Nel caos di un’epoca in cui tutti vogliono dire la loro, Simon Cracker sceglie il silenzio rumoroso dei dettagli. La collezione Spring/Summer 2026, significativamente intitolata Il Diavolo è nei Dettagli, è un manifesto contro la superficialità, un invito a guardare più a fondo, a togliere il superfluo per restituire valore all’essenza.
Filippo e Simone, le menti irriverenti dietro il brand, dichiarano guerra alla cialtroneria contemporanea a colpi di nuance pacate e forme essenziali. Niente colori gridati: solo bianco, écru, corda, grigio, nero — tonalità trattate, tinte, verniciate o candeggiate, in un rituale di trasformazione che eleva l’imperfezione a linguaggio stilistico.
Un’uniforme che non teme la ripetizione
La SS2026 è una collezione pulita, rigorosa, quasi monastica nel rigore cromatico, ma straordinariamente viva nei dettagli. L’uniforme di base è composta da una square t-shirt e un paio di shorts dalla costruzione sartoriale maschile. Ogni uscita in passerella è un tributo a un singolo pezzo, isolato, valorizzato, osservato come merita.
E quando le iconiche Crocs fanno capolino, non sono semplici calzature: diventano tele per graffiti, patch, Jibbitz™ customizzati — crackerizzate, come le definiscono gli stessi designer — per ribadire che anche il banale può trasformarsi in arte se osservato con l’occhio giusto.
Omaggio a Martin (quello vero)
Simon Cracker ammette senza giri di parole la sua ‘Margielata’: dettagli fuori scala, vernice bianca, trompe l’oeil e la patina del tempo parlano un lessico caro all’ultimo rivoluzionario della moda. Ma qui non c’è nostalgia, né imitazione sterile: c’è la volontà di ripetere e innovare, creare un guardaroba che si rinnova pur rimanendo fedele a se stesso. Capi-simbolo del brand — dalla t-shirt siamese alla giacca lombrico — ritornano, unici ma riproducibili, uguali ma diversi. È la bellezza del difetto perpetuato.
Un inno a chi non si volta indietro
Dedicata a chi rifiuta la nostalgia come trappola creativa, questa collezione è un atto di coerenza e ribellione. Nella tracklist, Propaganda e Klaus Nomi accompagnano una sfilata che è più una dichiarazione d’intenti che un esercizio di stile.
E mentre il fashion system applaude, Simon Cracker ricorda a tutti che la differenza la fanno le piccole cose — quelle stesse che spesso ignoriamo scrollando un feed.
SS2026 di Simon Cracker: un inno all’essenziale, un esercizio di onestà stilistica, una lezione per chi pensa che la moda sia solo spettacolo.













