Questo periodo ci ha cambiato. Una sosta forzata così prolungata cambia i parametri, perché cambiano i ritmi e quindi l’approccio alla vita. 21 giorni sono considerati il periodo necessario al raggiungimento di un nuovo ritmo, dopodiché le ribellioni si placano.
Chi si occupa di detenzione lo sa bene. Dopo 21 giorni la mente si modula sui nuovi ritmi anche se sono imposti. Sono passati 3 volte 21 giorni.
Lascio immaginare che difficoltà sarà rimettere in moto la barca se i piloti sono sfiniti e privi di elan vital!
Il virus è il grande Babau fuori della porta di casa, ma questo Babau ci ha costretto a riflettere, li per lì una perdita di tempo, ma poi è diventato un piacere. Giustamente i medici all’inizio non capivano con cosa avevano a che fare. Un po’ meno giustamente i medici e il personale sanitario sono stati mandati al martirio. Hanno dovuto affrontare un nemico subdolo invisibile aggressivo a mani nude. E sono morti, tanti, e stanno continuando a morire. La scienza ha bisogno di studiare, quindi ha bisogno di tempo. Solo dopo aver effettuato decine di autopsie hanno iniziato a capire la natura del problema. Il virus dalle ultime comunicazioni scientifiche, si può curare meno difficoltosamente se si riesce a intercettare  prima che arrivi ad attaccare i polmoni.
Nel frattempo per causa di forza maggiore, il Governo non ha dato consigli ma ordini calpestando ogni e qualunque diritto basilare del vivere civile. Di necessità virtù.
Si fa strada però una domanda, quali abitudini reali e mentali conserveremo? Siamo stati costretti ad adeguarci a cose nuove,  convivere con la tecnologia per esempio, e quindi anche il peggior tecnonauta, perdonate il neologismo, ha scoperto il brivido di skype, di zoom o come far foto piu belle, o vedere almeno via telefono le  persone lontane, e scoprire che lavorare a distanza
in certi casi si può. Siamo stati costretti a fermarci e trovare alternative valide al muoverci, e a riflettere appunto. Paradossalmente l’Umanità intera gode di una grande opportunità perché tutto il mondo per la prima volta nella storia ha un nemico comune. Ergo come logica potrebbe sviluppare un sentimento di solidarietà (sotto i nostri occhi gli aiuti pervenuti all’Italia da tanti Paesi, anche i più disagiati come Albania, Romania, e non solo strumenti, ma addirittura equipe di medici o personale sanitario).
L’umanità ha visto se non compreso che tutto il Mondo è Paese. Questo è un valore che va tesaurizzato. Sappiamo infatti che la nostra superficialità, l’egoismo e l’ignoranza sono  la causa della scomparsa di decine di migliaia di coinquilini di questo Pianeta.
La cosa comporta tra l’altro l’interruzione della catena alimentare. Il problema è che se si interrompe non è come la frizione che se si brucia si cambia. Quindi occorre un’accelerazione della sensibilità all’eco-sostenibilità. No, non ci sono pezzi di ricambio. L’unica salvezza non sono le entità che governano i Paesi che anche se dotate di buona volontà hanno tempi impossibili, ma siamo noi, ognuno di noi che singolarmente, o gruppi di ogni tipo e genere, un grande patrimonio faccia passaparola. Se Pinuccio Sciola faceva suonare le pietre come Paganini il suo violino, allora tutto è possibile. Ognuno di noi può modificare una piccola abitudine  nel suo quotidiano, può cambiare i propri dictat, può modificare la domanda, può far virare quindi l’offerta su del mercato su risorse ecologicamente sostenibili.
Cos’altro ha ottenuto questa pausa? Pare sia un freno alla delinquenza… per ora. Ha anche frenato la corsa sfrenata ai beni di consumo, perché  il vivere bene  potrebbe essere un nuovo status symbol, non più  l’avere in assoluto.
Un altro vantaggio? La riscoperta della vita in famiglia, l’attenzione a conoscere i nostri figli che troppe volte posponiamo alle necessità lavorative. Ancora il piacere di cucinare lentamente, e in maniera più sana, magari mettemdo i legumi a bagno invece di vivere di scatolette. Ridurre in ogni campo lo spreco. Penso all’acqua per esempio.
Tutto ciò ha contributo a farci riflettere, a pensare alla qualità della vita che dipende da noi. Solo cambiando le nostre abitudini mentali, diffondendo il virus di una cultura diversa e più sensibile ai Veri Valori della Vita possiamo sconfiggere le calamità.
Questa mia riflessione vuole essere un invito a tutti noi noi a condividere l’ambiente con le altre specie che popolano il nostro Pianeta, a lanciare quindi e condividere idee per trovare nuovi sistemi di vita.
Pinuccio Sciola suonava il granito e perché non realizzare anche noi l’impensabile?
…Passate parola.
Tiziana Leopizzi

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Tiziana Leopizzi
Architetto e giornalista, si occupa di comunicazione e di organizzazione di eventi di arte contemporanea in Italia e all'estero. Editore pubblicazioni d'arte. Direttore e consigliere di Ellequadro Documenti - Archivio Internazionale di Arte Contemporanea con sede a Genova.

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