Maison Laponte

Maison Laponte nasce a Milano dalle mani e le menti di Gianandrea Sergi e Benedetta Bertolini. Finiti gli studi in fashion design, dopo differenti periodi di esperienza individuale, in sartoria per lui, in aziende tessili per lei, e visto il gusto personale, i ragazzi danno vita ad un processo creativo che porterà alla nascita del brand e, successivamente, nel 2017 all’apertura del primo negozio vetrina, in Corso di Porta Ticinese 87.

La caratteristica principale di Maison Laponte è l’unicità: sia dal punto di vista stilistico, sia dalla realizzazione indipendente.

Nel laboratorio-atelier, Giangi e Benny, con il resto della famiglia, si occupano delle fasi fondamentali della realizzazione del prodotto finito. Il brand, a conduzione familiare, si prende cura della progettazione a 360°, partendo dai figurini e dalle schede tecniche, arrivando alla modellistica, curata da Gianandrea. Importantissima è la ricerca dei tessuti, che occupa la maggior parte delle giornate, precedenti alla concretizzazione dei modelli.

I materiali, accuratamente selezionati, difficilmente vengono utilizzati vergini, ma bensì sono la base delle stampe, anche esse di produzione e creazione propria.

I disegni sono lo sfogo creativo di Benedetta, procedendo sia manualmente su carta o tela che digitalmente su diversi device, per poi essere stampati su tessuto secondo tecniche di stampa sperimentale e tradizionale. Unici sono anche gli interventi di ricamo, i transfer e le patch, cavallo di battaglia di Cristian felicissimo, terzo angolo del quadro di maison Laponte.

Taglio e prototipia sono gli ultimi passaggi curati dall’atelier, prima che tutti i capi vengano mandati e composti dai laboratori di confezione della zona. Il prodotto finito torna in casa Laponte in fase di distribuzione, dal controllo qualità all’imballaggio è tutto regolamentato in loco.

Laponte è caratterizzante, sia a livello visivo che a livello comunicativo: dal punk ai volumi abbondanti, Awersi tra fragilità, sicurezza e spiccato carisma, passando per stratificazione e abbondanze, danno origine a volumi riconoscibili che, ad oggi sono elementi caratterizzanti e di continuità.

Il brand ha recentemente deciso di occuparsi anche della sua comunicazione. Social, video e campagna nascono dalla condivisione di idee all’interno del team e alla decodificazione e interpretazione di esse per mano dell’ultimo asso nella manica dei ragazzi; Giulia Luculli è colei che unisce i punti e da una voce all’immaginario visivo. Da neofiti dei social e dell’indicizzazione, con il nuovo anno e la fine di quello appena concluso, il brand ha iniziato una collaborazione con studio z, nelle sedi di Milano e Parigi, e appena intrapreso un percorso parallelo con un ufficio stampa specializzato nell’ambiente moda, Maximilian Linz.

Maison Laponte non è altro che il risultato medio determinato dall’idea e dall’etica di quatto persone che insieme stanno

Benedetta Bertolini

D’origine toscana, ma naturalizzata milanese, nasce a piombino nel 1991. Figlia della moda da due generazioni, conta un nonno sarto e uno tappezziere, due genitori che masticano stile, percepibile da entrambi i loro negozi d’abbigliamento. Benny, da sempre un po’ ribelle, cerca inizialmente di evitare il mondo della moda: forse perché troppo familiare, forse perché troppo formale per il suo essere libertino e a tratti rivoluzionario.

Una giovanissima donna, romantic-punka partire dal midollo, inizia a disegnare a 5 anni, per poi frequentare il liceo artistico; guidata dal contrasto tra l’imposizione dell’impostazione del mondo femminile, contaminato da un linguaggio maschile, si avvicina sempre di più all’idea di fare l’artista.

Visualizza il suo voler essere con il trasferimento a Milano, nel 2012 Benedetta non ha ancora raggiunto la consapevolezza totale; si iscrive all’Accademia di Brera, al corso di pittura, che frequenterà per soli due anni: troppo istituzionale per una ragazza che vuole scoprire se stessa e esprimersi liberalmente.

