Ancora una volta Skira Editore parteciperà al BookCity 2018 che si terrà a Milano dal 15 novembre al 18 novembre, con degli appuntamenti da non perdere!
Il primo è la presentazione del libro Dylan, una raccolta di fotografie di Jerry Schatzberg.
Come soggetto fotografico, Dylan era il migliore. Bastava puntargli addosso l’obiettivo e le cose semplicemente accadevano. Abbiamo avuto un buon rapporto e lui era disposto a provare qualsiasi cosa. – Jerry Schatzberg
Il libro riunisce gli iconici scatti di Schatzberg fatti a Bob Dylan, all’apice della sua carriera: i ritratti di studio, le fotografie in sala di registrazione, le rarità, i concerti. Nel 1965 Schatzberg incontrò un giovane Bob Dylan che era all’apice della sua fama e che lo invitò nello studio dove stava registrando Highway 61 Revisited, che includeva Like a Rolling Stone.
Le fotografie di Schatzberg catturano Dylan durante uno dei momenti più cruciali della storia della musica e includono le riprese di quello che sarebbe probabilmente diventato il suo più grande album, Blonde on Blonde. Immagini essenziali e intramontabili, che non solo resistono alla prova del tempo, ma sono anche diventate visivamente sinonimi di uno degli artisti più importanti del XX secolo.
Il secondo è Incipit – 2001 modi per iniziare un romanzo di Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi e Antonio Stella.
Come si inizia un romanzo? Quali sono gli incipit più famosi della letteratura di tutti i tempi? Un libro da leggere, consultare, con cui giocare, che ci rivela particolari insospettabili sugli autori e i romanzi che più abbiamo amato. Sono stati raccolti gli inizi di oltre duemila celebri libri, classificati secondo generi, vizi, virtù, epoche e paesi. L’introduzione di Umberto Eco renderà il tutto ancora più imperdibile.
Il terzo appuntamento prevede Artisti in galera di Alberto Manfredi con le illustrazioni di Tom Porta e la postfazione di Ezio Guaitamacchi.
“Questo libro è solo un’esplorazione. Non intende assolvere né condannare nessuno. Documenta solo fatti realmente accaduti a tanti artisti che sono divenuti testimoni e protagonisti della cultura di intere generazioni. Non sono biografie di artisti comunemente definiti ‘maledetti’, sono solo persone che hanno scelto di percorrere strade diverse, percorsi estremi e pieni di insidie per sentirsi ‘disperatamente’ più vivi e dare un senso alle loro esistenze, molto spesso bruciate in un lampo”.
Il lato oscuro dello star system è sempre stato ignorato, nascosto, persino censurato. Molte stelle sono cadute, precipitate in abissi esistenziali, crimini e scandali che le hanno condotte in un mondo senza luce: il carcere! Il viaggio nel buio ha coinvolto tantissimi artisti della musica, dal jazz al rock.
Artisti in galera è un percorso nel “braccio” della musica e nel “braccio del cinema”, epoche e esperienze diverse, di artisti diversi, ma in qualche modo collegati tra loro: vite percorse su un filo di lana, molte volte in opposizione allo stesso sistema che li ha eletti a icone per intere generazioni. I fatti, i dati e le testimonianze raccolte sono il risultato di lunghe ricerche iconografiche dell’autore, Roberto Manfredi, appassionato biografo e autore televisivo.
Il quarto presenta Minimal Film – L’universo del cinema reinterpretato graficamente di Matteo Civaschi
L’intento di Minimal Film consiste nel rappresentare l’emozione del cinema attraverso la sintesi estrema e la semplicità delle forme tipiche di Shortology, un linguaggio immediato in grado di raccontare qualsiasi cosa attraverso i pittogrammi.
E poi c’è il colore o, meglio, gli abbinamenti di colore che, oltre a rendere ogni illustrazione visivamente impattante ed efficace, sottolineano la tensione narrativa generale del film. Ad esempio: un cerchio bianco appoggiato su una distesa di colore blu è sufficiente a raffigurare il pallone Wilson di Cast Away. Nelle pagine di Minimal Film troverete gran parte dei film che ne hanno fatto la storia: dall’immortale saga di Star Wars al cinema “d’autore”, passando per le serie tv, come Game of Thrones e Breaking Bad. Un libro sulle emozioni, sui solchi indelebili che il cinema ha lasciato nel nostro immaginario di spettatori e amanti della settima arte.
E infine ecco riproposto Ver Sacrum – La rivista della Secessione viennese 1898-1903 di Gustav Klimt, Koloman Moser, Otto Wagner, Alfred Roller, Max Kurzweil, Joseph M. Olbrich e Josef Hoffmann.
La rivista “Ver Sacrum” – di cui vi avevo parlato in un precedente articolo – fu l’organo di stampa della Secessione viennese e propose in modo originale nuove forme di progettazione e illustrazione. L’influenza di queste novità rappresenta uno dei capisaldi della modernità dell’arte europea.
Ideata da Gustav Klimt, Max Kurzweil e da Ludwig Hevesi, la rivista illustrata nacque nel 1898 ed ebbe una regolare tiratura periodica fino al 1903, racchiudendo tra le sue pagine, oltre ad importanti interventi sulla letteratura, la musica e le arti contemporanee, una ricchissima messe di incisioni e invenzioni decorative dei maestri della Secessione.
L’obiettivo perseguito da “Ver Sacrum” era educare il pubblico al gusto moderno e, allo stesso tempo, dar vita a un’opera d’arte totale, la cosiddetta Gesamtkunstwerk; proprio per questo ogni numero, nella fusione tra parole, immagini, note musicali e invenzioni grafiche era un’opera d’arte in sé, una perfetta rappresentazione degli ideali secessionisti.