerge in tutta la sua forza e dà vita a strutture elaborate che non costruiscono rigide architetture ma che ad ogni passo riescono a conferire anima all’abito.

Tutto sembra preannunciare un qualcosa, e ogni elemento si carica di attesa. È come se ci trovassimo davanti all’istante prima di un bacio in cui tutto si colma di una nuova energia. Perfino il bianco sembra essere stato investito di un ruolo sovrannaturale e si riempie di riflessi argentei simili a quelli emanati dalla luna. E allora sembra quasi di essere nello spazio, dove tutto rallenta, persino la camminata delle modelle durante la passerella.

I colori sono il bianco gesso, calce e roccia lunare che si adattano a perfette forme a tunica, kimono o addirittura uovo con delle lunghezze che non hanno paura di mostrarsi in tutte le loro forme, da mini a midi e a maxi. I materiali utilizzati per far prendere vita a questa collezione sono il cotone seta, il latex per le scarpe-calze, la seta shiffon, il plissé double, la viscosa liquida ed il tecnosilver a riflettere la luce lunare.

Gli accesori presenti sono minimi, una pelliccia kidassia, presente nei vestiti o nelle borse shopper, le calze in lattice che sembrano essere un tutt’uno con le scarpe ideate con la suola identica ai sandali samurai, ed infine un girocollo e un solo orecchino pendente con sfera in marmo.

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Marina Greggio
Innamorata delle lingue e colleziono instancabilmente viaggi. Nel tempo libero scrivo, leggo, corro e mangio. Milano e Londra sono le mie due case, i due posti in cui il mio cuore si divide.

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