Dopo il successo del primo ciclo, nella serata giovedì 9 marzo si svolgerà a Torino nell’Auditorium della sede di Intesa San Paolo, il secondo ciclo di letture dedicate a Primo Levi, a trent’anni dalla sua morte. Dopo una introduzione dello scrittore contemporaneo Marco Belpoliti, l’attrice Sonia Bergamasco,protagonista dell’ultima serie del Commissario Montalbano, ed impegnata dal 2001 in numerosi lavori teatrali, cinematografici e televisivi con Bernardo Bertolucci, Giuseppe Piccioni, Marco Tullio Giordana e Silvio Soldini, catalizzerà l’attenzione del pubblico sulla vita e la produzione letteraria di uno dei più importanti poeti italiani nel panorama della letteratura internazionale, leggendo alcuni brani tratti dalle raccolte più importanti del poeta torinese.

Alcune applicazioni del “Mimete“, “Psicofante“, “Naso contro naso“, “Il passa-muri” e le poesie “Cuore di legno“, “12 luglio 1980” e “Alla Musa” sono i racconti in versi di esperienze vissute, ma anche di migrazioni letterarie al limite tra realtà scientifica e fantascienza. Dalla testimonianza di Auschwitz e dei terribili campi di concentramento, allo studio scientifico della Natura e dei suoi elementi, fino ai racconti ispirati alla “fanta-biologia” e alla “fanta-tecnologia”. L’immaginazione supera la realtà e la realtà supera l’immaginazione.

Così Primo Levi è stato un anticipatore dei tempi, della storia attuale e del superamento dei suoi miti. Ha narrato l’amore carnale per una donna e quello etereo per la poesia con lo stesso disincanto con cui, scampato alla morte nei lager, è tornato in Italia per offrire testimonianza, con una profonda vena neorealistica, di quanto ha vissuto sulla sua pelle. La sua poliedrica attitudine verso la conoscenza lo ha portato ad osservare la realtà con minuzioso dettaglio, scomponendo ogni sua singola parte con la perizia di un chimico, una delle tante attività che egli ha svolto, oltre a quella di poeta e scrittore. L’omaggio è dedicato ad un uomo che ha segnato con un’analisi quasi scientifica della realtà, la fine di un’epoca quella del verismo per catapultarsi in un realismo letterario che ha trasformato la terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale nel riscatto della libertà.

Marianna Gianna Ferrenti

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Marianna Gianna Ferrenti
Sono una giornalista pubblicista lucana. Dopo alcune esperienze sul territorio, ho allargato gli orizzonti, affacciandomi nel 2012 al mondo del social journalism. Laureata magistrale in Scienze filosofiche e della comunicazione, dopo un corso di Alta Formazione in Graphic Design ed Editoria digitale, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ho arricchito il mio background con competenze tecniche nell'ambito della scrittura digitale

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