Mai e poi mai avrebbe lasciato l’arte, decide però di allontanarsi dall’ambiente accademico e casualmente, di riavvicinarsi alla moda. Di necessità, virtù, inizia come venditrice per la boutique di Miu Miu in via della spiga, dove intraprende un percorso di crescita e di esperienza personale in ambito. La familiarità con la vita da negozio l’aiuta, nel giro di un anno passa dal rapporto diretto con i clienti, all’attività di vestiarista e infine allo showroom. Un anno sabbatico come giusto che sia aiuta a pensare ed è proprio in questo frangente di vita che benedetta si rende conto che non ha più senso scappare dal suo destino e torna a dimostrare interesse nello studio. Torna a disegnare, questa volta tessuti, e si iscrive allo Ied di Como specializzato in questo. Si laurea nel 2018 e per un anno lavora e si qualifica presso Erika Tessuti, un’azienda preparata nel settore.

Ristabilita la sua quotidianità incontra e si unisce a Gianandrea, il quale da lì ad una settimana avrebbe aperto il suo primo flagship store firmato Maison Laponte. La collaborazione, nella vita e nel lavoro, inizia in modo più che spontaneo; benedetta ricade a tutti gli effetti nella moda e nel 2019 nasce ufficialmente la prima collezione Laponte donna: una donna artistoide dall’animo profondo, un look coraggioso, una punkabbestia con la gonna in mikado di seta. Immediatamente l’obiettivo è quello di creare una nuova immagine di donna, slegata dalla classica, ma senza denaturalizzarla; mantenendola casta e pudica, se pur ricca di trasparenze e macramè. Cercando di creare un’immagine o di quella che è il risultato tra le differenze sociali passate e la sperimentazione contemporanea, influenzata a sua volta da immagini, suoni e colori.

Gianandrea Sergi

Gianandrea Sergi nasce già con la cresta, a Milano nel 1990. Fin dai primi istanti di vita, è stato chiaro che il punk, e la moda, avrebbero avuto un ruolo importante nella sua crescita professionale.

É a soli sei anni che si ritrova a disegnare abiti per la prima volta: chiaramente ricchi di dettagli, trasparenze, e anticonformisticamente decorati da margherite giganti. Frequenta, o meno, tutte le scuole dell’obbligo, per poi dedicare tutte le energie, o quasi, alla marangoni, non finendola mai.

Il suo desiderio era quello di fare modellistica e applicarsi manualmente; per questo decide nel 2011 di figurare la sua esperienza in un tirocinio di 3 anni presso la sartoria “Caristo forbice d’oro” di Torino che lo certifica e rende più dandy di quello che già non fosse. Della serie, camicia sì, ma fuori dagli skinny.

Nel 2014 insieme al maestro sarto, vola in Cina per partecipare e vincere un premio in tailloring. L’anno successivo, lo vive diviso tra Milano e pechino per collaborare con delle sartorie local e iniziare così la sua attività commerciale.

Tra il 2015 e il 2017 aumentano le capsule collection firmate maison Laponte, che venivano seguite e vendute da distributori regionale. Questi però, ne limitavano troppo l’essenza, levigandone l’animo punk, oltre alla loro ragione di vita. Non esiste!

Giangi apre cosi il primo atelier in Caradosso, nei pressi della stazione di Cadorna, nel pieno centro storico meneghino. Era un luogo molto piccolo, sartoriale e 100% punk. La musica infatti, non manca mai, non solo perché è la seconda prima passione del designer, ma anche una delle maggiori fonti d’ispirazione del brand.

Una settimana prima dell’apertura del negozio-vetrina in corso di porta ticinese, nel dicembre del 2017, incontra benedetta; unendosi non solo nella vita, ma anche nella moda: nasce così il nuovo, non che attuale, ml. Un connubio di doppie essenze, accordi e tatuaggi. L’anno che segue a cavallo con la prima collezione completa, si spostano nell’odierno laboratorio e iniziano a concretizzare quello che è il modus operandi dal brand.

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Marina Greggio
Innamorata delle lingue e colleziono instancabilmente viaggi. Nel tempo libero scrivo, leggo, corro e mangio. Milano e Londra sono le mie due case, i due posti in cui il mio cuore si divide.

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