È stata presentata a Cagliari, lo scorso 28 febbraio, la seconda parte di Geo Sard Gis.

Per l’occasione Roberto Copparoni, di Amici di Sardegna Onlus, capofila del progetto, ha presentato il bilancio della prima fase che si è appena conclusa.

“Il nostro obiettivo è cercare di valorizzare siti geologici, naturalistici ma anche archeologici e ambientali”, dice Copparoni a margine della conferenza stampa.

La seconda annualità parte adesso, stiamo concludendo il rendiconto della prima annualità e subito dopo partiamo con il secondo anno. Per il momento abbiamo avuto un’adesione del Comune di Masullas, Gadoni e Genoni. Ma stiamo valutando anche altre richieste. Ci attendiamo grande collaborazione e partecipazione perché riteniamo che questo progetto nato così in punta di piedi possa dare delle opportunità di sviluppo e di benessere anche occupative per la Sardegna”, conclude.

Professor Alberto Marini Associazione Parco Geominerario della Sardegna e il Presidente di Amici di Sardegna Roberto Copparoni

Il progetto 

Il progetto triennale Geo Sard Gis è finanziato dalla “Fondazione di Sardegna” e finalizzato alla valorizzazione del patrimonio naturale e storico culturale dell’Isola.

Prevede la suddivisione della Sardegna in 3 settori: Sud, Centro e Nord. Ogni anno si lavora su ognuno di questi secondo tre fasi.

Prima fase 

Inizialmente, per ciascun settore, è stata creata una banca dati relativa a:

elementi geodiversità e biodiversità e aree protette (parchi, SIC, ZPS, biotopi, etc…)

siti minerari dismessi;

siti archeologici;

geositi.

Seconda fase 

Successivamente i geositi sono stati classificati in base a valori aggiuntivi e complementari come biodiversità, storia e cultura, stato di integrità, accessibilità e via dicendo.

Terza fase 

Infine sono stati individuati i siti meritevoli di ulteriormente approfondimento, ritenuti più rappresentativi per la metodologia di lavoro del progetto.

Sono state raccolte informazioni relative al patrimonio naturale e storico culturale dell’Isola.

L’iniziativa è nata allo scopo di promuovere la conoscenza del territorio della Sardegna e delle sue molteplici risorse”, dice Roberto Copparoni di Amici di Sardegna Onlus, capofila del progetto.

“Per organizzare meglio il lavoro si è pensato di procedere in tre annualità, iniziando quest’anno con il sud, per proseguire nel secondo anno nel centro della Sardegna e terminare il terzo anno con la parte nord dell’Isola.

L’approccio geologico dato al progetto è stato amplificato e contestualizzo ai rispettivi territori di intervento che, per lo scorso anno, si sono limitati solo a una parte del Sud della Sardegna. In particolare le aree di Cagliari (Sella del diavolo e Sant’Elia) Capoterra, Arbus e Villasalto.

Infatti valorizzando dei siti di rilevanza geologica di grande importanza si è cercato di offrire delle nuove e diverse chiavi di lettura del territorio, passando attraverso dei geo siti, che hanno condizionato la presenza antropica e caratterizzato tutto l’ambiente di riferimento.

A seconda del tipo di conformazione del territorio, di roccia e di terreno presente l’uomo ha deciso come utilizzare queste aree. Proprio in relazione a queste caratteristiche intrinseche dell’area di riferimento l’uomo ha creato degli stanziamenti a volte legati a certi periodi dell’anno altre volte stabili.

Infatti le locali popolazioni in epoca neolitica trovano rifugio e riparo nelle cavità naturali, utilizzando la flora e la fauna circostante; altre volte, invece,  trasformando la roccia calcarea o granitica per la costruzione di case, edifici di culto e luoghi di socializzazione o utilizzando il legno degli alberi per produrre carbone naturale dalle foreste di cui, in tempi passati, la Sardegna era ricca o ricercare e estrarre minerali o altri generi di rocce come rame, ferro, argento o ossidiana.

Spesso in questi siti l’archeologia tradizionale e l’archeologia mineraria convivono. Luoghi nei quali si è sviluppata la civiltà nuragica che, ben prima di noi, aveva compreso l’importanza di queste località da cui otteneva protezione e risorse”, continua Copparoni.

Recuperare i siti “abbandonati” 

“Uno dei compiti del progetto è stato infatti quello di recuperare alla conoscenza parte di questi siti per strapparli all’indifferenza, incuria e talvolta degrado, attraverso la individuazione e segnalazione di percorsi accessibili volti a favorire la visita in questi luoghi dove, natura, tradizione e cultura si incontrano, immersi fra profumi, colori e suoni senza tempo. Con il progetto si è cercato di sviluppare il desiderio di conoscenza e di migliorare i rapporti umani, in un’ottica di confronto e di positivo dialogo”, afferma Copparoni.

La creazione di un web App gratuita per il turismo sostenibile 

Dal punto di vista pratico, nell’ambito del progetto Geo Sard Gis, è stata creata una web App gratuita, versatile, semplice e intuitiva per la promozione del territorio e la comprensione dello stretto legame esistente tra il patrimonio naturale e quello culturale. Quindi per promuovere il turismo sostenibile.   

Ecco il link: https://www.geosardgis.info/web-app  

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Redazione
Alpi Fashion Magazine è una testata giornalistica che tratta argomenti di moda,arte nuovi stili, eventi, talenti e mode contemporanee. Il suo obiettivo è quello di rendere il mondo della moda multimediale e accessibile. Testata giornalistica Autorizzazione Tribunale di Cagliari – Numero ruolo: 02/16 del 12/04/2016

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