dfshfjsdfk-682x1024Francesco Fraioli è stato come una rivelazione per me e Newstyle Publications, e la sua Limite può essere paragonato ad un faro per ricominciare a sperare, partendo da ciò che siamo diventati in un dato momento. Per questo motivo le difficoltà servono ancora di più per continuare a credere in noi stessi, ma soprattutto, che vi è sempre una speranza dietro l’angolo se solo siamo pronti a credere in noi stessi, in ciò che realmente siamo. L’amore può fungere da pretesto per credere fermamente di quante possibilità e ostacoli la vita ci riserba continuamente; ma quello che dobbiamo essere pronti a fare e innestare la prima marcia e partire per “ricominciare a sognare”, come se gli ostacoli non fossero muri invalicabili, ma non altro che dei semplicissimi semafori rossi.

Nella vita di Francesco, musica e arte sono sorelle, gemelle per di più, e ama trascorrere il tempo immerso nelle loro grazie, tra le loro braccia accoglienti e calorose, fatte di cinema, spettacoli e tanta poesia.

Per lui, che ha solo 19 anni, Arte è la contemplazione di un sogno, e un ulteriore mezzo per comunicare, comunicare qualsiasi cosa a partire dalle emozioni con un pathos che solo i grandi artisti, dotati di sensibilità, sono in grado di trasmettere.

1003758_233718456776093_1514103321_nIn quel Starbucks di Regent street a Londra abbiamo parlato tanto e discusso su quella che fino ad ora è la “vita artistica” di quel bambino che iniziò a compiere i primi passi nella musica seduto sul divano di casa sua ammaliato dai colori e dall’entusiasmo che era in grado di suscitare il coro dell’Antoniano di Bologna, meglio noto come Zecchino d’oro, famoso programma di Rai 1. In poco tempo anche egli stesso poté appartenere a quel mondo apparentemente tanto colorato, ma che al suo interno è celato un sistema di impegno e determinazione, che amalgamati insieme, come fossero gli ingredienti per fare una torta con la mamma, sono in grado di dare vita a quei colori, che sono lo specchio sul quale riflettono passioni e sogni.

I sogni sono l’essenza del percorso di Francesco, e un modo di viverli per riuscire a trasmettere ad altri la gioia che la musica è in grado di suscitare, con un linguaggio universale, che tutti possono comprendere a pieno.

Tutti in ogni parte del mondo ascoltando un pezzo possono essere trasportati dalle stesse emozioni, completamente nuove attraverso il tipo di melodia in accordo col genere.

Ma cosa contraddistingue chi comunica realmente emozioni da un semplice ciarlatano?

La risposta per Francesco non fu altro che scontata e cioè che un cantautore è tale solo quando ha qualcosa da dire, qualcosa che vale la pena che venga trasmessa ad un pubblico capace a comprendere tali sensazioni. Altrimenti è senza ogni ombra di dubbio inutile, e tutto può andare perduto.

1010337_225551570926115_1362328667_nÈ come un pittore che deve saper disegnare affinché le linee possano in qualche modo suscitare delle emozioni a chi sarà intento ad apprezzare; è in qualche modo un “dare per avere”.

Non importa il numero di fan per essere considerato un grande artista: è una gratifica enorme soprattutto quando ti accorgi nei social network che qualcuno fa suo quello che tu hai creato per loro stessi, ed è li che ti accorgi che quello che hai prodotto vale davvero. Non vi è regalo più grande, perché fare arte è fare cultura, e quando qualcuno fa tesoro delle tue cose è sintomo di qualcosa che sta funzionando, davvero.

Francesco è un ragazzo che fa sicuramente tesoro delle sue esperienze , e soprattutto a quella che dopo il conservatorio ha visto lui ed un gruppo di amici uniti dalla passione per la musica e entusiasmati dall’idea di rendere qualche frangente del loro entusiasmo a qualcuno, di fondare una band con il nome di “Red Line”. Un filo rosso che lo condurrà a comprendere realmente le potenzialità del suo talento e quanto sia importante per una crescita in tutti i sensi, il valore dell’amicizia.

