“Questa cosa ti inseguirà, qualcuno me l’ha trasmessa ed io l’ho passata a te. L’unica cosa che puoi fare è passarla a qualcun altro”. (Tratto dal film)
It Follows è già considerato da una parte della critica mondiale come una tra le più raccapriccianti opere cinematografiche cult di genere horror del nuovo millennio, e anche se alcuni registi, tra cui Tarantino, dissentono dal dare un giudizio totalmente positivo il risultato resta rilevante. Il film, bene accolto in occasione del Toronto Film Festival – 2014 e dal pubblico statunitense nel 2015, è stato scritto e diretto da David Robert Mitchell (“The Myth of the American Sleepover” – 2009), un nuovo e promettente talento del genere horror, ispirato in modo sapiente ed arguto ad un suo ricorrente incubo avuto in età adolescenziale: “all’uscita da scuola si ritrovava ad essere inseguito da un’entità oscura e indecifrabile che lungo il percorso verso casa cambiava spesso forma e aspetto”. Il regista non a caso prova ad ironizzare sulla sessuofobia realizzando una trama intrisa di continui stati d’angoscia generati da un’oscura e misteriosa presenza. Un’entità che prende forma da una maledizione, capace di trasmigrare da un essere umano all’altro senza lasciare traccia, tutto avviene colpendo i malcapitati attraverso un rapporto di tipo sessuale, l’entità trasmigra da un essere umano all’altro in un’infinita catena, facendo emergere nel soggetto colpito le paure più nascoste. L’orrore cresce d’intensità attraverso ricorrenti e allucinanti visioni ad occhi aperti in grado di uccidere, l’entità materializzata insegue la sua vittima cambiando aspetto continuamente, l’unico sistema per sbarazzarsi di questo essere è quello di passare la maledizione ad un altro attraverso un incontro sessuale.
“Non pensa, non ha pietà, non si ferma, ti segue, arriverà qui prima o poi”.
La trama del film:
La storia, ambientata in alcuni sobborghi silenziosi e periferici di una non bene identificata metropoli degli USA, ha inizio con una concitata fuga in auto di una ragazza che piangendo disperatamente telefona ai suoi genitori dichiarandogli il suo affetto. La ragazza il giorno successivo viene ritrovata morta in circostanze misteriose e in una posizione innaturale. Successivamente un’altra giovane donna, Jay (Maika Monroe) si reca al cinema con un ragazzo da poco conosciuto di nome Hugh (Jake Weary), ma i due escono precipitosamente dalla sala, lui è innervosito ed agitato da una presenza solo a lui visibile e trascina Jay in un’inspiegabile fuga. La sera dopo i due giovani amanti senza troppi preamboli fanno l’amore in auto e durante l’atto sessuale Hugh cloroformizza Jay che al suo risveglio si ritrova incatenata ad una sedia a rotelle, in una sperduta e inospitale sala. Hugh, lì presente, le spiega che una cosa inafferrabile la inseguirà per sempre, qualcun’altra l’ha trasmessa a lui e Hugh per liberarsene l’ha passata a lei attraverso una sorta di contagio per via sessuale, Jay a sua volta per liberarsi dalla maledizione dovrà trasmetterla ad un’altra persona allo stesso modo, altrimenti l’inafferrabile entità ultraterrena minaccerà la sua esistenza, spalancando l’abisso dell’orrore più profondo in una serie di situazioni senza via d’uscita. I suoi amici teenager l’affiancano in una corsa contro il tempo per cercare di salvarla dalle paranoiche ed ossessive visioni omicide e scoprire cosa si cela dietro la tenebrosa e misteriosa presenza umanoide in costante mutamento fisico.
“Il film nasce da un incubo ricorrente durante la mia infanzia: qualcosa m’inseguiva in modo lento e inarrestabile” – D. R. Mitchell.
It Follows: l’orrore cresce d’intensità
Il punto di vista:
L’evidente metafora di It Follows riferita alla drammatica diffusione dell’AIDS non passa inosservata, il regista riesce ad inserirla nel film in modo sottile e ironico evidenziando l’aspetto psicologico delle vittime attraverso le loro inafferrabili paure, visibili dalle cupe atmosfere horror chiaramente ispirate ad alcuni insuperabili maestri del secolo scorso “Cronenberg, Carpenter e Lynch”, echi di un passato intramontabile con cui è difficile trovare confronto, in altro modo è più facile ereditare da loro l’essenza horror attraverso una attenta regia nel corso delle riprese. I movimenti delle macchine da presa, lenti e circolari nello scrutare lo spazio circostante con il valore aggiuntivo della colonna sonora “Disasterpeace”, contribuiscono in modo determinante a rendere asfissianti ed ossessive alcune sequenze chiave del film dove l’impalpabile minaccia latente di una presenza non bene identificata prende forma in uno spazio atemporale catapultato in modo anacronistico in un’insolita e rarefatta atmosfera stile anni ‘60. Il film girato a Detroit mette in evidenza alcuni scenari irreali di strade deserte e spettrali, amplificando pertanto in modo costante e crescente l’imminenza di un pericolo pronto a materializzarsi.
“Ho realizzato come l’intento fosse quello di ricreare una situazione atemporale, priva di punti di riferimento” – D.R.Mitchell.
It Follows ci attende al cinema per un esperienza indimenticabile, buon cinema a tutti. “Arriverà qui prima o poi, ovunque tu sia, è qualcuno che cammina diritto verso di te”.
Antonio Gentile