Molto spesso ci sarà capitato di riprendere tra le mani o per il pensiero cose o questioni di cui a lungo ne abbiamo usufruito, discusso, riflettuto, e ogni volta è come se fosse la prima volta, perché un nuovo particolare è sempre pronto a sbucare fuori, come nulla fosse, come se in una qualche maniera ci debba dare la spinta di perfezionare, di affinare l’oggetto in questione.
Questo di solito accade quando i nostri discorsi vogliamo che scorrano lisci, purificati da ogni mezzo che produce solo crepe e niente di buono, che non produce la qualità che vorremmo rappresentata.
La qualità è un concetto troppo male abusato di questi tempi, e chiunque sembra non accorgersi di fronte ad un prodotto realizzato dalle mani dell’uomo, davanti ad un paesaggio, un dipinto, una rappresentazione al teatro, della reale bellezza e del giusto valore che meriterebbero di ottenere.
Viviamo in un’epoca nella quale chiunque è spinto da una necessità spasmodica di acquistare ciò che la televisione e i mass media in generale ci propongono come qualità garantita, rendendoci ciechi quindi di fronte a qualsiasi altro prodotto e distruggendo filiere di mercato più piccole, ma che a livello di storie da raccontare, progetti e unicità, il paragone non esiste.
Ecco perché le persone quando acquistano lo fanno pensando che tale prodotto è di qualità rispetto a prezzo ed il marchio subito garantisce tutte le osservazioni sul caso e placa tutte le pene.
Non si riesce più a dare un valore al nostro lavoro, e non siamo nemmeno più in grado di percepire quell’essenza meravigliosa di nuovo e di bello quando al completamento siamo pronti ad indossare un abito, od un vestito sartoriale.
Un abito sartoriale come qualsiasi altro prodotto di un artigiano esperto e qualificato non è semplicemente un manufatto conseguente ad un lavoro certosino, ma è senza ombra di dubbio il risultato di tutta una serie di accorgimenti, di accordi, e che quindi raccontando storie di questo tipo il giusto valore che ne deriva dalla qualità non può essere calpestato.
Il periodo che stiamo vivendo non è di certo dei migliori, ma lo è per tutti; dobbiamo semplicemente essere in grado di vedere, sentire, percepire, comprendere le cose da vari punti di vista, ma soprattutto riuscendo a dare alle cose che ci circondano, che vengono trasformate e che vengono plasmate come fossero dei tesori, il giusto valore, anche se risulta complicato farlo, ma è come se non vivessimo abbastanza.
Foto: Sartoria e Camiceria di Gianfranco Orrù
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