Un gioiello architettonico immerso in un ampio giardino privato con piscina e campo da tennis completato nel 1935 in pieno centro a Milano. Si tratta di Villa Necchi Campiglio progettata da Piero Portaluppi, l’architetto più famoso degli anni Trenta, su incarico della omonima ed abbiente famiglia della borghesia industriale milanese.

Villa Necchi

Pablo Picasso_Les déjeuner sur l’herbe, Villa Necchi Campiglio 2017 ©FAI – Fondo Ambiente Italiano

Lo splendido edificio è stato donato al Fondo Ambiente Italiano dalle sorelle Necchi, prive di eredi, e dal 2008 è aperto al pubblico. Arricchito da numerosi dipinti, sculture e oggetti di valore, acquistati dai proprietari per la loro abitazione e in parte donati al FAI, dal 15 novembre risplende di una nuova donazione, quella di Clara Lavagetti Sforni e delle figlie Bianca e Maria Chiara Sforni in memoria del marito e del padre, l’appassionato collezionista Guido Sforni (1935 – 1975) scomparso a soli 40 anni.

Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Villa Necchi Campiglio, Milano 2017 ©FAI – Fondo Ambiente Italiano

Sono ventuno i capolavori, precisamente opere su carta, esposti per la prima volta al pubblico nella “Stanza del Principe” dove soggiornava il nobile Enrico D’Assia, scenografo presso il Teatro alla Scala. Qui troviamo un magnifico carboncino di Sironi, una drammatica Testa di donna di Marussig e sette disegni di Picasso della sua notevole produzione inerente al tema Les Déjeuners sur l’herbe, ispirata al famoso dipinto di Édouard Manet del 1863 che suscitò un enorme scalpore per l’erotismo del soggetto.

Pietro Marussig, Testa donna, Villa Necchi Campiglio 2017 ©FAI – Fondo Ambiente Italiano

Proseguiamo con il Concetto spaziale del giovanissimo Fontana, tre straordinari ritratti di Matisse ed infine otto disegni di Modigliani che probabilmente adornavano l’umido atelier di Montparnasse dove l’artista ventiseinne studiava figure di donne dai lineamenti egiziani e africani. Proprio questi disegni furono ceduti a Sforni da Luigi Molina, pure lui collezionista nonché direttore  dell’ospedale di Pavia, a cui la famiglia Necchi aveva contruibuito a finanziare un padiglione.

Pablo Picasso_Les déjeuner sur l’herbe, Villa Necchi Campiglio 2017 ©FAI – Fondo Ambiente Italiano

La raccolta, correlata da un volume edito da Silvana Editoriale e curata da Bianca Sforni con il sostegno di Natixis ed il contributo di Regione Lombardia, prevede un allestimento dotato di nuovi impianti di climatizzazione e di illuminazione per proteggere i delicati manufatti. Per questo motivo gli originali saranno messi a “riposo” in posizione orizzontale ogni 60 giorni in un caveau climatizzato e sostituiti da copie opportunamente segnalate da un bollino verde.

Questi nuovi gioielli vanno ad impreziosire altre due collezioni: quella del primo Novecento di Claudia Gian Ferrari ed un intero salotto del XVIII secolo di Alighiero ed Emilietta De Micheli. L’arte risplende nella casa museo.

Francesca Bellola

FAI – Villa Necchi Campiglio

Via Mozart, 14 – Milano

Ingresso: € 10, Iscritti FAI: ingresso gratuito

Orari: dal mercoledì alla domenica10:00 – 18:00; ultimo ingresso ore 17.15
tel. 02 7634 0121

www.villanecchicampiglio.it

www.fondoambiente.it

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Francesca Bellola
Vive a Milano. Giornalista e direttore del portale OkArte.it, scrive per varie testate tra le quali: Il Giorno (quotidiano), Alpi Fashion Magazine, Ok Arte di cui ha diretto per sette anni il freepress cartaceo. E' curatore di mostre d'arte in sedi Istituzionali, private e gallerie in Italia. E' Art-Promoter di artisti affermati ed emergenti, organizzatrice ed ideatrice di eventi culturali. L'esperienza, acquisita nel corso degli anni per l'arte in tutte le sue forme, l'ha portata a coltivare ottime relazioni esterne con il suo staff. Adora i felini nella fattispecie i gatti perché hanno delle caratteristiche simili al suo carattere. Infatti è istintiva, indipendente, tenace e non ama le persone opportuniste e calcolatrici. Nel tempo libero gioca a tennis, nuota e fa shopping.

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