“Credo che la scultura sia questa architettura. E’ un costruire uno spazio in un altro spazio”. Sono le parole di Carlo Ramous (1926-2003), protagonista milanese della scultura italiana del secondo Novecento, ingiustamente dimenticato, che ha reso una nuova dimensione all’opera d’arte ambientale. La Triennale di Milano gli rende omaggio con la prima grande retrospettiva Carlo Ramous – Scultura Architettura Città aperta fino al 17 settembre 2017. La mostra, a cura di Fulvio Irace e di Luca Pietro Nicoletti, propone, grazie al recupero e al restauro di numerose opere scultoree, un’approfondimento del linguaggio artistico dell’autore a partire dagli inizi sino al suo proficuo sodalizio con architetti e progettisti. Con questi realizzerà, già nella seconda metà degli anni Cinquanta, alcuni fondamentali interventi all’architettura industriale e religiosa per approdare ad una più complessa visione ambientale della scultura degli anni Settanta. Fruttuosa è la collaborazione con l’architetto Mario Tedeschi, che segnerà la realizzazione delle facciate a rilievo per le chiese di Santa Marcellina e San Giovanni Bosco a Milano. Notevole anche la resa monumentale sullo stabilimento tipografico di Cino Del Duca progettato da Tullio Patscheider a Blois.
In questo modo la scultura scende dal piedistallo per arrivare in competizione con l’architettura in armonia con lo spazio e mostrarsi non solamente all’interno delle abitazioni ma nelle piazze e nelle periferie. Si percepisce il sentimento del modellato che abbandona l’informale per trovare un linguaggio più progettuale. Nascono così le sculture in ferro che si posano magistralmente su dei punti con un minimo appoggio. Dunque un nuovo equilibrio rende le forme geometriche Futuriste, alla maniera di quelle di Balla e di Boccioni che gravitano, attraverso un segno grafico, nello spazio.
In mostra troviamo delle vere chicche come i disegni, i dipinti e i bozzetti preparatori ed inoltre sei grandi sculture di dimensioni ambientali – tra cui Timpano e Continuità, collocate rispettivamente nel 2013 nel giardino della Triennale e nel 2017 nel Parco dell’arte dell’Idroscalo di Milano.
L’importanza della dimensione urbana raggiunge il massimo vigore nel 1973 quando viene collocata una sua opera in piazzetta Reale a Milano. Una curiosità: passando in piazza Conciliazione troviamo l’imponente Gesto per la libertà del 1981.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale, con testi di Fulvio Irace, Luca Pietro Nicoletti, Antonella Ranaldi, Francesco Tedeschi e Walter Patscheider.
In occasione di questa rassegna, per promuovere la conoscenza del lavoro di Carlo Ramous, è stato indetto dal Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo un concorso rivolto agli studenti delle scuole di Milano e provincia in cui sono attivi insegnamenti sulla fotografia.
Francesca Bellola
Carlo Ramous – Scultura Architettura Città
12 luglio – 17 settembre 2017
Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6 Milano
Orari: martedì – domenica 10.30 – 20.30; lunedì chiuso.
La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre.
Ingresso libero
Info: tel. +39 02 724341