Da quando scrivo mi è già capitato di parlare di storie ricche di bramosia che fanno in modo che la vita scorra lieve su di un ruscello inconsistente ma reso audace dal movimento, il quale è la linfa vitale senza di esso non ci sarebbe alcun scampo e moriremo con l’indomabile speranza del nulla, dell’immobilità. Ho incontrato tantissime persone, grazie alle quali ho avuto la possibilità di imparare cose del tutto nuove e a voi ho dato il piacere ultimo ma non meno importante di vivere sogni divenuti realtà grazie all’impegno, la tenacia e la determinazione.
In questi giorni sono stato a Lanusei, nella provincia più remota della Sardegna sud orientale, ma non per questo priva di esempi di autenticità. Uno tra questi è Giorgio Micheli, che ho conosciuto grazie ad una persona a me cara che al pari della mia passione per scrivere anche lui è stato capace di raccontare delle storie attraverso un’arte molto importante che implica una manualità ed una coraggiosa espressione verace: quello di creare pipe di radica, che proprio dalla parola stessa derivano dalle radici delle piante che proprio essendo tali sono la metafora perfetta che “le radici sono importanti” col fine di dare speranza e creare prodotti di qualità, perché detengono un valore identitario incommensurabile.
Il signor Giorgio si è posto con un’eleganza ed un “savoir faire” invidiabile ed in una condizione molto particolare attraverso un credito che fa onore la sua carriera di “costruttore di storie” e cioè quello di avere creato qualche pipa per, non meno che, il Presidente più amato della Repubblica Italiana: Sandro Pertini.
Il mio interesse, già situato in una posizione di vantaggio rispetto la sua arte, crebbe ancor più e l’odore forte della radica mi ha subito trasportato in mondi lontani, ma non troppo, nei quali si è abituati a procedere con eleganza ed in punta di piedi, da vero “gentleman”.