Lo voliate o meno, siete tutti a conoscenza che questa per Milano è una delle settimane più intense, forse anche più della fashion week, a causa di tutte le esposizioni, mostre ed eventi che Il Salone del Mobile (9-14 aprile), unito alla Milano Design Week e al Fuorisalone, muove nella città meneghina.

Gli incontri e le possibilità di visite sono tantissime. I brand ne approfittano per eventi in cui mostrano ancora le loro collezioni, e molte volte creano dei veri e propri setting dove alcuni brand di design possono allestire le loro opere, da sedie a mobili che essi siano. Cercare di partecipare a tutti è un’impresa impossibile, anche solo per il fatto che scegliere tra i vari eventi vi pone difronte ad un’ardua scelta.

Sicuramente di rilievo Tribute, fondata da Andrey Shvidkiy e Giulio Brambilla nel 2018. La collezione è frutto dell’unione di idee, esperienze professionali e preferenze estetiche, il cui processo creativo si è sviluppato fra New York, Miami, Parigi e Milano dando un vero e proprio respiro globale alla collezione. Un marchio italiano che realizza arredamento e complementi per l’illuminazione su misura, il cui concept è produrre pezzi di alta gamma per interni contemporanei. Tutti i prodotti sono progettati con un approccio unico e hanno un fascino retrò. Tribute è un omaggio all’arte di vivere e al lusso italiano degli anni ’50: l’era di pezzi di design unici e di qualità eccezionale. E’ un tributo a un’epoca fatta di architettura avanguardista, auto sportive splendenti e uno stile di vita esclusivo.

Momonì presenta creazioni garbate, dove forme e colori celebrano design, arte e artigianato della designer argentina Agustina Bottoni. Un dialogo intenso per celebrare l’ultima collezione di Momonì, in una speciale commistione tra materialità differenti in cui nuovi elementi scultorei si piegano per interpretare, indossandoli, i capi della collezione SS 2019 del brand. Così forme delicate e in metallo a contrasto con dettagli in marmo grezzo sono completati e, al contempo, amplificati, dalla preziosità dei tessuti di Momonì, in un quadro intenso e avvolgente. Una sensorialità che si unisce ai Calici Milanesi, un tris di bicchieri in vetro borosilicato che è un omaggio sia all’eleganza art déco di Villa Necchi Campiglio. Manualità interiorizzata nei cestini Lazos, in cui la caratteristica lavorazione a macramè conserva una femminilità mitica e capace di rinnovarsi ogni volta. Una pura connessione con l’ambiente viene realizzata con Eden, in cui sculture cinetiche celebrano la bellezza naturale e l’equilibrio nella sua apparente semplicità.

Maryling Milano con Foro Studio presenta “Lappeso”, dove niente è quello che sembra, tutto è quello che sembra: l’apparenza è un enigma, un contenitore al quale il senso ultimo viene dato dal singolo fruitore. Un percorso idealmente rappresentato da LAPPESO, un oggetto che rilegge le fascinazioni ispirate al mondo della cartomanzia e, in particolare, a una delle figure degli arcani maggiori con il suo invito a una trasformazione profonda, che interessi il modo di guardare le cose e le convinzioni. Una ricerca in divenire applicata al design quotidiano che trova piena complicità nell’essenza stessa di Maryling il cui sperimentalismo si fa couture artistica, dove la contaminazione di linguaggi diversi e di stimoli tratti dal mondo dell’arte segnano il percorso da seguire.

Les Copains presenta Colori Proibiti,una riflessione sulla pittura astratta europea e le sue innovazioni cromatiche a cura di Chiara Guidi e in collaborazione con la Galleria Gentili di Firenze. La mostra collettiva è un percorso intenso e avvolgente che ha inizio dall’opera di Heinz Mack, fondatore del Gruppo Zero – il movimento tedesco che ha rotto con i dogmi dell’arte diventando sinonimo di libera creatività – il cui principale mezzo espressivo è la luce e la sua matrice scientifica, la sua interazione con lo spazio. L’indagine sul colore si apre a una pittura dalla forte connotazione industriale, frutto della mano di Bernard Frieze il cui risultato liquido, vibrante e lucido è divenuto la sua firma stilistica e prosegue con l’analisi extra-materica e polivalente di Heimo Zobernig in cui pittura, scultura e video dialogano insieme sui quadri. Infine la poetica espressiva di Urlich Erben che segue il cosiddetto “colore della memoria” ovvero il bianco, per portare il colore ai suoi limiti estremi.

