Limen Salerno Festival, grande successo per l’edizione 2024. Fiorito: «Lavoriamo sul fattore “umano” tutto l’anno»
Installazioni poetiche, concerti, foto ricordo, escape area e perfino uno spazio dedicato all’all you can read: il Limen Salerno Festival, anche quest’anno, non ha deluso le aspettative. Con una comunità di associazioni in perenne espansione, la kermesse svoltasi quest’anno dal 26 al 28 giugno al Parco dell’Irno di Salerno si pone come aggregatore culturale che continua a stupire e a lanciare messaggi forti.
Come il tema dell’edizione 2024: il vento del cambiamento. Un obiettivo espresso anche dal deus ex machina di Limen Salerno, Gianni Fiorito:
Il senso del tema di quest’anno – Il vento del cambiamento – non solo proponeva un cambiamento interiore, ma anche esteriore, con l’inizio di un percorso per trovare la parte migliore di sé e riflettere questa scelta nelle azioni verso la società e l’esterno.
Limen Salerno: un porto sicuro
Perché Limen non è solo Festival, ma anche associazione di promozione sociale no-profit che propone eventi e iniziative per la valorizzazione del fattore umano, tutto l’anno.
«Tutti gli esperimenti fatti in questi anni partendo da zero, e tutti i tentativi, ci hanno consentito d’imparare» ha affermato il fondatore Gianni Fiorito.
- Tra le associazioni presenti: Rete dei Giovani per Salerno
«Siamo cresciuti e c’è stata una professionalizzazione del bagaglio di ciascun Club di Limen. C’è stata anche una rigerazione: avendo lavorato tanto, siamo arrivati a quasi 900 associati, quindi siamo tantissimi, animati da passione e con la voglia di crescere. Non abbiamo paura di sbagliare»
I progetti di Limen Salerno
Da Open Game a Shell See, passando per Ref-Project e Rewine Sud, i progetti in cantiere sono numerosi e non si limitano all’appuntamento annuale tanto atteso. Come pure i talk e i workshop, che sono stati seguiti con grande interesse anche nel corso della tre giorni.
«Il bello di Limen è che durante l’anno, negli spazi di aggregazione della Casa del Combattente e della Fondazione Copernico, tutti i giorni i ragazzi si vedono dalle 9.30 alle 20.00 per studiare, lavorare, trovare un luogo dove sentirsi a casa, a proprio agio, non stranieri nella propria terra» ha spiegato Fiorito.
L’offerta culturale
«E c’è un’offerta culturale molto vasta, con 7-8 eventi a settimana come quelli organizzati dal Club di Fotografia, il Club di Teatro, il Club di Poesia, il Club del Libro, il Club di Psicologia, i progetti di valorizzazione del territorio. Non mancano le tournee nei borghi della provincia di Salerno: visite guidate ibridate con varie arti».
Perché il motto di Limen è “nessuno è un’isola“, per cui questo arcipelago si declina in “porto sicuro”, “casa” e “festival”. Che con grande successo torna ogni anno.
«Questi 5-6 Club producono altrettanti eventi, e sono come mini-associazioni non scollegate tra loro, perché hanno gli stessi valori, la stessa comunità di riferimento e lo stesso obiettivo» ha proseguito il founder.
«Questo crea un senso di familiarità, e il cambiamento di Limen in questi anni è stato soprattutto umano, perché i ragazzi hanno imparato a confrontarsi tra loro. Perché la diversità non è un muro ma è un valore. Questo migliora la gestione del conflitto e del confronto che è salutare, quando c’è un’inclinazione verso il prossimo, per capirsi, e una comunità di riferimento che ha molti punti in comune».
La kermesse
E se quest’anno la tre giorni nel Parco dell’Irno ci ha sorpresi con ospiti speciali tra cui Tartaglia Aneuro, Yosh Whale, 24 Grana, Fiori di Cadillac ed Ex-Otago, è anche vero che tutto questo lavoro è solo la punta dell’iceberg di un progetto più ampio.
«Il lavoro che facciamo ogni giorno» ha precisato Fiorito «più che sugli eventi, è sulle persone e sulla bellezza che le persone possono produrre. Con possibilità di sviluppo sia interiore che esteriore».
Ed è, forse, proprio la forza di questa bellezza che esplode in tante forme ed espressioni che rende il progetto di Limen tanto amato.