Con loro ha capito quanto sia importante per un gruppo il fattore umano e quanto esso coincida con il sound che è il rapporto tra tanti fattori. Non vi è sound se non vi è armonia tra tutti i componenti.

Dopo che il gruppo si sciolse, nulla cambiò nella loro amicizia e artisticamente si dedicò ad un altro progetto da cantautore e cioè quello di “lanciarsi” da cantante solista e dimostrare che anche da solo si è in grado di trasmettere energie positive. Lo fece con un testo che racconta molto di quei momenti, di quelle sensazioni vissute e, a mio avviso, mai dimenticate: Qui per me.

Nelle favole questo è il momento del principe azzurro e nelle tragedie greche della catarsi, che ha il potere di far rinascere dalle ceneri una fenice sempre più forte perché nutrita da tanti fattori, soprattutto da ciò che più ci ha fatto più male, benché fortificante per il nostro carattere.

1452245_268193099995295_644357340_nVivere è per certi versi come sognare, quando ad un certo punto arriva qualcuno che potrebbe cambiare in positivo la tua vita. Nella vita di Francesco arrivò il suo produttore musicale Alex Volpi, che in un momento di forte criticità economica come questo, è un fatto positivo che si sia accorto di un talento e abbia deciso di crederci. Perché è questo in fondo che dobbiamo stamparci nel cuore e nella mente: credere. Credere che con le nostre forze, i nostri sacrifici, con i nostri pregi e con i nostri limiti, possiamo raggiungere, o per lo meno provarci, qualcosa di auspicato, qualcuno di sognato e essere circondati almeno per un attimo di quei colori, sinonimo di quel briciolo di felicità raggiunto.

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Photo: Margherita Monti, Noisette Studios

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Stefano Fiori
Stefano Fiori. Questo è il nome. Di solito non mi piace scrivere di me, la trovo pura esibizione di se stessi, ma è anche un modo per farmi conoscere ai lettori di ALPI FASHION MAGAZINE. Non mi reputo un ragazzo come tanti, e fin da piccolo ho coltivato l’idea che trascorrere del tempo con se stessi, con la propria individualità fosse un fatto affascinante, e da cui ne sto traendo qualche frutto. Scopri cose di te stesso, che probabilmente mai nessuno saprà mai. Impari che persino il silenzio ti entusiasma, ma non quanto il rumore, che insieme hanno la particolarità di avvolgere la sensibilità che ti sei creato nel tempo. I libri sono sempre stati il mio nutrimento, la mia più grande ispirazione. Mondi nel quale rifugiarsi e vivere quando non sopporti più l’idea di vivere in silenzi immensi. I libri sono colore, uno per ogni stato d’animo. Il sorriso la mia caratteristica. Non c’è una fotografia, un vecchio filmato nel quale io non sorrida. Sono sempre stato un bambino sereno, nel senso che la mia eleganza consisteva, fin da piccolo nel procedere a passi felpati, per paura di disturbare, persino a casa mia, quello che poi sarebbe diventato il più grande regno degli amori, più che di semplici affetti. Col tempo scrivere è diventato quel modo di colmare quei vuoti, nei quali dominava l’inconsistenza più assurda. Un modo per emozionarmi, e talvolta emozionare. Scrivere mi aiuta ad amplificare il dislivello tra l’essere e l’apparire. Ciò che mi definisce, almeno fino a questo punto è una sensibilità maturata col tempo, ed un amore per la bellezza, per l’arte, per i sorrisi. Mi piace pensare che queste tre cose siano collegate e possano in qualche modo rendere più autentiche in quanto più consapevoli le persone, che muovono il mondo e gli danno dinamicità e pregio, gli danno vita. www.newstilepublications.com

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