Chorustyle presenta l’ufficio del futuro con le scrivanie Oasis, il mobile Board e il vassoio Point, che creano un nuovo ambiente lavorativo. Questi complementi d’arredo per l’ufficio, dal design italiano e con il culto della bellezza, sono destinati a riscrivere le coordinate del lavoro. Le scrivanie Oasis, libere da ogni convenzione, create per abbattere le distanze fra individui e facilitare il lavoro in ‘sharing’. Un tavolo “social” che convive, idealmente, in un ecosistema funzionale ma di design in cui protagonista è il mobile Board, caratterizzato da un insieme di elementi modulabili e personalizzabili all’insegna dell’equilibrio che ne garantiscono non solo un’armonia di forme ma anche un’estrema praticità. La razionalità dell’ambiente è completata dal vassoio girevole Point in cui la purezza del vetro incontra l’essenzialità dell’acciaio e si unisce alla perfezione del cerchio in un accessorio che arreda e, al tempo stesso, conquista per la sua funzionalità.

Beatrice .b debutta con la collezione Heritage .b che rappresenta il trait d’union tra passato e futuro di un’azienda che, da 30 anni, celebra la femminilità con uno stile dai tratti contemporanei capace di mantenere la memoria delle sue radici. La collezione celebra valori quali storicità, sartorialità e artigianalità Made in Italy sempre più green e attenti all’ambiente, ma che non dimentica la creatività amplificandola con eleganza. E proprio la creatività sostenibile diventa il cuore della speciale collaborazione con Ecopixel e i suoi oggetti, frutto di un design che ruota intorno alla cultura del riciclo e del riuso. Il design sostenibile e all’avanguardia dell’azienda, che ha il suo cuore nel riciclo di materiale termoplastico dei rifiuti, crea una vera e propria economia circolare da cui prendono nuova vita gli sgabelli sfaccettati e multimisura e portabottiglie.

Baldinini ospita il design emozionale di Angelo de Michelis, in cui la materialità è indagata in maniera sperimentale per dare vita a complementi d’arredo iconici e unici. I pezzi iconici trovano la loro perfetta collocazione in un dialogo virtuoso con il dna di Baldinini, da sempre pioniere nel rivelare nuove declinazioni dei materiali per piegarli alle esigenze delle tendenze calzaturiere del momento, scoprendo forme e intrecci diversi per creare piccole opere d’arte con le quali vestire i piedi di donne e uomini di ogni latitudine. Un design che è al contempo vita, anima e racconto nel quale il brand di calzature si rispecchia totalmente per un risultato intenso, emozionale e coinvolgente.

E infine Anteprima, che ha presentato Ellie Omiya in partnership con Corvasce Design ospitando una Carboard Art Expression, una painting art performance ad opera della poliedrica artista nipponica sui caratteristici mobili in cartone riciclato realizzati dall’azienda pugliese, originali complementi di arredo che l’hanno resa celebre in tutto il mondo. Sperimentare, provare, cercare e scoprire: questo il percorso virtuoso nel quale si muove Corvasce, che è alla continua ricerca di nuovi linguaggi per l’arredamento esplorando la materialità del cartone per dargli nuove forme di vita e trasformarlo in qualcosa di sorprendente, unico e, soprattutto, ecosostenibile. E come poter esprimere al meglio le potenzialità del cartone? Con Ellie Omiya, nota per il suo approccio particolare al mondo della pittura dal vivo perchè capace di creare un rapporto emozionale con il pubblico e di rendere l’arte realmente interattiva, con performance creative in cui il dialogo tra colori e forme si fondono a ritmo di musica.


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Marina Greggio
Innamorata delle lingue e colleziono instancabilmente viaggi. Nel tempo libero scrivo, leggo, corro e mangio. Milano e Londra sono le mie due case, i due posti in cui il mio cuore si divide.

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