Un artista che ha il dono di creare sculture da sogno la russa Asya Kozina un’appassionata di storia del costume di moda, dotata di una grandissima abilità manuale, per magia la carta con lei si trasforma in autentica scultura. Una grande passione che oggi per lei è una professione, intagliando carta bianca con abilità riesce a riprodurre costumi d’epoca e abiti da sposa bellissimi, l’evoluzione di un foglio prende corpo e vita attraverso la sua grande abilità.
Asya mette particolare attenzione alla realizzazione del copricapo e delle parrucche, adora arrotolare i ricci delle parrucche maschili di epoca vittoriana e ama molto riprodurre parrucche barocche. Un trionfo e un ode colmi di ricci e onde di capelli di carta ornati di dettagli stravaganti, come il veliero a gonfie vele o l’aeroplano in testa di una dama.
Le sue creazioni continuano a stupire e ad affascinare chi le guarda, in alcune delle sue nuove serie di realizzazioni inserisce elementi di ispirazione contemporanea come i grattaceli chiamata “Grattacielo sulla testa” serie creata in collaborazione con Dimitry Kozin, insieme danno vita all’Art Group di Asya e Dmitriy un duetto creativo focalizzato sull’esplorazione delle possibilità di sculture di carta contemporanea. Il loro interesse come artisti professionisti si colloca nel campo della ricerca culturale, dell’archiviazione e dell’espressione plastica di diverse rappresentazioni storiche, tradizionali e artistiche. Disegni unici e complessi che trovano un modo diverso per raccontarsi, la carta bianca versatile viene utilizzata non solo come strumento, ma anche come un concetto che aiuta a esprimere il processo storico in modo simbolico. Le immagini delle culture mongole, africane, scytiche, veneziane, barocche e art nouveau sono facilmente riconoscibili, contemporaneamente metaforiche. Una parafrasi di appropriazione moderna della storia come un insieme di eventi cancellati dalle insigne delle epoche, ma spesso piene di emozioni contemporanee e giudizi di valore. Gli artisti hanno lasciato la superficie di carta vuota per essere divorata dalla percezione dello spettatore.
Gabriella Chiarappa