Angelos Frentzos, per celebrare i primi 20 anni del marchio che porta il suo nome, ci racconta una storia come da tempo è abituato a fare con le sue collezioni. Ci parla di un uomo che è lui, il suo alter ego, il suo doppio, un sé stesso futuro o passato. La collezione si chiama RE-ALL ed è un progetto nel quale, con la ferma volontà di tornare ad esaltare il suo DNA originale, il designer crea un unico filo conduttore ad unire tutte le lavorazioni ed i processi creativi che ha utilizzato nel corso della sua carriera.
Allo scopo di rendere questo progetto più forte ed incisivo e per ribadire ancora una volta il suo amore totale per il MADE IN ITALY, Frentzos ha deciso di trasferire la sua azienda lì dove ha sentito questa filosofia più ricca di significato: in Umbria, in una torre del 1200 all’interno del Centro Storico di Perugia. Qui, insieme ai due produttori specializzati nella lavorazione delle materie prime Roberto Calzola e Mariano Vincenti, ha creato la RO.MA, una nuova azienda dedicata al progetto RE-ALL ANGELOS FRENTZOS, che presto aprirà le sue porte anche ad altri progetti sperimentali di Moda ed Arte.
Una volta stabilitosi in Umbria, Angelos Frentzos è andato alla scoperta delle realtà locali: gli artigiani, i luoghi e le tradizioni del territorio, con particolare interesse verso gli artisti e i creativi che, prima di lui, hanno scelto questa terra per scrivere le proprie storie.
Ed è proprio in questa realtà che nasce l’idea di quest’uomo di cui Angelos Frentzos ci vuole parlare e attraverso il quale sceglie di raccontarci un po’ di sé. Un uomo di quarant’anni, pescatore e pastore, che sceglie di vestire uno stile ben preciso e con una connotazione temporale fortissima: i suoi abiti lo collocano nel pieno della tendenza anni ‘80 italiana, rivelandosi all’occhio più attento come un mix fra lo stile paninaro e lo sportswear di quegli anni. Il tutto però realizzato in pelle metal free lavorata in modo da assumere le sembianze di tele cerate, tessuti per impermeabili e differenti tipi di lane.
Quest’uomo vive a Castelluccio di Norcia e si alza alle 5 del mattino per andare a cercare i funghi nei boschi del Monte Subasio vestendo pullovers in Lana merinos jacquard che raffigurano i paesaggi dove è nato e cresciuto ed ai quali ha donato il suo cuore; va a pescare sul fiume Tevere nei suoi vestiti in pelle dalle forme ispirate ai costumi ed alle armature medievali che Angelos Frentzos ha potuto ammirare nei palazzi e nelle case storiche del capoluogo umbro.
I vestiti del protagonista della collezione sono inoltre decorati con parodie di stemmi di famiglie nobili del Centro Italia a celebrare il fatto che sia un uomo dotato di grande ironia. A far da contraltare, per capire la sua personalità complessa e sfaccettata, ci sono i ricami a punto croce e Cornelly che fa realizzare nella Chiesa dove più amorevolmente e devotamente si reca: la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi. I ricami in punto croce sono rappresentazioni di statue della suddetta Basilica mentre le scritte a punto Cornelly riprendono Novelle Romantiche e Pink Movies degli anni ’70 ambientati a Parigi che il nostro uomo legge e guarda di nascosto, per paura che il suo lato romantico venga rivelato.
Anche per i colori Frentzos si è fatto ispirare dai luoghi ed in particolare dalle ceramiche di Deruta quando propongono il loro famoso “finto nero” che il designer ha ribattezzato “nero non nero”: questo colore infatti è sempre un’ombra scura di altri colori come il blue, il verde ed il marrone.
- Angelos Frentzos