Capita spesso che arti apparentemente lontane, nell’incontrarsi, si completino a vicenda.

È quanto accaduto alla body painter Adelarte (Adela Filipovici) e al fotografo Marco Pasqua con “Vyrus Gynoid”.

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Il progetto è nato a Roma alla fine del mese di Novembre del 2014 e si sviluppa all’interno dell’Oblò Studio, coinvolgendo diverse maestranze operanti sul territorio nazionale, guidate, così come trapela dal suo titolo, dall’incontro di due fonti ispirazionali:

– Vyrus, una moto prototipo, costruita interamente a mano su ordinazione, come impone l’artigiano made in Italy di un tempo, il prodotto tecnologicamente più avanzato rintracciabile oggi sul mercato;

– Gynoid, il corrispettivo femminile dell’androide, termine con il quale il grande illustratore Sorayama, negli anni ’70 – ’80, chiamava le sue “femmine robot”, perfetta commistione di metallo e carne umana.

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Dopo diversi incontri, Adelarte ha messo appunto una nuova interpretazione di queste forme robotiche sexy e tecnologiche, proiettandole sulla bellissima modella Monika Mielniczak. Questa, trasformata dai segni che la makeup artist ha inciso a pennellate sul suo corpo, attraverso l’arte del body painting, diventa l’antropomorfizzazione della moto, la sua amazzone pronta a condurla in perfetta simbiosi.

Un’itera giornata di lavoro, che ha visto coinvolti anche Frank Paperoga, proprietario e collaudatore della moto, e gli assistenti Stefano Falcioni e Sabrina Genovesi, è stata immortalata attraverso gli scatti impeccabili di Pasqua, che rendo forse sempiterna un’arte tanto effimera quanto affascinante e pregna di significati.

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Il piacere di decorare il corpo attraverso l’utilizzo di pigmenti affonda le sue radici agli albori dell’umanità, e rispondeva a funzioni religiose, rituali e propiziatorie; come Arte ha il suo precursore in Yves Klein, nelle sue Anthropométries (1960). Yves dopo aver posto del colore blu sul corpo nudo delle modelle, le faceva entrare in contatto con delle tele lasciando così un’impronta che egli stesso definiva “traccia di vita”.

Come pittura corporale moderna (body painting) viene fatta risalire al 1933 quando Max Factor, dopo aver truccato interamente la sua modella con un nuovo cosmetico, la espose alla Fiera Mondiale di Chicago. Entrambi vennero arrestati con l’accusa di disturbo della quiete pubblica.

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Da allora prodotti sempre nuovi e tecniche sempre più raffinate hanno contribuito a consacrare il body painting nell’Olimpo delle arti, spot pubblicitari, videoclip, concorsi ed eventi, al cui fascino non riesce a sottrarsi neanche la Capitale.

Press: Andrea Pili
Ph: Marco Pasqua

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Alpi Fashion Magazine è una testata giornalistica che tratta argomenti di moda,arte nuovi stili, eventi, talenti e mode contemporanee. Il suo obiettivo è quello di rendere il mondo della moda multimediale e accessibile. Testata giornalistica Autorizzazione Tribunale di Cagliari – Numero ruolo: 02/16 del 12/04/2016

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