Un nome che racconta un’anima
C’è una dolcezza nascosta già nel nome: Belleke, vezzeggiativo olandese che diventa scrigno della sensibilità creativa di Isabelle Gandini. Designer, artigiana, gemmologa ed esperta di preziosi, Isabelle ha trasformato la sua relazione con la materia in un linguaggio poetico che oggi prende forma in gioielli essenziali, evocativi, unici.
Fin dall’infanzia scolpiva legno e resina, guidata da un istinto profondo verso ciò che è imperfetto e organico. Una vocazione che negli anni si è intrecciata con la tecnica, fino a diventare segno distintivo.
La tecnica antica che diventa linguaggio contemporaneo
Dopo la formazione presso la Scuola Orafa Ambrosiana e la specializzazione in Alta Gioielleria, Isabelle ha scelto la cera persa come strumento espressivo privilegiato. Una tecnica millenaria che permette di dare forma a gioielli sospesi tra arcaico e visionario, come se emergessero da un tempo altro, portando con sé tracce di memoria e futuro.
Ogni creazione è essenziale ma vibrante, chiara nelle linee e insieme ricca di stratificazioni emotive.
Le pietre come voci interiori
Il percorso si arricchisce nel 2019 con il diploma in gemmologia presso l’Istituto Gemmologico Italiano. Qui la conoscenza scientifica si fonde con una sensibilità capace di leggere l’anima nascosta delle gemme: inclusioni, sfumature, imperfezioni diventano firma estetica e poetica.
Non solo oro: Belleke lavora argento, bronzo giallo e rosso, accostandoli a pietre fuori dai canoni mainstream – tormaline, cianiti, anyoliti, perle – scelte per il loro carattere irripetibile. Ogni gioiello è irripetibile perché creato per una pietra sola, mai replicabile.
Il tempo lento, la verità della materia
Belleke non è un brand nel senso tradizionale: è un gesto di ricerca continua, un atto di amore per il dettaglio e per la lentezza. Ogni gioiello è fatto a mano, respira i ritmi dell’attesa, della cura, dell’ascolto. È una voce gentile nel panorama contemporaneo, che rifiuta la serialità e sceglie la verità della materia.