“Un luogo indefinito senza spazio né tempo, un paesaggio rurale, una famiglia legata ad una routine operaia e una troupe pronta a promuovere un concorso televisivo creano i presupposti per un incontro – scontro attraverso Le Meraviglie”

Le meraviglie 7Alice Rohrwacher, dopo aver diretto “Corpo celeste” (vincitore del “Nastro d’Argento” come “migliore regista esordiente” nel 2011), ambientato in una realtà suburbana degradata, ritorna a stupire il pubblico e la critica mondiale presentando ai selezionatori della Quinzaine Des Realisateurs, in occasione della 67à edizione del “Festival di Cannes”, la sua seconda opera, “Le Meraviglie”, sceneggiato e girato nelle campagne toscane, dove la regista ha trascorso la sua infanzia e prima adolescenza e attraverso le quali ha modo di esaltare la sua naturale vocazione documentarista. Il contesto narrativo ambientato negli anni ’90, per alcuni aspetti si presenta favolistico e in parte autobiografico tentando una contrapposizione di due mondi diversi messi a confronto: quello rurale legato ad una vita semplice e metodica di una famiglia dedita all’apicultura e quello dei media, di una Tv che irrompe nella quotidianità contadina affascinando la giovane e adolescente protagonista Gelsomina, una bambina di 12 anni.

Trama:

Le meraviglie 10Gelsomina (Maria Alexandra Lungu), è una delle quattro figlie di una francesee di Wolfgang (Sam Louwyck), un padre tedesco dai modi burberi rinchiuso in una sua realtà legata unicamente all’attività di apicoltore scandita attraverso le stagioni e l’impollinazione delle api. L’introversa Gelsomina, la più grande tra le sorelle, spesso assiste il padre nel suo lavoro, ma un giorno di fine estate resta affascinata dall’arrivo di Milly Catena (Monica Bellucci), una sorta di Fata Turchina inviata nella zona per un concorso televisivo. Milly propone alla bambina di partecipare alla selezione, lei ha l’assenso della madre (Alba Rohrwacher, sorella di Alice), ma Wolfgang si oppone in modo ostile non comprendendo la motivazione di tale interesse; invece Gelsomina vuole dare una svolta alla sua monotona esistenza andando via da quei luoghi e da una realtà per lei ormai distante addolcita unicamente da una canzone di Ambra Angiolini (T’Appartengo). Inoltrel’arrivo di Martin, un ragazzo con precedenti penali proveniente dalla Germania e destinato ad una rieducazione forzata per un programma di reinserimento nella società, crea uno sconvolgimento emotivo nella bambina ed una forte empatia tra i due. Queste novità irrompono nella vita di Gelsomina tra sogni ad occhi aperti e cambiamenti reali con forza e determinazione come se improvvisamente sul finire dell’estate il suo sguardo tramutasse il luogo in cui è vissuta “nel paese delle meraviglie”, rivivendo il personaggio di Alice che assume spessore e consistenza attraverso una fiaba senza tempo.

Dentro il film:

Le meraviglie 6Rohrwacher con “Le meraviglie” mette in scena un’atmosfera indefinita e naif di una realtà paesaggistica vissuta durante la sua infanzia, un’impresa registica coraggiosa e con un forte impatto emotivo. La protagonista “Gelsomina” è una bambina legata agli obblighi familiari, eternamente sospesa tra favola e realtà in un contesto non ben definito. L’utilizzo di lingue diverse nel film, sta a rimarcare le difficoltà comunicative tra i personaggi (la madre francese e il padre tedesco) immersi ognuno nel proprio mondo chiuso nei confini delle campagne toscane. A rompere questa barriera ci penserà Gelsomina, il soggetto chiave per questa nuova opera girata tra Sorano (Grosseto) e Bagni San Filippo (Siena). La declinazione dei personaggi interpretati è ancora una volta tutta al femminile e la giovane regista dal grande talento cerca di puntare la camera sui paesaggi, le luci, le ombre, le fate e gli animali dando maggiore risalto alle meraviglie del quotidiano viste con gli occhi di una bambina.

Le meraviglie 1Il film che dà speranze di successi cinematografici all’Italia per il Festival di Cannes contendendosi La Palma d’Oro con altri film in concorso è stato distribuito nelle sale italiane dal 22 Maggio 2014.

Rohrwacher ancora una volta si libera da alcuni schemi cinematografici rivolgendo il suo sguardo verso un pubblico che ha voglia di stupirsi e meravigliarsi.

Antonio Gentile

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Antonio Gentile
Nato a Napoli e di origini irpine, Antonio dopo una formazione universitaria presso la facoltà di Lettere e Filosofia “Federico II di Napoli” consegue il titolo accademico delle Belle Arti di Napoli, specializzandosi inoltre nel marketing, nel turismo e nell'informatica e lavorando come grafico e scenografo presso teatri e strutture turistiche ma coltivando da sempre l’interesse per il cinema e la scrittura (sceneggiature, racconti ed articoli). Antonio è, inoltre, autore di numerosi soggetti e sceneggiature per film, recensioni cinematografiche, interviste e conferenze stampa a registi ed attori e approfondimenti per film in uscita pubblicati sui Magazine e testate giornalistiche on-line. Da sempre scrivo soprattutto per informare, coinvolgere ed incuriosire tutti su tutto ciò che ci accade intorno!

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