Luigi Ballarin inizia la sua carriera artistica negli anni ’90 a Venezia; nel 2000 si trasferisce a Roma e, dopo un invito per una mostra personale, si innamora di Istanbul. Attualmente vive e lavora nelle tre città, creando un’unione tra culture diverse con un linguaggio unico e originale. La sua arte è infatti unione tra Oriente e Occidente e sintetizza in immagini iconiche le suggestioni delle arti minori, che percorrevano i cammini degli scambi commerciali e dei viandanti, e fondevano le diverse tradizioni: le decorazioni delle maioliche, lo smalto delle oreficerie, i ricami dei tessuti preziosi.
Giovedì 1 giugno presso la Galleria Nazionale della Bosnia Erzegovina a Sarajevo si inaugura la mostra pittorica “La mossa del cavallo” del maestro veneziano Luigi Ballarin. La mostra sarà visitabile, a ingresso libero, sino al 18 giugno, da lunedì a sabato, dalle ore 10:00 alle ore 20:00.
La produzione artistica di Ballarin, tra contrasti cromatici, forme essenziali ed equilibrati movimenti, si fa ponte tra Oriente e Occidente, con rimandi stilistici ad altre culture, in primis quelle bizantina e turca. Il risultato diventa quindi “meta-arte”, un’arte che guarda all’arte, con quel cavallo che ne è al contempo sintesi e sorgente.
In occasione del vernissage sarà presente il maestro, già reduce dal successo dell’esposizione “Magnifiche architetture” presso la Medresa del Gazi Husrev-bey della Gazi Husrev Begova nel 2022, nonché la curatrice Beste Gursu. Assieme all’Ambasciatore Marco Di Ruzza, sarà così dato il via alle celebrazioni per la Festa della Repubblica Italiana 2023 (che ricorre ogni 2 giugno), all’insegna dell’arte e delle relazioni culturali tra Italia e Bosnia Erzegovina.
Luigi Ballarin inizia la sua carriera artistica negli anni ’90 a Venezia; nel 2000 si trasferisce a Roma e, dopo un invito per una mostra personale, si innamora di Istanbul. Attualmente vive e lavora nelle tre città, creando un’unione tra culture diverse con un linguaggio unico e originale. La sua arte è infatti unione tra Oriente e Occidente e sintetizza in immagini iconiche le suggestioni delle arti minori, che percorrevano i cammini degli scambi commerciali e dei viandanti, e fondevano le diverse tradizioni: le decorazioni delle maioliche, lo smalto delle oreficerie, i ricami dei tessuti preziosi.